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Sex crimes and the Vatican: adesso scoppia il caso Santoro.

immagine"Crimini sessuali e Vaticano" è il video di 40 minuti di cui ci ha parlato qualche giorno fa liena67 in questo suo post: si tratta di un servizio trasmesso dalla BBC nell'ottobre 2006, sui casi di pedofilia commessi da prelati in Irlanda, Stati Uniti e Brasile.
Il video è stato riproposto in questi giorni da Bispensiero, portale siciliano degli amici di Beppe Grillo, diventando in breve tempo uno dei più visionati su Video Google e su Youtube.
Michele Santoro ha dichiarato di avere approntato l'iter burocratico previsto in RAI per l'acquisto del video (20 mila euro circa), allo scopo di trasmetterlo durante una puntata di Annozero.
Sulla vicenda sta per nascere un caso politico, se infatti ciò che è accaduto in Irlanda e negli Stati Uniti è ormai da tempo di dominio pubblico, il clamore sul caso sarebbe prevalentamente legato al ruolo svolto dall'attuale Pontefice, allora Cardinale Ratzinger, accusato di avere insabbiato la ricerca della verità, avocandone la competenza esclusiva al Vaticano e prevedendo la sanzione della scomunica per coloro che non avessero osservato l'imposizione del segreto.
Mario Landolfi (An) presidente della Commissione di Vigilanza Rai, ha auspicato apertamente che la direzione generale nella persona di Claudio Cappon non autorizzi l'acquisto del reportage.

"Apprendo dalla lettura dei giornali - dice - che su richiesta di Michele Santoro, la direzione generale della Rai si accingerebbe ad esaminare la proposta di acquisto del reportage Sex crimes and the Vatican, una vecchia inchiesta realizzata dalla britannica Bbc sul coinvolgimento di sacerdoti in vicende di pedofilia in cui viene chiamato in causa anche l'allora cardinale Ratzinger, presentato come colui il quale avrebbe coperto i responsabili di tali nefandezze. Una ricostruzione già confutata dal giornale della Cei che ha evidenziato che non solo non vi fu alcun insabbiamento dei casi accertati che anzi i religiosi coinvolti furono ricondotti allo stato laicale".
"A questo punto - rileva Landolfi - una evidente ragione di opportunità dovrebbe consigliare al direttore Cappon di non aderire alla richiesta del conduttore di Annozero. Gli lasci pure la palma del martirio, ma eviti di trasformare il Servizio pubblico Radiotelevisivo in un plotone mediatico di esecuzione pronto a fare fuoco sulla Chiesa e sul Papa, per di più in nome di una lacunosa se non addirittura calunniosa ricostruzione dei fatti".


A loro volta Giovanni Russo Spena e Gennaro Migliore (Rifondazione) anch'essi nel Cda Rai parlano di "esortazione inaccettabile" e di "censura preventiva".

La Cei attraverso L'Avvenire aveva già bollato il video trasmesso dalla BBC come  un'infame calunnia, ed ha nuovamente rigettato le accuse mosse contro Ratzinger, in seguito alla diffusione via internet del documentario:

"quel documento veniva presentato dalla Bbc come un marchingegno furbesco, escogitato dal Vaticano per coprire reati di pedofilia, quando invece si trattava di un'importante istruzione atta a 'istruire' i casi canonici e portare alla riduzione allo stato laicale i presbiteri coinvolti in nefandezze pedofile".

Personalmente e da Cattolica vorrei conoscere la verità e poco mi importa se le istruzioni di Ratzinger fossero mirate a ridurre allo stato laico i preti coinvolti in quelle vicende, ove il silenzio imposto abbia comunque ostacolato o rallentato l'intervento della Giustizia sui soggetti coinvolti.
Dubito che Santoro sappia prescindere dalla propria parzialità nell'affrontare l'argomento, vorrei auspicare piuttosto un'inchiesta giornalitica seria, non una gogna mediatica che coinvolgerebbe non solo il Pontefice in quanto tale bensì anche il Capo di uno Stato Estero, ma se non sarà Santoro a trattarne, qualcun altro dovrà farlo.

Le informazioni reperite via internet, in assenza di un contraddittorio serio sono esse stesse suscettibili di parzialità e di strumentalizzazione!   Accertare la verità credo sia richiesto unanimamente anche dai Cattolici!

