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LA MORTE IN UN CLIC

Post n°297 pubblicato il 15 Novembre 2007 da morton0
 

E' di questi giorni la notizia della morte di una ragazza, filmata in diretta da alcuni compagni di scuola e poi messa presumibilmente in rete. Non ci sono tracce di tutto ciò, non si sa se il fatto sia realmente accaduto o se il filmato sia stato ritirato a seguito dell'intenzione del preside di denunciare il tutto alla polizia postale.

Evento reale o spacconeria adolescenziale da quattro soldi, in ogni caso si rende necessaria qualche breve considerazione al riguardo. Quasi impossibile trovare una spiegazione a questo "oltraggio mediatico", comunque difficile imporre a se stessi un'equidistanza emotiva tale da favorire una condizione di pacata riflessione. Lo sgomento è forte, la volontà di condanna altrettanto. Tuttavia, proprio per questo motivo, occorre pensare ...

Cosa ha spinto questi ragazzi a congelare le loro emozioni, ad essere osservatori anonimi e distaccati di una tragedia così grande, al punto tale da delegare all'occhio elettronico la loro testimonianza?

Forse la paura della Morte, il bisogno di esorcizzarla, perchè in un mondo fatto di spot esperenziali e di emozioni "mordi e fuggi", è l'unica cosa certa ed eterna che ci rimane? Oppure, il desiderio, in una cultura dell'apparenza e dell'effimero, di immortalare la Morte stessa, anzichè tentare di costruire faticosamente un senso duraturo alla Vita? O, molto più semplicemente, altro genere di ragioni, quelle che più comunemente invochiamo per tentare di definire questi macabri episodi: abbattimento dei valori, perdita dei confini tra lecito ed illecito, tra morale e immorale, mancanza di rispetto di tutto e per tutto, abuso di Internet come specchio di un degrado generalizzato, malvagità innata o altro ancora?

Forse non lo sappiamo, forse non abbiamo gli strumenti per capire. Comunque sia, una cosa è certa: non domandiamoci, come spesso accade, dove andremo a finire; chiediamoci piuttosto da che parte poter ricominciare ...

Scritto da Morton0 in Scherzo o Follia?

Commenti al Post:
lightfantasy
lightfantasy il 15/11/07 alle 23:14 via WEB
A me sembra che sia in atto una pervesa, morbosa e orribile spettacolarizzazione della morte. Appare evidente che ultimamente è uno dei prodotti che vende maggiormente. Ogni giorno vengono passati al setaccio efferati crimini e sanguinosi episodi, superando di gran lunga quella che è la normale cronaca giornalistica, proponendo, in maniera romanzata, eventi costati tragicamente la vita a qualche essere umano, cercando di proporre i fatti in maniera da creare sempre contrapposizione tra la gente, allo scopo di farli "appassionare", rendendoli quindi, attivi partecipanti agli eventi. Se a questo ci aggiungiamo le interferenze con gli organi investigativi e quelli inquirenti, il quadro si completa drammaticamente. Il cittadino sembra ormai convinto che il luogo deputato ad affrontare certi argomenti sia la televisione, posto dove si arriva perfino ad emettere sentenze sommarie, in barba al diritto. Perchè meravigliarsi quindi se dei ragazzi si fermano a filmare un uncidente mortale? Perchè non ci si indigna se lo fa Bruno Vespa, accompagnato dai suoi illustri professionisti? E il successo di programmi come real tv non sono forse sulla stessa lunghezza d'onda? Vogliamo poi parlare dei "reality", che trasformano lo spettatore in un guardone? Ogni popolo si merita la televisione che ha! Ogni popolo si merita i valori che ha! ...ma ogni popolo si merita anche una nuova opportunità e quindi ricominciamo ad indignarci tutte le volte che la dignità umana viene calpestata e il rispetto dimenticato, a cominciare da casa nostra, forse è proprio da li che dovremmo ricominciare. cesare
 
