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L'altro Natale...


E' Dicembre.Mese strano, mese di attese e bilanci...rituale di morte e resurrezione che si ripete ad ogni anno.Complici i primi freddi la natura si prepara al letargo e, mentre le ore ci sembrano inspiegabilmente più corte e le giornate più grigie,il Treno Inverno affretta il suo viaggio sul binario del tempo. Giungono di primo mattino le Carovane del Circo, quasi a suonare la sveglia...e noi, tigri e leoni, noi giocolieri ed attori paganti,allestiamo le tende e la pista per il grande spettacolo di Natale.La città si trasforma pian piano in un posto incantato, denso di suoni e colori, dove tutto si muove più in fretta ed il buio è intervallato da cascate di luci.Fili dorati, scaffali ricolmi, vetrine ridondanti di rossi ed argenti, viali allietati dal canto delle cornamuse.E' il grande Circo di Natale, a metà strada tra il grottesco ed il tragico, dove, nostro malgrado,prendiamo tutti posto a sedere ed accampati sotto lo spesso tendone delle nostre ipocrisie, mandiamo in scena la rappresentazione della felicità.A Natale la felicità è un obbligo, la malinconia è una iattura cui non è consentita cittadinanza alcuna...e il Grande Circo è una piovra dagli immensi tentacoli cui non si sfugge neanche a volerlo.Non puoi sottrarti allo spettacolo della felicità, si è condannati ad esservi attori e spettatori, perchè esso è come un etere che impregna l'aria ed ovunque si diffonde.La chiamano "magia natalizia", questo è il suo nome, il titolo degno della migliore tradizione circense...e poco importa se sotto il nostro cerone di clown  nascondiamo una lacrima...Il 70% degli italiani soffre di depressione natalizia, la forma più diffusa di "holiday depression".Per molti è un fenomeno passeggero, quasi una sindrome da "Paese delle Meraviglie".Per altri è un disagio psichico che si acuisce di fronte al divieto di essere tristi, l'effetto perturbante del contrasto tra l'euforia collettiva e le proprie inquietudini.Le ricorrenze favoriscono la reminiscenza di momenti trascorsi, di affetti perduti, di un vissuto pregno della felicità che non c'è più o di speranze che non sono mai state esaudite...ed il bambino che alberga in ognuno di noi rifugge stizzito ed attonito un Natale che non è Natale.Mai come in questo particolare periodo dell'anno si accresce l'incidenza della depressione, perchè il Natale è la festa suprema...e perchè il Circo è bastardo...o, forse...perchè dovremmo lasciare a noi stessi ed agli altri uno spazio per vivere ognuno la propria sofferenza.