BLOG PENNA CALAMAIO®

Ho perso le parole


Il mio disagio rispetto al depauperamento dell'area blog l'ho manifestato più volte. Più volte ho evidenziato, sia ai blogger della piattaforma sia al portale, l'involuzione subita dalla blogosfera di Libero, nella quale l'utenza media si è notevolmente modificata e le politiche di visibilità del portale hanno allontanato utenti dotati di qualità.L'ultima volta l'ho fatto a Viserba, guardando direttamente negli occhi coloro che sono deputati a gestire l'area blog ed ho anche proposto iniziative a costo zero che, senza nulla togliere alle esigenze commerciali del portale, avessero l'effetto di gratificare e riunire quelli che su Libero davvero possono definirsi blogger, stimolando così una rinascita generale.L'altra notte, chiacchierando via skype con degli amici di Libero,  li ho portati virtualmente a visitare alcuni blog morti e, la differenza, qualitativamente parlando, rispetto alla massa dei blog che sono rimasti in vita o quelli che sono nati dopo, anche a loro è saltata immediatamente agli occhi.Dal canto mio, questo tour virtuale mi ha procurato un infinito scoramento e, considerando quante volte, dal 2006 ad oggi ho elevato il mio grido di dolore, quante volte, inutilmente, ho lanciato l'allarme, ho avvertito un profondo senso d'impotenza, perchè a nulla sono serviti nè i miei appelli ai blogger nè le mie richieste al portale.Adesso ho decisamente perso le parole, ho decisamente perso la voglia di lottare.Mi limito a fare un omaggio silenzioso ai blog morti, scegliendo tra tutti il blog di J.A. Prufrock del quale sono rimaste poche, sporadiche tracce in web archive, la macchina del tempo di internet.Cliccando nei link sottostanti, le date cerchiate in azzurro,  è possibile avere un "assaggio" di ciò che fu il blog "La Nebbia gialla".http://wayback.archive.org/web/20060701000000*/http://blog.libero.it/nebbiagialla/http://wayback.archive.org/web/20070401000000*/http://blog.libero.it/nebbiagialla/Sono però in tanti a non essere più qui anzi, rivisitando le loro pagine, ciò che internet ha conservato del loro passaggio qui su Libero, per poi farne il confronto con chi oggi strepita volgarmente allo scopo di accedere alla "selezione" dei blog in home page, inevitabilmente si affaccia alle mie labbra una smorfia di scherno.Non linko volutamente quei blog morti, pur avendone visitati tanti. Voglio evitare che qualcuno, trovandoli oramai fermi possa decidere di liberare spazio sul server distruggendo quel poco che di essi è rimasto in questi luoghi.Nè esprimo giudizi, ho perso le parole. Mi chiamo fuori e l'ho fatto già da tempo ma, forse, per chi sa comprenderlo, il mio silenzio peserà più delle reiterate parole che ho sprecato in tanti anni.