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« DELLA PERICOLOSITA' SOC...Il dodicenne suicida di Avellino »

Siamo uomini non siamo animali!

Quelli di cui stiamo per parlarvi non sono "mammolette" bensì alcuni degli irriducibili terroristi implicati nell’attentato alle Torri Gemelle.

 

Contro questi uomini ritratti nella foto, a breve si aprirà il dibattimento nel processo militare intentato dal Governo degli Stati Uniti.

Tra le bagarre pre e post elettorali e le giornate festive, la notizia è passata quasi del tutto in sordina...eppure…se da un lato vi sono i volti di pericolosi terroristi che hanno sulla propria coscienza il sangue di tanti innocenti, dall’altro vi sono governi occidentali, paladini di civiltà e  democrazia che, pare, abbiano utilizzato a profusione mezzi di tortura nel carcere di Guantanamo.


Lì, in quel centro di detenzione situato a ridosso della frontiera con Cuba, sembra sia avvenuto di tutto e la stessa Amnesty International da tempo si batte per la sua immediata chiusura.
Persino Bush, suo malgrado, ha dovuto ammettere di aver autorizzato, tra le "tecniche di persuasione", il famigerato waterboarding ovvero la simulazione delle fasi di annegamento su prigionieri immobilizzati.
Alcuni detenuti hanno riferito di essere stati drogati prima degli interrogatori, altri, come si legge in queste pagine, parlano di esperimenti su esseri umani in pieno stile "campo di concentramento".
Stanze dalle quali provenivano urla strazianti, militari che orinavano sui prigionieri, unità "riservate" nelle quali l’unica speranza era quella di impazzire, dopo aver trascorso la notte a strapparsi i capelli: un campionario di vari trattamenti che, ove fossero reali, sarebbero degni dei più cruenti films dell’orrore.

Le foto di Guantanamo, che avevano così profondamente indignato l’opinione pubblica, ci lasciano oggi in eredità anime spente e lacerate, uomini che non sono più in grado di parlare o di capire, di riconoscere gli altri e di distinguere il giorno dalla notte.
Le poche immagini disponibili, documentano che in quella landa sperduta (dove la temperatura al mattino raggiunge i 40°), i detenuti sono bendati o incappucciati, le orecchie isolate con apposite cuffie perché sia impossibile qualsiasi stimolo sensoriale. Alla sera le loro gabbie s’illuminano con i raggi di potentissime lampade alogene: anche il ristoro del sonno deve risultare impossibile e, con esso, la percezione del tempo, l’alternanza del giorno alla notte.
Parlano da soli, urlano contro i propri avvocati, percepiscono voci inesistenti ed hanno perso del tutto la lucidità mentale, sviluppando reazioni paranoiche, come Salim Ahmed Hamdan per le cui condizioni di salute mentale il collegio di difesa ha chiesto il rinvio del processo.
Questi sono gli effetti della tortura definita eufemisticamente "leggera" o "senza contatto", in cui le mani dell’aguzzino non si "sporcano" di sangue, perché ci sono orridi strumenti o agghiaccianti metodi costrittivi a fare da scudo contro qualsiasi accusa di violenza fisica, come se questa fosse misurabile solo dal numero di ferite lasciate sul corpo.
Uomini deprivati del sonno (e di questo si può morire), immersi in una condizione di totale isolamento fisico e sensoriale. Che effetti lascia tutto questo? Angoscia e forte depressione, nella migliore delle ipotesi; completa spersonalizzazione, ritiro da qualsiasi forma di contatto con la realtà, allucinazioni visive e uditive, automutilazione e possibile suicidio, nei casi estremi ma non rari, come testimoniano i resoconti dei legali chiamati a difendere i detenuti torturati.

Prescott Prince, capitano della marina degli Stati Uniti, nominato avvocato d’ufficio di Khalid Shaikh Mohamed (il primo della foto, lo stratega dell’attentato alle Torri Gemelle) dichiara: "questo processo comincia con un dato di fatto, ogni regola è stata violata; una prigione segreta, torture, waterboarding, tecniche di interrogatorio estreme, coercitive e crudeli per estorcere informazioni".

Ma per gli americani quegli uomini non hanno lo status di prigionieri di guerra, per loro non vale la Convenzione di Ginevra.


E’ possibile una comparazione degli orrori?


Abbiamo assistito inorriditi alle immagini di occidentali decapitati a sangue freddo, abbiamo letto il terrore negli occhi di quei prigionieri.

Cosa avranno nei loro occhi, questi prigionieri?

Jodi Smith, soldatessa di 22 anni in servizio a Guantanamo riferisce che di norma i militari evitano alcun contatto visivo con i detenuti.
Talvolta succede e, quando accade, ciò che mostrano quegli occhi è raggelante: "fa spavento soltanto pensare che vogliano uscire dalle celle e sgozzarci…è veramente terribile".

