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Fare Memoria : il giorno dopo.

Post n°343 pubblicato il 28 Gennaio 2008 da stelladanzanteforeve

E' trascorso solo un giorno dalla celebrazione della Giornata della Memoria. Che cosa ci è rimasto dentro ?
Il significato dell'istituzione di una giornata "per non dimenticare" è un invito anche a vegliare, a convincerci che senza la più ferre attenzione da parte di ciascuno di noi tutto ciò potrebbe succedere di nuovo, magari in modo diverso, ma sempre terribile.

Fare memoria. Cercando di vivere con maggior consapevolezza la responsabilità di ricordare, in maniera sempre più nitida, per conservare il ricordo nel cuore, per farlo sentire e vivere da chi è più giovane di noi, i nostri figli, i nipoti.

Fare memoria. E' un'operazione delicata, che va compiuta con sensibilità, ma anche con forza : dobbiamo entrare in quella terribile realtà, cercare di farla nostra e di comprenderla fino in fondo, non per soffrire e poi scordarcene, ma per poter influire sul presente e sul futuro, per scrivere noi una storia nuova, anzi la Storia fatta di gesti di pace, di solidarietà, di fraternità e di giustizia.

Non ci è chiesto di fare grandi cose, ma piccoli gesti quotidiani che sono attuabili da tutti, da ciascuno di noi : se, vincendo i pregiudizi accogliamo "il diverso" sia esso diversamente abile,  zingaro, lalcoolizzato, omosessuale,  straniero... se ascoltiamo il nostro vicino e ci scambiamo qualche sorriso e parola buona in più; se non tacciamo quando assistiamo ad un sopruso o veniamo a sapere di un diritto negato ad un fratello debole, siamo sulla buona strada per contribuire a dar vita ad un mondo migliore.

Fare memoria : è combattere contro il rischio dell'oblio, è imparare a tracciare nel profondo di noi stessi, un atteggiamento anche autocritico, un collegamento tra eventi passati e situazioni di oggi, tra persone vicine e lontane, tra accadimenti famigliari ed estranei : è trarre da tutto ciò insegnamenti per discernere quello che è bene e quello che è male, e poter agire in modo costruttivo per incidere nella storia presente e in quella futura.

Fare memoria : analizzare il passato per plasmare un presente migliore e programmare un futuro di pace.

Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 28/01/08 alle 18:01 via WEB
ieri nel seguire lo speciale sulla shoah andato in onda su rai1, alla domanda che è stata rivolta agli studenti della Sapienza su cosa fosse la shoah, mi sono trovata a riflettere sul fatto che la shoah sia qualcosa di fronte alla quale dobbiamo piegare il capo per la vergogna e, per assurdo, qualcosa di fronte alla quale dobbiamo aprire gli occhi per consapevolezza. Ma anche qualcosa di fronte alla quale dobbiamo tenere sempre pronte le nostre voci, sia perchè l'antisemitismo è ancora presente, in una forma subdola e strisciante, sia perchè come ho già scritto nei commenti al post di Martina, forme di isolamento , sopraffazione, pulizia etnica, genocidi, fanno parte ancora oggi della realtà. Non si tratta di qualcosa che non deve ripetersi, ma di qualcosa che si ripete ancora.Nè si tratta di una follia episodica di un'unica mente umana. All'indomani dei laiger abbiamo avuto le foibe, così come nel periodo della liberazione abbiamo avuto la scientifica eliminazione di cattolici e preti da parte dei nostri "partigiani" sino a giungere a quelle realtà più recenti che ho citato nei commenti al post di Martina. La sensazione che si prova nel rivedere le immagini a cui tutti abbiamo assistito ieri, nell'ascoltare le testimonianze delle bestialità commesse, è una sensazione di disturbo, di rifiuto. Credo sia il disagio di confrontarsi con quella parte peggiore del nostro essere "umani". Eppure volevo rivedere, volevo risentire, volevo provare disguso e sbigottimento. Serve a sentirsi diversi? Mi auguro serva a capire che esistono delle zone d'ombra nella mente umana e di esse dobbiamo tenere conto per arginarne le azioni. Parliamone ancora Marie, periodicamente, come abbiamo concordato. Non dobbiamo lasciare tregua alle nostre coscienze.Ross15073
 
 
stelladanzanteforeve
stelladanzanteforeve il 28/01/08 alle 19:34 via WEB
Parliamo si, risvegliamo le coscienze, proprio poco fa papà mi raccontava che stamani, in palestra chiaccherava con un giovanotto, il quale tra una pedalata e l'altra sulla ciclette gli confidava di aver visto ieri sera Schildren's List, e di esserne rimasto sconvolto. Semplicemente ignorava che cosa fosse la shoah. Forse, avrà letto qualcosa frettolosamente su di un libro di storia, ma questo sicuramente non è sufficiente. Ancora oggi, e mi devi credere, scopro io stessa cose di cui non ero a conoscenza, l'ennesima crudeltà che mi era sfuggita. Un saluto, Marie.
 