 
morton0
morton0 il 16/11/07 alle 11:01 via WEB
Caro Cesare, anch'io sono convinta che la cultura della "morte in diretta" e degli show basati sulla mercificazione del dolore rappresentino una panorama talmente inquietante e nefasto, da poter essere a pieno titolo invocati come possibili cause. Sono senz'altro d'accordo con te che certi format televisivi contribuiscano a tutto ciò, ma non ti sembra un po' riduttivo pensare che sia solo per questo? L'erba cattiva attecchisce su un terreno probabilmente arido e improduttivo, la spettacolarizzazione della morte collude con un retroterra di fragilità e di vuoto esistenziale, valoriale, esperenziale. Ho paura a delegare tutto alla TV, anche se la ritengo responsabile di molto (ma, a questa stregua, ancora di più internet e la sua libertà incondizionata ...), mi sembra che ci sia purtroppo altro, e molto di altro ...
 
   
lightfantasy
lightfantasy il 17/11/07 alle 02:37 via WEB
Roby, certamente non credo che la televisione sia la responsabile di tutti i mali dell'uomo, il mio commento si riferisce esclusivamente all'episodio citato, potrei portarti un esempio e aprire un ulteriore fronte di approfondimento: in Francia, tempo fa, un videoamatore è stato arrestato perchè invece di soccorrere un uomo caduto in mare, è rimasto tranquillamente a filmarne la morte, in questo caso c'è stato un intervento non solo repressivo verso un comportamento infame ma anche un messaggio preciso alla società. Non ho dubbi che il male dell'uomo sia da ricercare nell'uomo stesso, credo soltanto che, sopratutto nel caso dei più giovani ma non solo, l'influenza dei mezzi d'informazione, (ma quale informazione poi?), sia fortissima. Penso anch'io che Internet, proprio in virtù della sua smisurata varietà sia meno "pericoloso" di un quotidiano il cui proprietario ha tutto l'interesse ad incanalare a piacimento l'opinione dei lettori. Non voglio demonizzare la TV o la stampa, mi chiederei piuttosto, come mai certi programmi riscuotono un così alto consenso tra il pubblico, lo stesso che riscuotono le droghe o l'acool non è strano? cesare
 
     
morton0
morton0 il 17/11/07 alle 11:12 via WEB
Sono d'accordo con te, anche se non sarei così ottimista su Internet. Basti pensare al potere che hanno alcuni motori di ricerca nel posizionare in un modo o nell'altro i vari siti nelle loro pagine e come, a conseguenza di ciò, cambi la loro visibilità di questi! Come vedi, anche attraverso la rete è possibilie condizionare e pilotare i giovani, forse è che non siamo ancora del tutto preparati a ciò! Ma questo apre altri scenari che sarebbe opportuno approfondire in questo spazio, ma che per il momento ci porterebbero fuori tema. Che i giovani siano terreno fertile per l'editoria, per i palinsesti e ora anche per i new media è fuori discussione, ma il senso di glaciale distacco, di amara e rabbiosa solitudine che pervade alcuni giovani di oggi, non può essere semplicemente frutto di una omologazione dei costumi dettata da condizionamenti di massa. Quanto all'episodio in Francia, penso che l'omissione di soccorso debba essere punita severamente e non solo deplorata come macchia morale! Grazie Cesare per il tuo contributo, grande come sempre! :-)
 
perdiamocidiv
perdiamocidiv il 15/11/07 alle 23:57 via WEB
Non riesco a pensare a nulla che abbia una qualche parvenza di "senso logico"....credo piuttosto, ma è una mia personalissima opinione che 1)questi ragazzi che hanno filmato (se l'hanno fatto)e inviato il video su internet ,abbiano il vuoto non solo dentro di loro, ma anche attorno...e per attorno intendo chi è preposto ad educarli... 2)avendo questo vuoto..hanno ben pensato che dato che i "midia"o media come sempre segnalano queste "macabre bravate"...di avere cinque secondi di visibilità...proprio perchè il nulla...emergesse in qualche modo.... mi spiace ma quando sento queste cose, mi arrabbio sul serio...li prenderei a calci in c...con gli scarponi chiodati...!!!
 
