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40 Bombe Atomiche in Italia!


Ordigni nucleari statunitensi sul suolo italiano. Quanto sono sicuri?
Alcuni giorni fa mi sono imbattuta in un video su youtube della trasmissione svizzera Falò. Il servizio riguarda la presenza di quaranta ordigni nucleari nella base militare di Ghedi, nel bresciano, a soli cento chilometri dalla Svizzera. In seguito alla puntata scoppiò un caso diplomatico che portò alla ribalta il problema e contribuì a rendere nota la presenza delle bombe. Ammetto che personalmente non sapevo nulla prima di vedere questo filmato per cui mi sono documentata un po’ in internet ed ho scoperto delle informazioni molto interessanti ma allo stesso tempo davvero preoccupanti. La presenza delle armi nucleari a Ghedi non è mai stata confermata da fonti ufficiali ma si evince da differenti dati. Documenti del Parlamento statunitense per esempio dimostrano che nel 1996-1997 a Ghedi sono state costruite 11 nicchie di stoccaggio per le bombe B61, ognuna delle cui nicchie può contenere 4 ordigni, da cui si evince che ce ne sono in totale una quarantina. Questi documenti sono anche citati nella puntata di Falò. Durante una ispezione parlamentare è stata accertata la presenza di un corpo militare americano specificamente dedicato alla manutenzione di ordigni nucleari, il che conferma indirettamente la loro presenza. Sul suolo italiano sono presenti 90 bombe atomiche. La presenza di queste armi è illegale perché viola il Trattato di non proliferazione (TNP). Il TNP afferma che “ciascuno degli Stati militarmente nucleari, che sia Parte del Trattato, si impegna a non trasferire a chicchessia armi nucleari o altri congegni nucleari esplosivi, ovvero il controllo su tali armi e congegni esplosivi,…”. Secondo un’inchiesta condotta dall’aeronautica Usa e resa pubblica dal sito web della Federazione degli scienziati statunitensi, un’organizzazione che riunisce studiosi contrari alla corsa agli armamenti, la base di Ghedi non rispetta gli standard di sicurezza previsti dal Pentagono. Le bombe per esempio sarebbero tutte radunate in un unico punto della base, per cui nel caso in cui un ipotetico terrorista riuscisse a raggiungerne una troverebbe automaticamente anche tutte le altre. Certo, il loro innesco non è facile (almeno rassicurano gli esperti)... è pur vero che il numero elevato di ordigni è davvero agghiacciante e il fatto di non avere alcuna informazione su di esse e sul loro stato (anche il sindaco di Ghedi afferma di non sapere nulla) ancora più preoccupante. Nel filmato per esempio si parla di un episodio accaduto anni fa in un’altra base estera con ordigni nucleari colpita da un fulmine. La tragedia è stata evitata per pochissimo. I fulmini, secondo quanto affermato dagli scienziati, potrebbero infatti essere in grado di innescare le armi. E se questo dovesse accadere anche a Ghedi? La gente non dovrebbe essere avvisata? Sicuramente esisteranno dei piani di emergenza. La popolazione e soprattutto il sindaco non dovrebbero conoscerli? Ma soprattutto… perché anche se illegale queste bombe continuano ad essere lì? Tratto dal blog Stranealchimie di: stranealchimie N.B. Vi invito a vedere il primo dei tre video.