morton0
morton0 il 28/01/08 alle 18:55 via WEB
Sono d'accordo, ma fare memoria non significa necessariamente ricorrere alla grande Storia. Fare memoria significa educare le nuove generazioni all'ascolto dell'altro, al rispetto e alla valorizzazione della diversità, come portatrice di valore, a partire dalla quotidianità. Dico questo perchè proprio oggi ho avuto un acceso diverbio con un'insegnante, la quale, nel tentativo di minimizzare un grave episodio di bullismo avvenuto all'interno della scuola, ha proiettato quasi interamente la colpa sulla vittima, definendola provocatrice e sostenendo che se la fosse "andata a cercare". Quello che mi ha colpito è che questa affermazione è stata fatta proprio da una persona in "prima linea" nel rivendicare ideali di giustizia, pace e fraternità tra i popoli. Ora, mi domando: cos'è questo se non giustificazione e legittimazione della figura del capro espiatorio? Quante volte si è sentito dire che gli ebrei si sono tirati contro le ire, quasi a ridimensionare la colpa e la responsabilità di chi ha perpetrato queste atrocità? Si educa sì con le parole, si insegna grazie alla testimonianza della Storia, ma guai se tutto questo veniss sistematicamente tradito nelle relazioni interpersonali di tutti i giorni! I modelli educativi devono essere solidi e credibili, non evanescenti e di cartapesta ...!
 
 
stelladanzanteforeve
stelladanzanteforeve il 28/01/08 alle 19:36 via WEB
certo Roby, anche a questo mi riferivo quando ho scritto nel post : " Non ci è chiesto di fare grandi cose, ma piccoli gesti quotidiani che sono attuabili da tutti, da ciascuno di noi : se, vincendo i pregiudizi accogliamo "il diverso" sia esso diversamente abile, zingaro, lalcoolizzato, omosessuale, straniero... se ascoltiamo il nostro vicino e ci scambiamo qualche sorriso e parola buona in più; se non tacciamo quando assistiamo ad un sopruso o veniamo a sapere di un diritto negato ad un fratello debole, siamo sulla buona strada per contribuire a dar vita ad un mondo migliore". un saluto Marie
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 28/01/08 alle 19:42 via WEB
è vero dovremmo cominciare dalle piccole cose, dai piccoli gesti quotidiani. Magari possiamo cominciare anche qui in questo grande mondo virtuale che è parte del mondo stesso. Cominciando a rispettarci, a non usarci ed a tendere la mano, a passare sopra le piccole incomprensioni ed accettando che gli altri abbiano idee diverse dalla nostra. Bel post e bel blog!
 
   
morton0
morton0 il 28/01/08 alle 20:22 via WEB
Marie, il mio voleva essere un tentativo, sicuramente maldestro, di sottolineare quello che tu hai scritto. Mi è venuto male, ma oggi sto incazzata come una bestia ...!!! Detesto la logica del "te la meriti perchè te la sei cercata". La trovo semplicemente aberrante!!!
 
     
stelladanzanteforeve
stelladanzanteforeve il 29/01/08 alle 22:21 via WEB
si Roby, tranquilla...ho capito! Un saluto
 
bimbayoko
bimbayoko il 29/01/08 alle 10:01 via WEB
I piccoli gesti quotidiani che tanto costano alla massa,sono forse l'ostacolo maggiore.Tutti buoni,bravi e belli quando si tratta di parlar di aria fritta,ma impegnarsi in prima persona,date retta,è un'altra cosa.L'egoismo(e non parlo di quello sano) impera e dilaga.Il depauperamento della coscienza collettiva di valori unificanti rende molto traballante la nostra società.Distrutto il vecchio non è stato proposto nulla di nuovo.Il concetto stesso di Patria,pensiamo anche solo a quello.Poi meravigliamoci se ci governano dei fantocci...
 
 
stelladanzanteforeve
stelladanzanteforeve il 29/01/08 alle 22:23 via WEB
certo sono d'accordo con te bimbayoko..l'esempio del concetto di Patria è assolutamente emblematico ! In quanti si ricordano che cosa si festeggia il 24 aprile ( a parte S. Marco ?) oppure il 2 Giugno ?..meditiamo, meditiamo!
 
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