perdiamocidiv
perdiamocidiv il 16/11/07 alle 00:05 via WEB
ecco...cominciamo da casa nostra, non diamo sempre le colpe alla tv....!!!non è la nostra educatrice! e per fortuna....
 
 
morton0
morton0 il 16/11/07 alle 11:09 via WEB
Sono d'accordo Tina, e condivido pure i toni di rabbia. Tu parli di vuoto dentro e fuori ... Mi viene in mente come oggi si assiste ad un'assenza spaventosa di ideali. Non mi riferisco a quelli tramandati dalla famiglia, nei confronti dei quali, a mio avviso anche giustamente, a questo età si mette in atto un comportamento di sfida. Penso che non ci siano più neanche quegli elementi ideologici, culturali ed etici che hanno alimentato le generazioni di tutti i tempi e che, nel bene e nel male, hanno comunque dato un'impronta di aggregazione ai giovani. Non sto dicendo che certi movimenti studenteschi siano stati necessariamente portatori di ideologie pacifiste, utili e produttive, ma che comunque il condividere una meta abbia in ogni caso rappresentato molto. Il vuoto dentro anche di affetti, di riferimenti significativi e, quindi, il vuoto fuori ... E quando c'è il vuoto, per tollerarlo, costi quel che costi, questi ragazzi spesso cercano di riempirlo anche di cose brutte ... Ma non per tutti è così ...
 
   
perdiamocidiv
perdiamocidiv il 16/11/07 alle 19:24 via WEB
per fortuna non per tutti certo....
 
semprepazza
semprepazza il 16/11/07 alle 00:41 via WEB
I NON VALORI della società contemporanea sono frutto del deterioramento di molti fattori, fra cui, a mio avviso, lo sgretolamento della famiglia tradizionale, il minor tempo che madri e padri hanno da dedicare ai figli, il lassismo morale in cui i media sono progressivamente scivolati, l'incompetenza della classe politica contemporanea nel costruire e realizzare progetti validi per divulgare e sostenere valori morali e politiche sociali mirate ad una convivenza consapevole e rispettosa. I nostri giovanissimi sono i frutti incolpevoli di un terreno trascurato e incolto. Da che parte ricominciare? Nel nostro piccolo, da noi stessi, con fermezza e gentilezza, la società siamo noi e tutti possiamo contribuire a renderla migliore.
 
 
morton0
morton0 il 16/11/07 alle 11:17 via WEB
Io credo sia importante trasmettere un messaggio forte, ben ha fatto il preside a prendere una posizione netta e chiara, anche se in un clima di questo genere il rischio è quello di dar adito ad una deleteria caccia alle streghe. Ma l'autorevolezza è necessaria, così come è però necessario impegnarsi a colmare il vuoto di questi ragazzi. Rapporti frettolosi e poco significati, anonimato e chiusura, esperienze ed emozioni consumate in fretta, assoluta mancanza del senso e del sapore dell'attesa, sentimento di onnipotenza e strumentalizzazione dei rapporti sono molti degli aspetti che caratterizzano le relazioni educative di oggi e di cui siamo largamente responsabili. Hai ragione tu, forse è proprio da qui che bisogna partire ...
 
   
semprepazza
semprepazza il 16/11/07 alle 22:06 via WEB
Proprio oggi ho letto una notizia relativa a rilevazioni statistiche che affermava che l'età per l'alcolismo giovanile si è abbassata, in Italia, a 12 anni!!! Vale a dire che ci sono ragazzini, BAMBINI, di 12 anni che si ubriacano... Mi chiedo che tipo di famiglia abbiano e come possa fare la scuola (che è l'ambiente più frequantato, in ordine di quantità di tempo, dai ragazzi dopo quello familiare) a sostituirsi al ruolo carente dei genitori. Vero è che la scuola non si limita ad insegnare ma anche ad educare però, su basi così deprivate, con quali strumenti, con quale autorità, con quale competenza può supplire? Chi insegna agli educatori ad educare? Spesso è solo l'esperienza fatta sul campo, la sensibilità e la buona volontà personale. Continuano a mancare progetti concreti. Un saluto.
 
