Così come ho appoggiato e difeso a spada tratta il V day, non posso ora non manifestare il mio altrettanto convinto dissenso alla proposta lanciata da Grillo sul suo blog che i gruppi di cittadini che hanno sostenuto e partecipato al V Day si organizzino in liste civiche per presentarsi alle prossime elezioni amministrative con il marchio registrato di Grillo quale garanzia che sostengano in pieno i punti che nei prossimi giorni il comico genovese metterà in chiaro sul suo blog.
Pur riconoscendo che le liste civiche consentono una partecipazione diretta dei cittadini all’attività politica della propria città, mi sorprende l’ingenuità di Grillo quando dichiara che nelle liste non dovranno esserci né iscritti a partiti, né persone con carichi pendenti sulle spalle.
Come se bastassero questi due punti fermi per garantire l’integrità morale delle liste e una svolta politica in positiva al nostro paese.
Chi svolge o ha svolto in passato attività politica, anche se per brevissimo tempo, sa bene che spesso i candidati intonsi, le cosiddette persone oneste, sono solo dei burattini buttati nella mischia dai volponi della politica con lo scopo d’essere eletti per consentire poi ai “manovratori occulti” di fare il buono e il cattivo tempo.
Pensa davvero Grillo che basta un marchio di qualità su una lista e dei punti base per garantire un domani migliore all'Italia? Questa è davvero un'ingenuità infantile che in politica non è consentita!
E poi una lista civica, presentandosi alle amministrative, deve comunque sostenere un candidato sindaco: questo non significa schierarsi politicamente da una parte o dall'altra?
E anche se le liste Grillo proponessero un proprio candidato comunque alla fine non finirebbero per far politica come un vero partito?
La politica è una cosa maledettamente seria e se in Italia siamo arrivati al punto che un comico si fa portavoce del malcontento dell’opinione pubblica verso una certa parte della politica si deve ringraziare (ovviamente ringraziare è inteso in senso ironico) i politici, quelli veri, radicati peggio dell’edera sugli scranni del Parlamento, i quali con le loro pessime azioni e le tante retoriche parole al vento hanno degradato, incancrenito fino alla metastasi la politica italiana rendendola una vera e propria farsa.
Beppe dice di non voler fondare un partito politico, ma tante liste con il suo marchio rappresentano a tutti gli effetti un partito!
Dalla democrazia all’anarchia il confine, contrariamente a quanto si possa immaginare, è breve, stiamo attenti!
scritto da: kayfakayfa su: LA VOCE DI KAYFA
Demagogia, populismo, giustizialismo ed anche estremismo sono i connotati che io rinvengo nel suo modo di fare e nelle sue parole, insieme a tante contraddizioni. L'unico aspetto di positività è l'aver catalizzato e fatto emergere il dissenso rispetto al "PALAZZO" e rispetto a politicanti ormai distanti mille miglia dal mandato di rappresentanza conferito dai cittadini. Condivido le perplessità di kayfa che pure ha sostenuto il V-Day; le liste civiche non sono certo una novità nella storia elettorale dei nostri comuni e, come giustamente si osserva nel post, alla resa dei conti dovranno comunque sostenere qualcuno, appoggiare uno schieramento. Strano modo di fare anti-politica. A mio avviso Grillo col V-Day ha voluto contare le teste, prendere la misura ed infatti il passo successivo non si è fatto attendere. Quella del bollino blu, dei candidati 10 e lode riuscite davvero a non considerarla un'arlecchinata? Io no. Ed immaginate una pluralità di liste civiche che perseguono ciascuna proposte autonome? O forse il passo ulteriore sarà quello di creare una struttura di COORDINAMENTO NAZIONALE? Bè attenti allora a non chiamarla PARTITO...Grillo potrebbe offendersi ;-)