 

Se il metro della civiltà che intendiamo esportare sono questi metodi, siamo al livello di coloro che sgozzano gli esseri umani come agnelli!
Noi ci domandiamo se sono animali?
Noi ci domandiamo se la morte fisica è più grave della morte dell’anima?
Noi ci domandiamo se queste morti silenziose dell’anima, al pari di quelle fisiche, non possano essere considerate a pieno titolo crimini contro l’umanità?
Noi ci domandiamo se anche noi siamo uomini o animali?
Come possiamo noi persone civili tacere su quanto è avvenuto ed avviene ogni giorno laggiù?

Ross e Roby

 

Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/05/08 alle 17:28 via WEB
Sconvolgente quello che è successo e sta succedendo lì dentro ...!!! Non ho parole, ma ho tanta voce per esprimere rabbia e protesta. Grazie per questo post e per i riferimenti dei link, che ci aiutano a capirci di più e a tenerci aggiornati
 
 
redazione_blog
redazione_blog il 04/05/08 alle 17:37 via WEB
Dovevamo scrivere questo post! Avevo intravisto un breve servizio RAI di Monica Maggioni, ma con il ponte di mezzo ed il dibattito elettorale, non ha avuto seguito sui Blog. Ho chiesto a Roberta di tracciare un esame psicologico degli effetti di queste torture sulla mente umana. Ed appena ho potuto ho fatto il resto leggendo pagine e pagine di documenti presenti sul web. Alcuni sono davvero raccapriccianti..
 
morton0
morton0 il 04/05/08 alle 17:37 via WEB
La documentazione è opera completa di Ross e del suo indefesso lavoro di recupero delle fonti ... Certo, voce per urlare, quella non deve mancare mai, perchè credo davvero che gli attentati all'anima siano degli efferati crimini contro l'umanità!!! E se le coscienze non si mobilitano attorno a queste cose, allora possiamo veramente dire addio al senso di umanità, contro qualsiasi forma di bestialità
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/05/08 alle 20:15 via WEB
e noi dovremmo essere l'esempio di civiltà.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/05/08 alle 20:41 via WEB
Io mi domando perchè dopo le tante denunce di Amnesty e della Croce Rossa Internazionale, quella prigione sia ancora lì
 
 
redazione_blog
redazione_blog il 04/05/08 alle 20:55 via WEB
effettivamente certe indiscrezioni sono note da diversi anni, ma a quanto pare manca la volontà internazionale di farli smettere. Contrastare gli stati uniti non è cosa da poco, però è ovvio che se l'opinione pubblica rimane passiva, non solo continueranno ma avranno anche gioco facile.
 
passpartout.ps
passpartout.ps il 05/05/08 alle 12:06 via WEB
Sconvolgente quello che riportate! Ho sempre pensato alla tortura fisica, quella psicologica ne sapevo ben poco, se non come "lavaggio del cervello", ma non mi sono mai dato una spiegazione su cosa potesse essere nei fatti ... ora ne so di più e la cosa mi turba parecchio!!!
 
 
morton0
morton0 il 05/05/08 alle 12:14 via WEB
La tortura psicologica affonda le sue radici in epoche remotissime. Nel medioevo, addirittura, c'era la consuetudine di infilare donne considerate "streghe" in appositi sacchi, bendate e in totale isolamento, e di appenderle ad un albero, facendole oscillare per ore ... Sembra una cosa dolce, in realtà è considerata una forma di tortura micidiale, in quanto produce gli stessi sintomi descritti nel post a proprosito di deprivazione sensoriale e del sonno ... Hai ragione, questa cosa turba e dovrebbe continuare a turbare le nostre coscienze!
 
 
redazione_blog
redazione_blog il 05/05/08 alle 12:35 via WEB
Ci credo che tu sia turbato. I metodi di tortura psicologica sono molteplici e si sono affinati, rispetto a quelli cui fa riferimento morton, in uso nel medioevo. Si va dall'uso di musica assordante alla privazione di stimoli sensoriali, o agli sbalzi termici. Vi sono varie forme di tortura volte a determinare la regressione del soggetto o il senso di dipendenza e terrore. Anche il solo riportare il prigionero all'interrogatorio, dopo averne terminato uno pochi minuti prima o somministrare il pasto 10 minuti dopo dell'ultimo pasto consumato per poi lasciare il detenuto privo di alimenti altre 10 ore, sono tecniche volte alla spersonalizzazione ed alla regressione dell'individuo.
 
eccomiqui2008
eccomiqui2008 il 05/05/08 alle 12:09 via WEB
Inaudito!!! L'uso di esseri umani come cavia e certe tecniche di persuasione mi fanno venire in mente il trattamento riservato nei campi di concentramente nazisti e staliniani ...
 