luisa.gandi
luisa.gandi il 16/11/07 alle 09:16 via WEB
NON AVEVO SENTITO DI QUESTA NOTIZIA...SONO SENZA PAROLE...E CON QUALCHE CHILO DI RABBIA DENTRO DI ME...SI SI HAI CAPITO BENE...RABBIA...NON NE POSSO PIU' DI TUTTA QUESTA VIOLENZA GRATUITA IN OGNI SETTORE...MI PARE SIA ARRIVATO DA TEMPO IL MOMENTO PER FERMARCI E FARE UN SERIO ESAME DI COSCIENZA...PERO' STI RAGAZZI CERCHIAMO DI PORTARLI SULLA GIUSTA STRADA...SONO STATA ADOLESCENTE ANCHE IO MA CERTE COSE FORSE NON LE SOGNAVO NEANCHE DI NOTTE...DAVANTI ALLA MORTE DI UNA PERSONA PENSO CHE CI POSSA STARE SOLO IL SILENZIO E IL RISPETTO...QUI SI ARRIVA AL BLASFEMO (NON SOLO IN SENSO RELIGIOSO)...MI PARE CHE LA SITUAZIONE SIA ABBASTANZA GRAVE...LAVORANDO IN UNA SCUOLA PER ADOLESCENTI VEDO COSE CHE MI FANNO PAURA...COSA SI PUO' FARE???
 
 
morton0
morton0 il 16/11/07 alle 11:29 via WEB
Luisa, già il fatto di provare rabbia e di manifestarla è di per se stesso positivo. Io mi arrabbio quando vedo l'assenza di rabbia, quando certi fatti come questi vengono ricoperti da una montagna di disinteresse, di distacco, di noncuranza. Trovo che una sana rabbia, alimentata dal buon senso e dalla riflessione, sia educativa nei confronti dei ragazzi e dei bambini. Una civiltà che non si indigna è una civiltà che ha rinunciato ad educare, che ha abdicato nel suo mandato principale, che è quello di creare le basi per una crescita armonica ed integrale dei suoi giovani rappresentanti ...
 
pimpirinella75
pimpirinella75 il 16/11/07 alle 12:19 via WEB
Ricominciamo prima di tutto da noi stessi... Cerchiamo di non restare indifferenti a ciò che ci accade intorno, coltiviamo in noi stessi valori positivi....per poter essere un modello "buono" per chi è più giovane e più vulnerabile di noi....
 
 
morton0
morton0 il 16/11/07 alle 12:55 via WEB
Certo ... un modello buono, però ... non un modello "buonista" ...!!!
 
   
pimpirinella75
pimpirinella75 il 16/11/07 alle 13:54 via WEB
Certamente non intendevo "buonista..." Quei ragazzi sono responsabili delle proprie azioni e devono sicuramente pagarne le conseguenze...
 
     
morton0
morton0 il 16/11/07 alle 14:17 via WEB
si, altrimenti il rischio è che non si riconosca più alcun tipo di rapporto di causa-effetto. Troppo spesso, e qui dovremmo recitare il mea culpa, la psicologia ha confuso l'ascolto dei bisogni dei giovani, che deve comunque rimanere un caposaldo fondamentale, con uno stile educativo lassista e permissivo nel senso deteriore del termine. Si può dare e ricevere fiducia solo in un clima di chiarezza, di autenticità e di coerenza, smettendola di giocare a tutti costi il ruolo dell'adulto "amicone" o dell'eterno peter pan!
 
