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Violenza contro le donne


E’ davvero inquietante la fotografia che emerge dalla prima indagine sulla violenza contro le donne realizzata dall’Istat su commissione del ministero delle Pari Opportunità, che ne ha intervistate 25mila di età compresa tra i 16 e 70 anni. Dal giornale “La Repubblica” apprendo che 14 milioni di donne dichiarano di aver subito violenza fisica e psichica. Un dato agghiacciante. Ma la cosa che mi ha più sconvolta è stata che al primo posto c’è la violenza domestica: 1 donna su 3 ha dichiarato di aver subito una violenza molto grave inferta dal partner. Oggi come ieri, il mostro in casa e fuori nessuno parla, anche se vede e sa. Oltre 6 milioni sono gli stupri e gli abusi sessuali: di questi nel 70% di casi gli aggressori sono il proprio marito o compagno.Da una parte i mezzi di comunicazione ci propinano ogni giorno l’immagine di una donna oggetto, proprietà dell’uomo, che non fa altro che incentivare questi atti animaleschi. La società insegna come sia facile ottenere tutto ciò che si vuole e subito e come abbiano così poco valore i diritti di un altro individuo.Dall’altra le donne hanno paura di non essere sufficientemente protette, temono il loro “marito-compagno-padrone” e per questo il 96% decide di non denunciare l’abuso subito.Personalmente io ho paura la sera a passeggiare per le strade da sola, pur non avendo mai subito fortunatamente aggressioni fisiche: mi sento vulnerabile. Eppure vivo in Occidente e siamo nel 2006. Credo sia questione di una cultura e mentalità che esistono ormai da millenni e che siano difficili da cambiare. La stessa cultura che spesso tende a giustificare un’aggressione colpevolizzando la donna per il suo abbigliamento “immorale” piuttosto che l’atteggiamento provocatorio. Immorale è giustificare un qualsiasi atto di violenza, aggredire una persona incapace di difendersi e non rispettare la dignità dell’altro.