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Quando siamo soli ...

Post n°219 pubblicato il 24 Giugno 2007 da morton0
 

“E non si è soli quando un altro se ne è andato, si è soli se qualcuno non è mai venuto”

L’atro giorno, ascoltando la radio, mi sono ritornate all’orecchio le parole di una canzone di Vecchioni di qualche anno fa. Lasciandomi trascinare dalle note di questa canzone, mi sono improvvisamente tornate alla mente le parole di un bambino di nome Paolo, un piccole principe di un altro pianeta, che a seguito della scomparsa prematura della sua mamma, mi disse: ”alla sera penso sempre che la mamma mi manca ma poi penso che la mamma è come dentro di me e allora mi sento un po’ meno solo”

Ci sono diversi modi di vivere la solitudine. Come il vuoto freddo e buio di chi non ha mai vissuto la Presenza, di chi non ha mai sperimentato la dimensione dello star con e dello stare dentro a qualcuno.  E’ l’isolamento del bambino autistico, di persone che hanno vissuto abbandoni precoci, ma è anche la solitudine di chi non si sente degno di appartenere allo sguardo dell’altro, di occupare uno spazio nella sua mente e un angolo del suo cuore. E’ la solitudine di chi per questo ha “deciso” di chiudere le porte al mondo confinandosi in un gelido silenzio; oppure di chi, invece, ricorre a tutti i mezzi pur di ottenere piccoli frammenti di attenzione su di sé.

Diversa invece è la solitudine di chi è stato lasciato solo, di chi ha vissuto l’abbandono, di chi ha sperimentato la lacerante ferita della separazione, magari in modo improvviso, dopo aver vissuto il Nirvana della fusione, dell’appagamento totale nella pienezza dei sentimenti. E’ una solitudine che irrompe, che getta nel baratro, ma che può acquisire una cornice di significato solo se esiste un perché che la giustifichi e la sostenga. Paolo ha perso la mamma, ma la mamma non lo ha lasciato, e questo gli permette di introiettare una presenza buona, che lo accompagna, lo sostiene, lo ascolta nei suoi teneri tentativi di intrattenere un dialogo interiore con lei. Se la solitudine è invece la conseguenza di un atto di abbandono, allora siamo pervasi da sentimenti ambivalenti se non addirittura contrastanti: incredulità, disorientamento, rabbia, ricerca di un significato, disperazione desolante, paura, smarrimento totale, senso di perdita della propria identità.

E poi c’è la solitudine di chi ricerca se stesso, di chi desidera ritirarsi all’interno delle pareti del proprio Sé per ritrovarsi, per recuperarsi e magari anche per perdonarsi. E da qui può partire la rigenerazione, da qui lo specchio frantumato può ricomporsi in una rinnovata immagine, che si fonda sulla sintesi tra la consapevolezza degli errori del passato e delle risorse disponibili nel presente, da impiegare e investire verso nuovi traguardi.

Forse ognuno di noi ha vissuto, almeno una volta, una o più forme di solitudine: questo è un elemento che ci accomuna e che ci permette di comprendere la solitudine degli altri attraverso il riflesso della propria. Ciò che fa la differenza è il modo con cui l’affrontiamo, la trattiamo e la elaboriamo. Un uomo di 50 anni in carico ai servizi psichiatrici per una forma grave di schizofrenia, al termine di una settimana esaltante trascorsa al mare con altri pazienti e operatori, mi disse: “Questa settimana me la ricorderò per tutta la vita, e non solo per le risate, le nuotate, le cantate e i salti sulla pista da ballo, ma perché grazie al ricordo dei vostri gesti e dei vostri sguardi ora sto imparando a gestirmi da solo la mia solitudine”

La solitudine. Tutti la viviamo, forse la vivi anche tu …

scritto da: Morton0 su Scherzo o Folllia?