DELLEPROF
DELLEPROF il 16/11/07 alle 15:06 via WEB
... la pietà l'è morta!
 
 
morton0
morton0 il 16/11/07 alle 19:01 via WEB
Pietà è una parola grossa ... D'altra parte, che facciamo? Gettiamo la spugna?
 
iononsonoio2
iononsonoio2 il 16/11/07 alle 19:50 via WEB
una notizia che fa rabbrividire..
 
 
morton0
morton0 il 16/11/07 alle 20:31 via WEB
Già ... e in questi giorni si è parlato anche di un filmato che riprende la scena di un ragazzino autistico preso a calci e a pugni ...
 
simocuriosando
simocuriosando il 16/11/07 alle 21:23 via WEB
pienamente d'accordo... tiriamoci su le maniche e mettiamoci al lavoro perchè i ns figli riescano a crescere meglio con qualche ideale in più e qualche "comodità" in meno! L altra sera, mi sembra a porta a porta,c'era una dottoressa, presenza quasi quotidiana ma non ricordo il nome, che sosteneva che i giovani si annoiano e per questo "inventano" queste cose macrabe (parlava del fatto di Perugia). A me sembra un'assurdità anch'io mi annoiavo, non avevo il cell, non avevo il computer, non avevo i videogiochi... e si annoiano loro? ma daiiii! non ci credo che la causa sia la noia, ma stiamo scherzando? sono i modelli , che trasmettiamo anche noi genitori, superficiali e ricchi di niente..!..ma come si fà???? ti saluto se no non mi fermo più! buona serata a tutti e a te morton
 
imp.bianco
imp.bianco il 16/11/07 alle 22:26 via WEB
Ho letto anch'io questa notizia...sconvolgente... X-Bye
 
perdiamocidiv
perdiamocidiv il 17/11/07 alle 02:02 via WEB
Io ho l'impressione che la noia sia una scusante, almeno non è solo quella...credo che dentro abbiano anche rabbia loro stessi, per essere "accantonati"...non per tutti è così, intendo non per tutti quelli che si vantano anche di questi gesti.I genitori devono lavorare certo, c'è il mutuo da pagare, le rate dell'auto,i vestiti,i cell, il videogames,la tv nuova...tutte cose che riempiono la vita...di nulla!...però non vorrei demonizzare la teccnologia in questo modo,non è questo il punto...è che passa il messaggio che devi avere quello che gli altri hanno,perchè altrimenti sei fuori top moda...e se anche fosse?ma il non possiamo permettercelo è una cosa così grave da dire?...invece di accontentarli,perchè talvolta affiorano i sensi di colpa..per il tempo che vorremmo dedicargli, ma non troviamo....o non vogliamo teovare perchè troppo stanchi, mentalmente e fisicamente....
 
 
morton0
morton0 il 17/11/07 alle 11:02 via WEB
Io penso che tutto dipende dal significato che attribuiamo alla parola "noia". Se per essa intendiamo il semplice "non saper cosa fare", allora sono d'accordo con te, è una pura, stupida scusante da bambini viziati. Se invece, come hai sottolineato giustamente in un commento precedente, intendiamo il senso di vuoto esistenziale (il "sentirsi accantonati" di cui tu fai cenno), allora le conclusioni alle quali dovremmo approdare sono di natura decisamente diversa ... Quanto al ricorso vorace di nuovi ritrovati tecnologici, beh ... noi adulti siamo i primi resposabili: quanti papà si fanno cogliere a tavola dai loro bambini in atteggiamento quasi estatico di fronte alla pubblicità dell'ultimo cellulare o del televisore a cristalli liquidi!?!
 
