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Facebook pietra dello scandalo? C'č di tutto e di pių!

T

empi duri per il noto social network “faccialibro”. Da giorni sembra sia in atto un vero e proprio assedio al social network creato da Mark Zuckerberg cui partecipano governi, istituzioni, polizia postale, garanti della privacy, hackers,  utenti in protesta ed ora anche interi stati a prevalente culto islamico che hanno chiuso l’accesso al sito causa la diffusione di contenuti blasfemi.
Tante, davvero tante sono state le notizie degli ultimi giorni aventi ad oggetto il social network blu, sicchè mettendo insieme i pezzi di questo puzzle variegato, emerge la realtà di un business forse  sfuggito di mano al suo creatore e divenuto ingovernabile a causa di una policy disinvolta che lo ha caratterizzato negli ultimi anni.
Partiamo dal fronte sicurezza e vediamo quali sorprese ha riservato facebook ai propri utenti negli ultimi tempi.
Si è cominciato con un nuovo servizio, un programma sperimentale lanciato come “personalizzazione istantanea”, applicato di default a tutti i profili di facebook e che si è rivelato  essere una vera e propria fonte di violazione della privacy per gli utenti, mettendo alla mercè di tutti, informazioni appetibili non solo per le aziende di marketing ma anche per i guardoni del web. L’innovazione ha suscitato le aspre critiche del Senato Americano ed un’analoga reprimenda è giunta anche da parte dei garanti europei per la privacy, il tutto mentre indiscrezioni di stampa, rivelavano alcune conversazioni del giovane Zuckerberg con i propri amici, secondo le quali  al creatore di Facebook del problema privacy non gli è fregato mai,  più di una cippa!

E’ stata poi la volta di un bug imbarazzante, quello che negli scorsi giorni ha reso visibili per alcune ore ai contatti del proprio profilo sia le conversazioni private di chat avute con altri contatti, sia le richieste di amicizia pendenti, sia altre informazioni che non avranno mancato di segnare la fine di amicizie virtuali e rivelare corna ed altarini magari non altrettanto virtuali. Avranno finalmente i contatti del mio profilo scoperto chi di loro è nel gruppo dei fidati, chi è catalogato come scassaminkias e soprattutto chi è stato spedito nella lista dei cojotes? Non lo so ancora ... anche perché al momento non ho  ricevuto ritorsioni, messaggi incazzati o commenti irritati sulla mia bacheca.
Sempre in tema di bug ne è emerso uno che consentiva attraverso le notifiche, di conoscere l’ip degli utenti che con i propri interventi causavano l’invio automatico delle notifiche stesse. Niente di grave però, solo l’ennesima svista…
Non potevano mancare ovviamente le incursioni degli hackers e per quanto lo staff di Palo Alto si sia affrettato a dichiarare che nel sito non si sono registrati furti di dati personali, certo è che nel codice di Yelp, uno dei siti partner di Facebook, era stato iniettato uno script maligno idoneo ad impadronirsi indebitamente di informazioni personali inserite dagli utenti sul proprio profilo social. Meno rassicuranti sono state invece le dichiarazioni rilasciate nelle ultime ore da AVG Technologies, l’azienda sviluppatrice del più noto antivirus gratuito disponibile on line. La ricerca, effettuata dai tecnici di AVG e non da semplici sondaggisti, ci ha informati che, tra la mezzanotte e le 9 del mattino di sabato 15 Maggio, i software AVG hanno rilevato e bloccato oltre trecentomila applicazioni adware maligne che sferravano attacchi tramite Facebook. L’offensiva maligna utilizzava come esca le solite immagini scollacciate di fanciulle procaci, per indurre gli utenti al fatidico click che avrebbe installato nei loro computer un bel po’ di robaccia puzzolente aumentando, se non altro, quei banner e  pop up pubblicitari che infestano la navigazione di troppi utenti poco accorti e sprovveduti.

All’insegna dell’amore coniugale, della socializzazione ma anche del vil denaro si è svolta poi la baruffa interna tra Facebook e Farmville che ha rischiato di mandare in delirio isterico 83 milioni di utenti di faccialibro: quelli  dediti per ore a bucolici ed agresti trastulli, ovvero tutti quelli che improvvisandosi contadini virtuali coltivano peperoni e cipollotti attraverso l’applicazione Farmville. E non mi dite la solite frase  - io a mala pena pianto una piantina al giorno – perché tanto lo so che state a zappare la terra ed arare i campi per ore su Farmville!
Ebbene, per diversi giorni i rapporti economici tra Farmville e Facebook sono stati in forse e si è rischiato il divorzio tra la nota applicazione agreste ed il più evoluto social network di cazzeggio. La crisi matrimoniale è però presto rientrata e pare che Facebook non abbia cancellato la Fattoria dai propri contatti e le abbia anche mandato un bacio con BuddyPoke dopo aver ribadito nel proprio status di essere sentimentalmente impegnato.

Vediamo invece cosa ci ha riservato la cronaca di faccialibro sul piano, per così dire del bon ton e della correttezza. Per la serie “uh che bell’ambientino” a Napoli un 18nne accusato di concorso in rapina è stato rintracciato e fermato proprio grazie a Facebook;
ad Imperia un 40nne è stato accusato di istigazione a delinquere per aver aperto su facebook un gruppo che esortava ad adottare i bambini morti di Haiti ed un altro che esaltava gli abusi commessi ai danni dei bimbi dell’asilo di Pistoia. Infine, a Roma, la Polizia Postale ha oscurato un gruppo aperto contro l'ex giocatore della Fiorentina, Stefano Borgonovo, malato di Sla.
Tante amenità e notizie di tal fatta non tarderanno ad arrivarci nei prossimi giorni visto che Faccialibro in materia è sempre stato alquanto prodigo di sorprese. Dulcis in fundo, mentre donne e uomini pachistani di religione musulmana scendevano in piazza per protestare contro l’iniziativa nata su facebook di dare un volto caricaturale al venerato profeta Maometto, le autorità pachistane sono scese anch’esse ufficialmente in campo, decidendo di precludere l’accesso a Facebook sino al 31 Maggio, in relazione ai “contenuti blasfemi” presenti sul social network che  ormai annovera oltre 400 milioni di utenti in tutto il mondo.

Il 31 Maggio inizierà però anche la conta delle cancellazioni da Facebook, poiché un gruppo di utenti super incazzati, raccogliendo consensi ed approvazioni internazionali,  ha organizzato proprio per il 31 maggio il QuitFacebookDay, ovvero la cancellazione di massa dal noto social network delle facce.
Cospicue donazioni ha infine raccolto il progetto Diaspora volto a realizzare un facebook alternativo, più facile da usare e soprattutto meno invasivo per la privacy degli internauti. Esigenza ampiamente sentita, a maggior ragione dopo che i 3 ingegneri americani di Openbook, hanno dimostrato come con un semplice software sia possibile farsi gli affaracci degli altri, scandagliando gli aggiornamenti di status degli iscritti a Facebook.

 Mark Zuckerberg a  Palo Alto  ha convocato lo Staff di Facebook per un “gabinetto di crisi”. Facile ipotizzare l’odore che si sia respirato in quella riunione di “gabinetto”.

 

Buon social a tutti

 

 
 
 
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