Commenti al Post:
perdiamocidiv
perdiamocidiv il 25/06/07 alle 00:37 via WEB
da bimba ricordo che avevo dei momenti di malinconia...quelle erano le mie solitudini,poichè non le raccontavo a nessuno...talvolta li chiamavo pensieri...avevo dei pensieri come se fossero compiti da assolvere ,,,e quindi appena mi assalivano..dovevo come dire risolversi... quelli sono i momenti di solitudine che ricordo...ma la solitudine appunto per me è uno stato interiore....tant'è vero che da bimba non ero quasi mai sola...a meno che non mi isolassi io.... mentre invece durante i miei arresti domiciliari...per intenderci quando ero allettata e riuscivo anche ad essere autonoma senza per questo costringere a starmi accanto per cose quotidiane..banali..ecco..non mi sono mai sentita sola, pur essendola di fatto...perchè le ragazze andavano a scuola ,il marito al lavoro..insomma...avevo sempre qualcosa da fare e se non avevo manualmente qualcosa da fare il tempo volava...no...anzi alcuni di quei momenti mi sono serviti..per comprendere e si acquisisce meglio la capacità di analizzare ciò che è successo e che cosa fare... giunta alla separazione non ci sono stati grossi rancori, ed è proprio dopo la separazione che per me è iniziata la seconda svolta....riuscivo ad essere di più me stessa ...il mio ex è una brava persona,ma siamo diversi come carattere...solo che stranamente per anni non mi disturbava il suo essere un pò orso...un pò geloso del nucle famigliare...ma ho scoperto poi che quando avevo le bimbe piccole,pur avendo difficoltà economiche ma non era quello il problema...ero in sostanza contenta di me stessa e della mia vita,della famiglia...ma c'era ogni tanto quella leggera malinconia...che era forse,l'ho scoperto dopo...data dal fatto che io non ero come è nella mia indole....stare in mezzo agli altri...ero un pò...eh un bel pò trattenuta..mai avrei potuto se fossi stata ancora sposata al mio ex..non lo dico con cattiveria, ma con consapevolezza.. ma tornando alla solitudine...oggi La solitudine sociale che si avverte quando ascolti certi racconti o si viene a conoscenza traumaticamente di alcune situazioni pesanti fa pensare che forse tutta questa comunicazione..non è poi così chiara......
 
 
morton0
morton0 il 25/06/07 alle 00:53 via WEB
Ciao, lo conosco bene questo sottofondo ... a volte è come avere dentro un ronzio che ti accompagna e che abbandoneresti volentieri ... a volte è qualcosa che fa scoprire una dimensione di te che in fondo ami, che non sempre puoi o vuoi rendere visibile ... E' questa dimensione che ti porta a riflettere, a porti domande su te e gli altri, a commuoverti, a stupirti ... Sì, nella solitudine voluta o scoperta per caso, c'è qualcosa che prepara eventi futuri, ma è anche un dolce nettare da assaporare lentamente e profondamente dentro di te ... e così ci ritroviamo, e così possiamo trovare gli altri. Grazie
 
florinera
florinera il 25/06/07 alle 09:20 via WEB
io conosco la solitudine dell'abbandono... continua ad accompagnarmi da una vita e non so se mi lascerà mai. conosco la tristezza di ripetute separazioni, di una grande famiglia calorosa ma scostante a livello di presenza affettiva... e so che da questo partono tutti i miei problemi attuali. vabbè poi magari te lo racconterò in pvt ;) bella la Roby in versione professional, mi piace un sacco! un bacione cara
 
 
morton0
morton0 il 25/06/07 alle 12:19 via WEB
Ti capisco, flo. A volte la cosa più difficile è non interpretare e vivere i rapporti umani secondo un possibile schema di abbandono, cioè non farsi condizionare pesantemente da questo, al punto di precludersi nuove possibilità di rapporto. Oppure, non aggrapparsi alle persone, impedendogli di dare tempo e respiro alla crescita della relazione ... e poi alla fine magari scappano .... che è un modo in fondo per confermare dentro di noi quanto la separazione costituisca un tema centrale della nostra esistenza ... Un abbraccio forte, Ro
 
 
guy61
guy61 il 25/06/07 alle 19:29 via WEB
... Ciao Flo, hai scritto un discreto elenco, mi dispiace molto.... Buona settimana
 
sissibf74
sissibf74 il 25/06/07 alle 10:02 via WEB
caspita sembri quasi una psicologa seria! scherzo, sei una grande donna, hai il dono prezioso di farci sentire tutti un pò meno soli (tiè beccati questa!). basin
 
 
morton0
morton0 il 25/06/07 alle 12:21 via WEB
Nella solitudine siamo tutti molto piccoli e molto grandi nello stesso tempo ... il problema non è essere o non essere soli, in fondo lo siamo un po' tutti. Caso mai, la necessità e condividerne il senso emotivo. Torna ancora, mitica ^____^
 
consal
consal il 25/06/07 alle 14:00 via WEB
Un post che porta veramente alla riflessione. Io ho la fortuna di non esserlo mai stato, e di non essermi mai sentito solo. Ma non ci crederai la paura di rimanere solo si quella a volte mi prende. E' strano, forse non ci crederai ma ho più paura di rimanere solo che di morire. Un forte abbraccio Roby.
 
