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« Quando si può amare?QUANTO VALE UNO STATUTO? »

Famiglia...ma quale oasi d'amore!!!

Sono una persona, che ha cercato sempre di vivere all'insegna di certi valori:
rispetto, lealtà, altruismo, solidarietà, mentre sono stata sempre ostile, pur  cercando qualche volta di adeguarmi, a tutte quelle convenzioni, formalismi, schemi, istituzioni, che in  realtà fanno acqua da tutte le parti.

Premesso che sono nata e cresciuta,  in una famiglia molto unita, tuttavia ho sempre riflettuto su questa tanto decantata"istituzione, chiamata "famiglia";
in effetti essa è il luogo, dove in questa fitta rete di rapporti"affettivi", si innescano dei meccanismi  di conflittualità, talmente complessi e  contorti, che come dei tarli, si insinuano nella nostra mente, ledendo spesso la salute fisica e pschica, dei suoi  componenti;
oggi più che mai, i fatti di cronaca, mi danno ragione; genitori che uccidono i figli,  e viceversa; uomini che uccidono le loro compagne, e così via..

Due criminologi inglesi, già nel 1980  scrivevano un qualcosa, che ha un valore attualissimo: "E' proprio vero che una donna, per essere aggredita sistematicamente, deve entrare nella nostra istituzione più sacra, la "famiglia".
Mi chiedo allora: che oasi d'amore è questa famiglia? Cosa potrebbe sostituire questo nucleo, tanto enfatizzato?  Il quesito non è certo semplice, ma posso nel mio piccolo, provare a rispondere, che forse dovremmo capovolgere il modo di stare insieme;  essa dovrebbe essere il luogo, dove più che l'amore, regni il rispetto; dove ognuno debba essere se stesso,  senza volerlo fare a nostra immagine e somiglianza; dove ognuno debba necessariamente, conservare la propria individualità;
dobbiamo convincerci, che la famiglia siamo noi, individui singoli, che le nostre idee non sono sovrapponibili, che il nostro pensiero è libero di volare dove e quando vuole, per essere seguito dai nostri passi, senza condizionamenti;
forse solo così, potremo fare di questa famiglia, un'oasi di pace e serenità, dove approdare e crescere.

scritto da: luanaromantica   in:  UNIVERSO FEMMINILE


Commenti al Post:
JON.L
JON.L il 07/02/08 alle 16:27 via WEB
questa è una delle possibili opininioni, può essere vera per alcuni e non per altri, molte verità trovano conferma nell'opposto delle stesse. Ognuno percepisce e vive la propria, fatta da una tendenza personale e dai condizionamenti esterni, come dal percorso esperenziale che si vive... Penso onestamente che la famiglia sia e rimanga un punto fermo al quale affidarsi e ambire; da questa partono tutte le positività e negatività che nel divenire di figli si assorbono e trovano spazio in libere e fresche menti. La mia esperienza di familgia d'infanzia è stata positiva e di grande valore e per mia fortuna, sono riuscito a trasferirla nel presente come conseguenza. La speranza è che si riesca comunque, nell'ambito familiare di trovare quegli spazi personali indispensabili, nel rispetto del compagno/a; Rispetto che comporta necesariamente l'obbligo di coerenza con le responsabilità che si sono prese al momento di decidere la condivisione di una parte della propria vita e nei confronti di chi è divenuto una ricercata conseguenza di questa condivisione, ricercando il sostegno reciproco la promozione l'uno dell'altro e nel sentirsi parte di un legame che trascende le leggi e le convenzioni, ma che scaturisce da qualcosa di più elevato della convenienza e dei puri interessi personali... Se non esistono queste basi meglio optare per altro, le possibilità non mancano certo al giorno d'oggi, ma per questo motivo non credo si debba svalutare La Famiglia, qualu unico vero porto sicuro per il divenire del mondo...
 
aupaz
aupaz il 07/02/08 alle 16:47 via WEB
l'opinione può starci, ma io vedo che buttarsi troppo sull'individuo singolo non porta poi a grandi risultati... l'egoismo predomina, e non si attivano altre qualità e mccanismi che migliorano molto lo stile di vita... Ora con la TV,ecc, si tende ad esser più solitari di 50 anni fà... è un bene e un male, ci si relaziona meno, si ha meno a che fare con le persone e non è il massimo... Togli cellulari,televisione e telefono a 100 famiglie, e vedi come cambia la vita, di brutto... Il bisogno di lelazionarci, di fare gruppo , di stabilire legami c'è sempre stato , è insito nell'uomo, solo che ora abbiamo l'illusione di non aver bisogno di nessuno, e questo ci frega... percfhè è proprio nell'emergenza che salta fuori la verità... da soli non andiamo da nessuna parte... Da soli và bene per conoscersi meglio, ma se non ci troviamo a nostro agio là fuori ,allora si che i mostri son belli che creati...
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 08/02/08 alle 05:19 via WEB
L'istituzione della famiglia è antichissima,eppure è diventata così traballante.Lo sconcerto aumenta se consideriamo quante persone vanno a convivere o si sposano solo per non essere da meno di qualcun altro.In particolare il matrimonio legalmente riconosciuto non sempre viene siglato tra due che si amano ma-ironicamente-tra loro e tutto il parentado che spingeva perchè a ciò si giungesse.I risultati li conosciamo.Aumento del numero delle separazioni e dei divorzi.Martina
 
morton0
morton0 il 08/02/08 alle 09:08 via WEB
La famiglia è in crisi come istituzione, ma penso anche che lo sia come punto di riferimento affettivo. Senza generalizzare, perchè farlo sarebbe una banale forzatura, mi sembra che la vita di oggi imponga rapidità di relazioni, frettolosità di scambi affettivi, fuga dall'impegno educativo. Stress e ansia sono le dimensioni psicologiche più frequenti nelle famiglie che vivono nelle grandi città, dove l'isolamento sociale e la solitudine fanno da sfondo. Una mammma mi diceva: "Ma come faccio io a sapere se quello che faccio con mio figlio è giusto? Mia mamma lo chiedeva alla sua oppurre alla bisnonna, io non ho nessuno con cui confrontarmi ..." Occorre una seria politica di sostegno alla famiglia, non limitata a dare soldi e strumenti materiali, ma soprattutto orientata a garantire luoghi, fisici e psicologici, di aggregazione e di confronto ... La solitudine è una brutta bestia, che non aiuta a prendere serene ed equilibrate decisioni, sia a livello coniugale, sia sul piano parentale
 
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