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Capodanno scaramantico: riti e tradizioni del "non è vero ma ci credo"
Post n°882 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da redazione_blog
C orreva l'anno 2006, Blog Penna Calamaio era nato da meno di 20 giorni ed in soli 20 giorni, in una Community ancora del tutto priva di mezzi di condivisione dei post, spazio amici o la pessima abitudine di girare a manetta tra i profili avvalendosi di software installati allo scopo, l'idea di una blogger alle prime armi di nome Ross , che scribacchiava con il nick HO.PERSO.LA.DENTIERA, era riuscita a raccogliere molti, davvero tanti consensi su Libero, suscitando apprezzamenti ed anche tante invidie. Il Banner di Blog Penna Calamaio aveva invaso l'intera community e non vi era utente in questo portale che non avesse visitato Blog Penna Calamaio. Eravamo in tre allora a gestire il blog, nato comunque da una mia idea e da me costruito nei minimi particolari. Oggi io sto vivendo una fase di profondi cambiamenti, cambiamenti inconsciamenti cercati ed ai quali ho spianato la strada per mesi, distruggendo pezzo per pezzo alcune realtà che mi andavano strette. Non voglio scrivere altro di quanto mi sta accadendo, è ancora presto per farlo, o forse voglio tacere per pura scaramanzia ma, in questa mia folle corsa verso nuove realtà, nuove avventure e nuovi impegni, mi piace partire proprio da quel post che scrissi con estrema difficoltà nell'ormai lontano 31 dicembre 2006. - Ogni qualvolta io in questo portale ho aiutato qualcuno che non sapeva come rendere bello il proprio blog, io ho regalato un sorriso; Ed allora, in procinto di dare il benvenuto ad un nuovo anno, io voglio ripartire proprio da quel post freddo ed impersonale del 31 Dicembre 2006, per ricordarmi quello che ero allora e rallegrarmi di come sono ora e, proprio con le stesse parole di allora, voglio augurare un Buon Anno a tutti voi: che sia un anno di amicizia fra le persone!
Per salutare degnamente il nuovo anno, pare non sia sufficiente levare in alto i calici o indossare qualcosa di nuovo, qualcosa di vecchio, qualcosa di regalato ed ovviamente qualcosa di rosso! Esiste infatti una moltitudine di riti scaramantici dalle origini più curiose; tutti riconducibili all'intento di dimenticare le negatività e propiziarsi fortuna, amore, prosperità per l'anno a venire. Accattivarsi la fortuna nella notte più festosa dell'anno, sembra essere un'arte che richiede piccoli gesti, rituali propiziatori, luci, colori, euforia e cibi invitanti. In Malesia ci si trafigge il naso e la lingua con aghi minuti, in Argentina si buttano via i giornali, in Giappone si suonano 108 rintocchi di campana, uno, per ogni peccato commesso dall'umanità, mentre in Cina, paese dei draghi, si lascia volare verso il cielo una miriade di draghi di carta; li si lascia volar via nell'infinito, dopo aver trascritto su di essi i problemi patiti durante l'anno trascorso. L'Italia è il paese del buon cibo, e, per quanto sia invalsa l'abitudine di bruciare vecchi calendari, gettar via oggetti usati, o sparare petardi e fuochi d'artificio, è la tavola il luogo nel quale gli italiani, manifestano appieno le proprie tradizioni nell' ultima notte dell'anno. L'uva ha un significato sacro. Essa infatti, insieme al grano, è una delle offerte che il fedele porge a Dio durante la messa, sicchè rappresenta la gratitudine dell'uomo per le grazie ricevute ed i desideri esauditi. I chicchi di melograno, sono l'antico talismano che simboleggia la fedeltà coniugale, poiché, nel mito di Proserpina, fu proprio il gesto di addentare una melagrana, a legare indissolubilmente la dea agreste, al dio dell'Ade Plutone. Mandorle ed uva passa, sono simboli di fecondità e denaro, mentre, tutti i frutti racchiusi in un guscio legnoso o spinoso, sembrano capaci di portare fortuna. La tradizione popolare afferma infatti che, come il guscio ha protetto il frutto sino alla sua maturazione, così il frutto proteggerà con la sua forza, la persona che se ne nutre. Durante la notte del 31 Dicembre, chi lo possiede dovrà accendere il camino ed alimentare il fuoco con estrema attenzione, poiché se esso dovesse spegnersi sarebbe presagio di sfortuna. Gli innamorati, dovranno scambiarsi un bacio sotto il vischio, il portafortuna che i celti veneravano e chiamavano "acqua di quercia". Il vischio, infatti, crescendo in simbiosi con la quercia, richiama i legami tra le persone e la tenacia dei sentimenti. Ed è proprio con un rametto di vischio, che voglio fare a tutti voi gli auguri per un buon anno, convinta come sono che i legami tra le persone rendano la vita degna di essere vissuta, al di là delle amarezze, delle delusioni, dei problemi che la quotidianità ci riserva. Buon Anno a tutti voi...che sia un anno di amicizia tra le persone. |