 
morton0
morton0 il 25/06/07 alle 18:16 via WEB
forse a volte siamo così dipendenti dagli altri, da non poter immaginare una vita senza di loro ... E' come se una parte di noi se ne andasse via ... Un abbraccione forte forte a te! ^____^
 
guy61
guy61 il 25/06/07 alle 19:21 via WEB
... Già ... Complimenti per la serietà e professionalità..., dici molto bene quando scrivi che ognuno di noi vive la propria solitudine, di certo è un passaggio sofferto, non a vuoto, la solitudine insegna tante cose una su tante è apprezzare quello di cui si può disporre senza ricercare l'apparente universo perduto... Solitamente mi difendo opponendo la realtà ai sogni talvolta però mi ritrovo solo dentro una piazza dove è in pieno svolgimento un mercato, succede ma non dispero, domani è un'altro giorno... ricerco sempre un raggio di luce nel buio.... Ciao
 
 
morton0
morton0 il 25/06/07 alle 20:27 via WEB
Sono d'accordo, Guido. Le cose più preziose della vita le ho imparate concedendomi momenti di solitudine, così come ho sempre cercato di riempire la realtà con i sogni e i sogni con la realtà ... Ciao ^___^
 
speed.10
speed.10 il 25/06/07 alle 19:52 via WEB
Nella vita spesso si ricorre alla solitudine o per riflettere o per tranquillità ma quella che fa male di più è quel vuoto che si crea intorno e spesso non si riesce a colmare se non con il sostegno di qualcuno...
 
 
morton0
morton0 il 25/06/07 alle 20:25 via WEB
L'importante è non smettere mai di chiederlo ...
 
luisa.gandi
luisa.gandi il 25/06/07 alle 20:19 via WEB
mi si è formato un groppo alla gola leggendo certe cose....anche io soffro di solitudine ma ho creato il gelo dentro di me...ho creato un muro che mi difende da possibili attacchi...e soprattutto dalle delusioni...di non essere all'altezza...non mi sono mai sentita brava, intelligente, carina...etc...ci sono sempre donne piu' brave intelligenti etc di me...forse sto tracciando l'immagine della prima "donna della mia vita" (mia mamma) con la quale ho sempre vissuto un rapporto molto contrastato...ma le ho sempre voluto bene e ho sempre cercato di essere all'altezza delle sue aspettative ...ma non penso di esserci mai riuscita...non penso che si possa trovare il modo per chiudere questo vuoto immenso che c'è in me...dopo anni di analisi mi rifiuto di pensare che ancora ci sia da scavare anche se il problema è ancora dentro di me...comunque sia...qualcosa ha scelto per me la solitudine...non penso sia la cosa migliore ...ma neanche la peggiore!!!
 
 
morton0
morton0 il 25/06/07 alle 20:32 via WEB
Lu, c'è sempre qualcuno più grande o più intelligente di noi o che fa pensare di esserlo. Non misurarti con qualcosa di diverso da te, ma misurati per quello che eri e per quello che sei. E amati al punto tale di essere all'altezza delle tue aspettative, e non di ideali presi a prestito da altri, seppur importanti come la mamma. Lu, questo genere di solitudine non fa per te e tu non sei fatta per lei. Bacione grande, Roby
 
   
luisa.gandi
luisa.gandi il 25/06/07 alle 20:46 via WEB
...sono cose molto serie...c'è un buco nero (cioè oscuro anche a me stessa) dentro di me...e mi impedisce di capire cosa è meglio per luisa...
 
