La comprensione è un concetto dai significati contrastanti e la sua accezione non è esclusivamente positiva anche se fin da piccoli ci viene inculcata l'idea che l'essere comprensivi verso gli altri è una delle prime doti a cui si dovrebbe aspirare.
La comprensione delle altrui debolezze è diventata una vera e propria virtù, anche quando le altrui debolezze sono inaccettabili.
Quando la comprensione diventa sinonimo di perdono, tolleranza e sopportazione con idulgenza di cose intollerabili, si cade nella trappola della comprensione.
Quando per esempio si prova comprensione per comportamenti che ledono la nostra persona si cade nell'autolesionismo e si entra nel circuito della rinuncia e della rassegnazione.
Come spesso accade, la giusta via sta nel mezzo: comprensione per quello che è comprensibile ed accettabile.
E poi è necessario ricordarsi che elargire comprensione non fa automaticamente scattare la comprensione nei nostri confronti, così come elargire disponibilità (spesso per catturare affetto, attenzione e simpatia) non si traduce in disponibilità ricevuta.
Io ci cado spesso nella trappola dell'eccesso di comprensione, giustifico spesso altrui mancanze ma fortunatamente mi fermo entro una certa soglia: alcune volte bisogna tirare fuori le unghie e inkazzarsi.
E poi la comprensione stanca, logora!!!!
Ci vuole un po' di sana cattiveria a volte e sano egoismo!!!!!!!
scritto da: twinmanu77 su: MONDOMANU