BLOG PENNA CALAMAIO®

Romano scrive e Silvio non è da meno. Il Presidente del Consiglio e il suo diretto antagonista sono stati, ormai, travolti dalla grafomania. Uniti nella penna e divisi nel calamaio. Non se ne può più. Basta con questi continui screzi, con gli appelli alla responsabilità, per gli altri ovviamente, e con le chiamate alle armi, pardon alle piazze. Basta con questo continuo scambio di accuse: "è colpa del governo precedente", "no, siete voi che siete incapaci" e così via. Diciamocela tutta: siete ridicoli. Il Paese è allo sfascio, soffre per il malgoverno, il non governo ed il sotto governo. E voi cosa fate? Bisticciate a mezzo stampa, in video e in radio. Ma dove vivete? Si, è vero che forse ci si sarebbe dovuti render conto da subito che la cosa migliore sarebbe stata il dar vita ad un governo di larghe intese. Si è vero, caro Silvio, che non ti hanno voluto ascoltare e che hanno rifiutato le tue proposte ma è anche vero che, se continuate così, non ci sarà più un Paese da governare. E tu, caro Romano, piantala con questa arroganza e questa supponenza. Non hai il fisic du role e neanche i numeri, in Senato s'intende, per governare con sprezzo verso l'opposizione. Siete entrambi in trappola: tu, Romano, in quella della sinistra massimalista e ricattatrice e tu, Silvio, in quella che tu stesso ti sei creato. Un giorno si e l'altro pure non fai altro che dare per spacciato il governo ed ottieni, invece, solo il suo rafforzamento. Se è vero che lavori per farlo cadere facci vedere di che pasta sei fatto, meno parole e più fatti. Ma la realtà è un'altra: nessuno ha l'interesse, l'intenzione di far cadere questo governo bislacco. In tanti, parlo degli eletti, sono alla loro prima legislatura e non è sicuramente nelle intenzioni di nessuno rinunciare, sempre belli gli ideali, al diritto previdenziale. Poi, ancora, non vi siete messi d'accordo sull'eventuale presidente del consiglio dell'eventuale, e auspicabile, governo di transizione. Quando aumentano i contendenti, gli invitati, è difficile spartirsi la torta. ma intanto il Paese soffre ma tanto a voi il problema non tange, vero? Ogni tanto prendete carta e penna e imbrattate qualche foglio con tante belle parole: novità, riscatto, serietà, responsabilità... Poi, lo inviate ai giornali che subito lo rendono pubblico e tutti li a dire: Hai letto questo, hai letto quello... E il tempo passa ma i problemi, quelli veri, restano ma a Voi che importa? A voi basta fare proclami e far passare il tempo e non finire strozzati dalla tagliola che vi ha preso la gola. E si, non siete messi molto bene ma, certamente, gli italiani sono messi peggio. Sono li, inermi a subire questo teatrino poco edificante e ciarliero. E, intanto, il tempo passa, le riforme non si fanno, i costi della politica aumentano come e più di pane e pasta. Ma a Voi? a voi che importa, basta far passare il tempo. Quello è il vostro obiettivo e niente più. L'obiettivo di sopravvivere e galleggiare nella melma della politica. Come diceva il Vate "lasciate ogni speranza ..." E per gli italiani non resta che la speranza e, per dirla con le parole del grande Eduardo: "A'dda passà a nuttata..."