   
perdiamocidiv
perdiamocidiv il 26/06/07 alle 02:12 via WEB
Non voglio inserirmi nel vostro discorso..voglio solo dire qualcosa che una mattina parlando con una persona gli dicevo delle mie paure..ma paure non che si ripercuotono sul fisico..ma solo mentali.faccio un esempio...il solito!--.se devo uscire in macchina esco..però non mi godo appieno il paesaggio perchè un pò sempre sul chi va la...questa paura deriva da un fatto reale...ma questa persona che poi per caso quella mattina veniva a prelevarmi il sangue per delle analisi di routine scopro essere un terapeuta...e dato che l'ho contagiato con la mia chiacchiera...non sorridere Roby...beh..lui mi disse...ognuno ha il suo percorso personale e probabilmente lei doveva passare per alcune situazioni per arrivare dov'è ora...detta così la faccio semplice..ma è proprio questo che penso...cioè io posso non essere intelligente come unm'altra, meno bella,meno chesso io..quel che è..ma sono IO...mi riconoscerei in un'altra che non sono io?noooo....perchè sento che quello che vivo è parte di me...bene o male..E' LA MIA VITA ,IL MIO PERCORSO...anche se ci sono momenti no...io mi sento unica...non è narcisismo cavoli...è che non so come spiegarlo...e non serve che lo dica io..ma è proprio vero che a volte ci guardiamo con occhi diversi...Luisa per me è una bella persona.ma a parte questo...proprio tanto ma tanto carina,delicata,fine...e non è una svolinata...a me piacciono gli uomini e al mio ragazzo non la presento eheheh...mi capita spesso di non sentirmi all'altezza in questo caso parlo nei confronti dell'altro sesso...pensando che io debba essere perfetta con un corpo perfetto perchè era così..e adesso non più...ecc.ecc..eppure mi sono sentita dire che non era un problema per loro...già...ma lo era e un pò lo è per me!..qello per cui dico che le barriere le ho io mentalmente ...e dovrò togliermele...questo è poco ma sicuro ecchecavolo!
 
     
morton0
morton0 il 26/06/07 alle 09:03 via WEB
eccheccavolo, ben detto! Non si finisce mai di imparare ad amarsi e ad accettarsi ...
 
pimpirinella75
pimpirinella75 il 25/06/07 alle 21:48 via WEB
Ultimamente mi capita di rifugiarmi nella mia "timida" solitudine per ricercare me stessa, per rigenerarmi, per ritrovarmi...proprio come hai descritto tu nel post.... Per cancellare il passato e riscoprirmi in un presente più intenso e in un fututo migliore! Accidenti, questo spazio è diventato terapeutico! ;-) Grazie Roby! Un abbraccio
 
 
morton0
morton0 il 25/06/07 alle 22:37 via WEB
No, pimpi, non vuole essere assolutamente uno spazio terapeutico ... solo un luogo dove confrontarci, condividere e riflettere insieme ...
 
   
pimpirinella75
pimpirinella75 il 25/06/07 alle 22:44 via WEB
Confrontarmi, condividere e riflettere per me è terapeutico.... nel senso che mi aiuta a stare meglio ;-) Intendevo questo! Baci
 
     
morton0
morton0 il 25/06/07 alle 23:13 via WEB
Bacione grande
 
rimescolareilvolga
rimescolareilvolga il 25/06/07 alle 22:16 via WEB
Ciao sono mauro; quante "solitudini", a "naso" ce ne sono alcuni miliardi...parliamo della mia o della Tua? perchè qui non ritrovo la Tua, solo tu la puoi indicare, io al massimo posso cercare di capirla...Se invece vuoi che io scriva della mia me lo devi chiedere l'affermazione finale "La solitudine. Tutti la viviamo, forse la vivi anche tu …" è blanda e allo stesso tempo affermativa, da per scontato che io la viva...ma ne sei veramente sicura? Parlami della tua, invece e potremmo confrontarci...Buona serata, Mauro
 
 
morton0
morton0 il 25/06/07 alle 22:35 via WEB
Caro Mauro, ciao sono la Roby. Parliamo della Mia solitudine, che poi è la solitudine di chi ha scritto questo post ... non ho steso un trattato di psicologia, perchè non era nelle mie intenzioni farlo. Ho cercato di portare in questo post la psicologia che vivo tutti giorni, quella che mi fa incontrare gli altri, quella che in una stanza di terapia mi fa pensare, nei miei momenti di solitudine: "povero bambino, sta così male da far star male anche me ...". Possiedo una cattedra, ma l'ho chiusa a chiave in una stanza perchè non so proprio che farmene con voi in questo momento. La mia solitudine? Quello che hai letto è la mia solitudine, nè più, nè meno. Di questo ne sono sicura. Per te, invece, mi sono limitata ad un forse, non ho dato nulla per scontato, perchè non ne sono affatto sicura. Spero davvero di confrontarmi su questo con te. Un abbraccio, Roby :-)
 