 

Commenti al Post:
cateviola
cateviola il 21/05/07 alle 18:00 via WEB
Accertare la verità. Difficile se si lavora per spingere le vittime di abusi al silenzio e a risolvere le cose "in famiglia"...
Con la censura non si aiuta la ricerca della verità. Santoro non è garanzia di approccio imparziale e corretto? Che il video lo presenti Biagi o chiunque.. parla da solo. Che non sia una montatura lo dimostrano le tante vicende simili anche in Italia. Si sposta di parrocchia il "cattivo pastore" e si convincono al silenzio le vittime. PARLATE!
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 21/05/07 alle 18:07 via WEB
il video non è una montatura ma la lettura del Crimen Sollecitationis come un documento atto a nascondere la verità è distorta. Si tratta solo dell'esplicazione della procedura da seguire per il giudizio canonico. Ho letto anzi che contiene la richiesta verso chiunque avesse notizia di certe nefandezze ad informarne il vaticano. Non confondiamo i casi di pedofilia che sicuramente ci sono stati con la possibile (non certa) strumentalizzazione che si sta facendo a danno di Ratzinger..tanto più che quel documento è stato modificato da Ratzinger nel 2001 sotto il pontificato di Giovanni Paolo II.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 21/05/07 alle 22:49 via WEB
Secondo me, il focus della vicenda è il problema della libertà di informazione. In Rete è possibile raggiungere un pluralismo delle fonti tale da veder rappresentati tutti i punti di vista, mentre nei media tradizionali, i poteri interferiscono sempre sulla libera circolazione delle informazioni. Soprattutto per quanto riguarda il Vaticano che è sempre pronto ad occultare le notizie ad esso sgradite (pare anche in casi gravi come quelli della pedofilia). Anche se a me Santoro non sta paticolarmente simpatico, questa volta spero che riesca a trasmettere il video per far sì che esso arrivi anche al grande pubblico. Per quanto riguarda i terribili fatti raccontati nel documentario, è bene che si apra un dibattito. Una democrazia libera dovrebbe fondarsi proprio sul confronto e sul dibattito. Spetta poi al cittadino decidere liberamente dopo aver confrontato i diversi punti di vista. La Chiesa avrà modo di smentire, rettificare e controbattere, ma non può pretendere che avvenga una censura preventiva perchè ciò è anti-democratico. In Italia purtoppo spesso non funziona così… salpetti.wordpress.com
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 21/05/07 alle 23:20 via WEB
condivido pienamente quanto da te scritto ed è all'incirca ciò che ho auspicato nel post. Vorrei un dibattito serio che contribuisca a far luce sulla questione e nel quale la Chiesa sia rappresentata con possibilità reale di replica. Non mi sono piaciuti alcuni servizi visti su Annozero..e quello sul gaypride fossi stata omo o lesbo sarei stata la prima a contestarlo..troppo livore troppa parzialità troppa strumentalizzazione. Mi auguro che il documentario arrivi al grande pubblico in un contesto serio.
 
redazione_blog
redazione_blog il 22/05/07 alle 22:02 via WEB
Le ultime notizie sulla vicenda Santoro/Video della BBC risalgono a poche ore fa. Il direttore generale della Rai Claudio Cappon ha dato il via all'acquisto del video "Sex crimes and Vatican" e dopo gli opportuni approfondimenti deciderà quando e come quel video sarà trasmesso dal servizio pubblico,ma, comunque, a condizione che durante la messa in onda siano "ampiamente rappresentate ed in maniera autorevole" tutte le parti coinvolte nella vicenda, sì da garantire il contraddittorio.
Dal canto suo la CEI fa registrare ulteriori prese di posizione attraverso il quotidiano l'Avvenire. In questo link potete leggere il testo integrale delle dichiarazioni con le quali l'Avvenire fornisce l'esplicazione del Crimen Sollicitazionis per parte ecclesiastica.
Personalmente ho letto due giorni fa il testo risalente al 62 e la modifica apportatavi nel 2001 e, con l'ottica di chi è avezzo a leggere testi giuridici, l'interpretazione fornita dalla Cei mi appare congrua.
Attendo ovviamente di assistere al dibattito televisivo, ma ad onor del vero ricordo che Benedetto XVI (Papa sicuramente non simpatico), è stato il primo a scagliarsi apertamente contro la Sporcizia della Chiesa. Una critica coraggiosa, con parole che ricorrono costantemente ed ancor prima del suo pontificato. Già durante il pontificato di Giovanni Paolo II durante l'ultima Via Crucis, Ratzinger disse:"Quanta sporcizia c'è nella Chiesa e proprio anche tra coloro che nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a LUI". Parole ribadite all'apertura del conclave, parole ripetute più volte anche di recente.
 
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