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Polemica religiosa a Londra: fanatismo religioso o semplice provocazione?


Oggi stavo leggendo il giornale quando una notizia in particolare mi ha davvero colpita.In Gran Bretagna un agente si è rifiutato di dare la mano al capo della polizia Sir Ian Blair, durante una cerimonia di consegna dei diplomi alle nuove reclute. La poliziotta avrebbe fatto appello ad una pratica dell’islam e dei suoi principi secondo i quali una donna non puó stringere la mano, né abbracciare un uomo a meno che non sia un suo parente prossimo.La poliziotta ha quindi chiesto e ottenuto di aver il diploma senza avere alcun contatto fisico con coloro che glielo hanno consegnato. Questo fatto ha peró ovviamente scatenato molte polemiche in Gran Bretagna e non solo.Con tutto l’impegno che ci posso mettere nel rispettare le usanze di altre culture e le loro religioni, a me sembra davvero una follia. Capisco che una donna voglia portare il velo quando cammina nelle strade di una cittá in occidente, che per motivi religiosi certe persone decidano di seguire regimi alimentari particolari, ciascuno certo è libero di fare quello che vuole MA solo se la sua libertá non sconfina e limita la libertá altrui. E allora mi chiedo, perchè questa donna è voluta entrare nella polizia se non poteva avere contatti fisici con uomini sconosciuti? Nel caso in cui dovesse arrestare un uomo, come potrebbe farlo senza toccarlo? Non è questione di razzismo o altro, tollero tutte le scelte che uno fa ma penso anche che se una persona decide di andare in un paese con certe tradizioni e usanze dovrebbe sforzarsi per capirle e cercare di adeguarsi un po’, sempre nei limiti ovviamente. Per intenderci, se per assurdo la legge di un determinato paese mi imponesse di uccidere un altro uomo, io non lo fare mai, piuttosto mi rifiuterei di andare in quella nazione.Insomma credo che rispetto per gli altri sia anche sinonimo di flessibilità, da entrambe le parti.scritto da: stranealchimie  tratto dal blog Strane Alchimie