   
rimescolareilvolga
rimescolareilvolga il 26/06/07 alle 02:25 via WEB
...limite dei post e dei blog..."la mia stanza"(dove per stanza intendo luogo fisico e mentale protetto) me la porto dentro e con questa ci vivo tutti i giorni...Il lunedì è sempre una giornata pesante, in malattia o al lavoro, il lunedì è giornata di ripensamenti, di prepararzione mentale, di pensieri inespressi; ogni uno "cià" un suo giorno; io lo avrei preferito al venerdì ma è capitato di lunedì. Due ore di terapia alla sera sono pesanti, ti svuotano dentro e ti occorre il tempo di digerire, meditare, il tempo del silenzio, il tempo del non pensare, il tempo del lasciare andare, del riflettere, del fumare una sigaretta in più....del pensare che le persone che incontri in terapia le incontri anche qui nei blog, sotto altrte vesti, altri panni, con altri pensieri, con altri risvolti, a volte confusi e a me non leggibili, a volte con il bisogno di ritornarci a rileggere e a guardare, altre volte "solo" ad ascoltare, a vedere come si cambia, e come cambiano gli altri, a vedere i progetti...nuove immagini, nuovi sogni. A vedere e leggere stanchezze misurate con metri diversi, a sentire si direi a sentire gli altri.
 
     
morton0
morton0 il 26/06/07 alle 09:08 via WEB
Il senso di vuoto lo vivo da matti alla sera, indipendentemente dai giorni ... Ci sono delle serate in cui mi scopro seduta su una sedia a non pensare, a farmi cullare dall'assenza ... non è una solitudine vera, quella che vivo in quei momenti ... non è nulla di triste e nemmmeno nulla di produttivo ... sto lì e resetto ... Grazie per le tue parole. Un abbraccio Roby :-)
 
redazione_blog
redazione_blog il 25/06/07 alle 22:47 via WEB
Quando Roberta ha scritto questo post e me lo ha inviato, mi ha chiesto "c'è qualcosa di te in questo post?" Ed io le ho risposto, si, c'è qualcosa di me e c'è tanto di te, c'è qualcosa di tutti noi. E si è commossa scrivendolo...lo so..perchè pur non avendolo scritto insieme, è come se l'avessimo scritto insieme..attraverso nottate trascorse sul messenger a parlare, in primo luogo di noi. E' così che è nata l'idea di avere morton in blog calamaio, con un modo di "fare blog" diverso da quello che lei usa nel suo blog personale, ma anche complementare. Il bello di questo post, Mauro, e di quelli che pian piano seguiranno, non è tanto il potersi confrontare partendo da un ruolo cattedratico ed asettico, anzi..il bello di questo post è quello di raccontarsi, aprendosi alla possibilità di ascoltare anche gli altrui racconti. Potremmo scoprire senza accorgercene..che ciò che proviamo lo provano anche gli altri, con parole semplici e buone che fanno bene e che ci diciamo vicendevolmente.
 
 
rimescolareilvolga
rimescolareilvolga il 26/06/07 alle 03:04 via WEB
mi sono dimenticato di salvare il commento...tropppo stanco per rifarlo sono le tre...adesso riesco solo augurarti una buona notte...se vuoi su questo "tema" ci ritorniamo:"Potremmo scoprire senza accorgercene..che ciò che proviamo lo provano anche gli altri, con parole semplici e buone che fanno bene e che ci diciamo vicendevolmente."....potrebbe non essere vero...ma penso che dovremmo parlare guardandoci negli occhi...Mauro
 
   
morton0
morton0 il 26/06/07 alle 09:18 via WEB
Buona giornata, Mauro ^___^
 
saradria
saradria il 26/06/07 alle 07:41 via WEB
Mi sono guardata alle spalle, quanti momenti di solitudine,tristrezza, voglia di farla finita! Momenti di disperazione, crollo, la perdita di una persona cara ti segna tutta la vita, e ancora, mi ritrovo a ripetere quella stessa parola che mi chiedevo allora "perchè???" Non ho ancora una risposta, oggi ho dei figli, una famiglia, ma dentro di me porto come compagna la solitudine, che ricompare e mi sprona a riflettere, quando per essere me stessa, sento che inevitabilmente sono sola, non faccio parte del "gruppo"e...mi chiedo: possibile che per paura di essere isolati si mortifichi anche il proprio essere, si accettino situazioni di conflitto pur di apparire uniti(cosa che in realtà non è)??? Ci sono periodi che mi sento veramente sola, altri, invece, che capisco che in fondo riuscirò a reagire e che avere degli amici sinceri aiuta molto...Un abbraccio Adriana
 
