BLOG PENNA CALAMAIO®

Vivere nonostante...


C’è un mestiere che esercitiamo o abbiamo esercitato tutti.
Quello di vivere, nonostante tutto. Come lasciare a casa i problemi quando siamo sul posto di lavoro. O lasciarli in ufficio quando rincasiamo. Come sorridere anche se il cuore è triste. Andare avanti. Parlare, camminare, agire. Indossare una maschera, di educazione e di cortesia. Di disponibilità, anche. Trovare lo slancio per un gesto di generosità quando dentro non abbiamo energia per noi stessi e per la nostra piccola strada di afflizioni. Ascoltare quando avremmo una necessità disperata di essere ascoltati. Vedo intorno una quantità infinita di volti affaccendati a distendere i tratti per nascondere l’angoscia, di ore e giorni trascorsi in superficie perché il cuore non riceve impulsi di fiducia per aprirsi e perché si corre lontano dalla palude dei grovigli altrui. Come se fosse sufficiente o bello o giusto un umano transito lieve, lievissimo, che non lasci tracce, che non ingombri, che non aggiunga angustia al respiro già corto.Ci scambiamo convenevoli e battute spiritose, ci avventuriamo in conversazioni sciocche, ammicchiamo e ridiamo per colmare il vuoto, per non lasciare che qualche spiraglio di luce si infili di soppiatto a svelare i segreti, per non tessere la trama di legami impegnativi e complicati, per difenderci da un nemico non identificato o per sfuggire a stati d’animo pesanti...Voglio toccare. E piangere. E abbracciare. E accettare che l’altro sia anche urlo, rabbia, avvilimento, follia. Voglio che le parole abbiano senso.... Come i sentimenti, come le sensazioni, come i turbamenti. E che passino, tra le mani e gli sguardi che si incontrano...Non ci è dato che vivere, nonostante tutto. E’ vero. Ma possiamo almeno farlo in pienezza, con l’anima presente e autentica. tratto da:  UN BLOG VALE L'ALTROlibero adattamento da: Il mestiere di Vivere