sono_fusa
sono_fusa il 17/11/07 alle 18:56 via WEB
Al di la dei perché e per come questi fatti accadano, che mi sembra siano ormai più o meno chiari a tutti,(mancanza di valori, il non rispetto di niente e nessuno) quello sul quale vorrei soffermarmi è sulla tua domanda, ossia, come fare per ricominciare. Io credo sia fondamentale che di questi fatto si parli, come credo fondamentale, che vengano attuate punizioni nei confronti dei ragazzi, esemplari. Ben venga la presa di posizione del Preside, come spero, mi auguro, che una volta scoperti anche i genitori, attuino, una presa di posizione forte. E cercare di fare capire che su certe cose non si scherza. E smettiamola di credere che anche un sonoro ceffone, crei turbe psicologiche. Quando ci vuole ci vuole. Io non voglio incolpare tutti o nessuno quando questi fatti accadono, ma è anche ora di finirla, di dare sempre la colpa alla società. Dove cavolo sono i genitori di questi ragazzi?? Dove cavolo sono gli insegnanti? Possibile che nessuno si sia accorto di qualche malessere che per forza deve trapelare? Possibile che ci si trovi di fronte sempre a dei piccoli Dottor Jekyll e Mr Hyde? Io non credo. Credo piuttosto che a volte sia più facile far finta di non vedere, che affrontare certi problemi. Scusate lo sfogo, ma io mi sono proprio rotta, di sentire stè cose. Saluti a tutti.
 
 
morton0
morton0 il 17/11/07 alle 20:51 via WEB
Ciao fusa, sfogo leggittimo e comprensibile, ma per andare avanti dobbiamo capire cosa è successo prima. Io credo che uno dei motivi, oltre a quelli già elencati, sia che l'educazione (o assenza di educazione) sta diventando sempre più un fatto privato, da liquidare sul bisogno all'interno delle quattro mura domestiche, e non più una pratica sociale diffusa. Ti faccio un esempio: i miei genitori lavoravano e io rimanevo a casa un po' con la nonna e un po' con la zia e, dal momento che ero una bimba a dir poco vivace, spesso venivo "spedita" in cortile a giocare con gli altri bambini (con mia somma gioia!). In quel luogo, chi si occupava di tutti noi era la custode dello stabile, la quale esercitava la sua funzione educativa con grande autorevolezza. Io sono cresciuta con la merenda preparata dalla custode, ma anche con qualche suo ceffone se mi comportavo male. Non so se sono cresciuta bene, certamente non sono mai arrivata neppure lontanamente ad immaginare di compiere queste nefandezze. Proviamo a mettere in atto una cosa così oggi: "il figlio è mio!", "Se lo tocchi ti denuncio!", "chiamo i carabinieri per maltrattamento", e via di seguito ...
 
   
perdiamocidiv
perdiamocidiv il 25/11/07 alle 01:48 via WEB
Anche questo è vero si....un esempio, la custode anni fa (adesso è grande e non abita più con me)riprese mia figlia allora 9enne credo...e mi riferì che cosa aveva fatto...presi nota e parlato con la bimba a parte la ramanzina, chiese scusa alla custode....oggi se la custode riprende un ragazzino o ragazzina del cortile dovresti sentire alcuni genitori cosa sono capaci di dirle!!!..non tutti eh....ma in questo modo si annulla totalmente il "lavoro"di una persona esterna che può invece aiutare a far riflettere il ragazzo o ragazza sul proprio comportamento....
 
guy61
guy61 il 18/11/07 alle 08:40 via WEB
... Qualche giorno fa si discuteva della Generazione che abbiamo prodotto, un attento esame di coscenza ci portava inesorabilmente a pensare che abbiamo sbagliato, tanti esempi degli ultimi anni ci indicavano un profondo degrado dei valori, in famiglia si danno o si cerca di dare un giusto indirizzo ma di certo l'educazione non la si assorbe solamente all'interno, cosa dire della Televisione? Scuola? Politica? ... Ritornando indietro nel tempo ancora oggi mi domando come poteva esser uccisa Marta Russo all'interno di un' università ... Oppure in fatti recenti, l'uccisione del povero Sandri, avvenuta in circostanze assurde e casuali, cosa dire della violenza gratuita scatenata da migliaia di persone...? ... Qualcosa è stato sbagliato, da dove ripartire...? Francamente non saprei, ci penserò...
 
pinosilvestre1
pinosilvestre1 il 05/12/07 alle 22:43 via WEB
Ricominciamo da noi stessi! Guardiamoci dentro con maggiore attenzione e con un pò di severità in più. Forse così riusciremo a guardare gli altri con più rispetto e maggiore benevolenza...!!!!
 
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