 
morton0
morton0 il 26/06/07 alle 09:17 via WEB
A volte si teme la solitudine, ma ancora di più l'isolamento, l'emarginazione, il rifiuto, l'angoscia di non essere più parte di qualcosa di più grande di noi ... oppure si vuole tenere in piedi un ideale o un sogno che sta tramontando ...non ci sono risposte al tuo perchè, c'è solo una culla simbolica per poter condividere con altri il tuo dolore, ma anche la tua forza e la tua voglia di riscatto. Coltiva più che puoi questo, e continua a cercare amici sinceri e sincerità nell'amicizia. Un abbraccio forte forte, Roby
 
stelladanzanteforeve
stelladanzanteforeve il 26/06/07 alle 18:39 via WEB
mi piace leggere Roby in questa insolita "veste" mostra un altro aspetto di sè, altrettanto delizioso.. sulla solitudine credo che abbiate detto già molto, personalmente amo talvolta rimanere in solitudine, ma come momento mio, non troppo lungo, parentesi che mi rigenera lo spirito e mi ricarica che mi fa riflettere..come diceva il signor Henry David Thoreau : "Non ho mai trovato il compagno che mi facesse così buona compagnia come la solitudine".
 
 
morton0
morton0 il 26/06/07 alle 19:05 via WEB
In effetti ... a volte ci si rigenera ... W la solitudine buona, quella che fa pensare e fa stare più a contatti con se stessi e con i propri bisogni ...! Grazie stellina per il tuo contributo :-)
 
   
stelladanzanteforeve
stelladanzanteforeve il 26/06/07 alle 21:45 via WEB
un piacere.
 
mara2003
mara2003 il 04/07/07 alle 10:36 via WEB
solitudine è... tante sono le origini e le hai già elencate... Non chiedi di fare un trattazione similscientifica dell'argomento, piuttosto chiedi della nostra solitudine che nel mio caso è ormai diventata atteggiamento di difesa dal mondo...mi isolo, e nulla mi scalfisce... E' pur vero che ho attraversato la fase della solitudine per ritrovar me stessa ma ho capito che non avevo nulla da ritrovare, era tutto bene in chiaro e così sono arrivata alla fase dell'isolante, uno strato separatore tra me e il mondo, quella parte di mondo che non mi piace e che rifiuto...paura? mancanza di forza? palle sferiche piuttosto che quadrate? sicuramente ma è l'unico modo che mi permette di continuare, bene o male ci sono...
 
 
rimescolareilvolga
rimescolareilvolga il 06/07/07 alle 23:27 via WEB
Ciao Mara, quando ti trovo mo fa sempre molto piacere, Mauro
 
rimescolareilvolga
rimescolareilvolga il 06/07/07 alle 23:25 via WEB
...centra con la solitudine...Capita ogni tanto di essere depressi, quattro mesi di malattia, di esami, di visite cominciano a creare qualche problema; poi se i risultati sono un 'incognita si comincia a deprimersi, e per me il deprimermi è un'arte, ci riesco benissimo...il problema è tirarsene fuori e ricominciare a progettare e a rimettere in cantiere ciò che si era lasciato per strada. Sinceramente non sò come andrà a finire, ogni volta che si sembra risolto un problema se ne apre un'altro...ormai, fisicamente, vado per esclusione, ma porca puttana, se il sistema sanitario è questo comincio ad esserne stanco. Nessuno che sa darti una risposta precisa ed inequivocabile....ed io sono qui che non sò se devo, se potrò, o se dovrò essere operato, e con quali conseguenze, verso il 20 vedremo ...privatamente a pagamento. Ad agosto ritornerò al lavoro il tempo della malattia scade e "volenti o nolenti" s'ha da fare per affrontare il licenziamento e duemesi e mezzo di preavviso; solo che vorrebbero che mi licenziassi io, ma non posso farlo; non posso perdere la mobilità!!! a 52 anni rimettersi in moto e ricercare lavoro mi scazza; ritornare precario....nel mercato e rimettermi alla caccia di un lavoro aggiunge ansia all'ansia. Questa sera ho pubblicato sul blog del giorno un post di Stella; e un post del blog " delle Carceri" non è stato un caso è stata una scelta; quando si riparte si alimenta bene la lanterna dell'esperienza che si ha dietro le spalle e si affronta il buio dell'ignoto. E questa sera mi faccio gli auguri, mi dò una pacca sulla spalla, "un calcio in culo" (serve sempre la spinta) e mi rimetto in moto.... Un saluto a tutti Mauro
 
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