 
redazione_blog
redazione_blog il 05/05/08 alle 12:30 via WEB
In realtà la tortura psicologica utilizzata dalle forze armate statunitensi è stata più volte oggetto di attenzione. L'associazione statunitense Physicians for human right, costituita da medici ed operatori sanitari aveva, tempo fa, diffuso un rapporto di 135 pagine, nel quale si documentava come certi metodi fossero ricorrenti negli interrogatori dei detenuti, sia in Iraq, sia in Afganistan sia a Guantanamo.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 05/05/08 alle 13:18 via WEB
io ho letto che usavano i cani contro i prigionieri
 
 
redazione_blog
redazione_blog il 05/05/08 alle 13:37 via WEB
si, l'uso dei cani è stato ampiamente documentato e vi sono stati dei militari processati per questo. Ma in realtà altre fonti, sempre più ricorrenti, riferiscono che certi comportamenti non sono stati opera di pochi esaltati, bensì rientravano nelle normali regole di trattamento dei detenuti. Del resto da quella base oggi sono usciti in tanti e quindi le testimonianze cominciano ad essere numerose. Vi è stata una formale denuncia da parte della Croce Rossa Internazionale, più di così..
 
xbudmoonx
xbudmoonx il 05/05/08 alle 16:33 via WEB
E' terribile...e molti di noi non ne sanno nulla...non se ne parla abbastanza..,grazie per averlo ricordato...andrebbe diffuso...per ricordarci che gli animali sono superiori a noi tante volte e non il contrario! ciao :-)
 
 
redazione_blog
redazione_blog il 05/05/08 alle 16:47 via WEB
Si, non se ne parla abbastanza. Ma se giornali on line, le trasmissioni televisive, i portali ecc continuano a propinarci storie di veline di seni rifatti e becero gossip, continueremo ad essere in tanti a non sapere ciò che accade intorno a noi.
 
perdiamocidiv
perdiamocidiv il 05/05/08 alle 18:58 via WEB
Noi ci domandiamo se la morte fisica è più grave della morte dell’anima? tu chiedi...o meglio chiedete....sai sono entrata da non molto a cercare di capire "questo mondo" con il quale per fortuna non ho mai avuto a che fare. Tu citi Guantanamo e lì sicuramente è molto più tragica, ma anche da noi non credere che le cose vadano granchè bene...non mi dilungo qui, ma ti assicuro che la maggior parte delle forze dell'ordine sono brave persone, purtroppo però ce n'è una certa quantità che "sfoga" la sua frusttrazione,destablizzazione mentale oserei dire in modo becero e violento. Il sistema carcerario andrebbe "rivisitato" ma non per elargire condoni o sconti di pena, ma perchè sia "rieducativo"anche se non è un termine proprio adatto...c'è qualcosa di più da fare che rieducare.
 
 
morton0
morton0 il 05/05/08 alle 21:02 via WEB
E "solo" gente che sta scaricando le proprie frustrazioni o c'è dietro qualcosa di più grande? Mi spiego meglio: la caccia ai colpevoli a tutti i costi, non può aver attivato una macchina politico-giudiziaria internazionale finalizzata ad estorcere confessioni con qualsiasi mezzo? Io non so quanto del vero ci sia in tutto ciò; sta di fatto che, se così fosse, per quanto possa essere brutta la nostra situazione carceraria, non si potrebbero fare neanche lontanamente minimi paragoni con quanto è successo a Guantanamo ...!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 05/05/08 alle 19:20 via WEB
Non mi stupisco dei metodi usati in queste carceri...Ho scritto per anni a detenuti nel braccio della morte di Huntsville,nel Texas.Credete che non siano stati privati anch'essi della loro dignità di esseri umani?Io negli U.S. ho vissuto e amo questo grande Paerse,tuttavia sono letteralmente senza parole dinanzi a palesi manifestazioni di inciviltà che lo caratterizzano,quali queste.Incongruenze inspiegabili...Martina
 
ofelia770
ofelia770 il 05/05/08 alle 22:15 via WEB
Per favore non paragonate più gli uomini agli animali! Le vere belve, sono gli uomini! Un animale uccide solo per mangiare, per difendere i suoi cuccioli, per sopravvivere. L'uomo ha invece una crudeltà insita in se stesso, un istinto assassino che non ha motivazioni. L'uomo, soprattutto quando è in branco si compiace di infiggere dolore e sofferenze. Basta pensare a ciò che le SS di Hitler hanno compiuto in pochi anni. Non era un uomo solo la belva umana. In tantissimi, troppi, hanno usato del loro potere per uccidere, torturare, procurare dolore, sterminare. Quanti MILIONI di persone sono morte in quegli anni? E non c'è stata differenza se erano uomini, donne, bambini... Non c'entra che quelli erano tedeschi e oggi questi sono americani. E' l'animo umano che è malato. Questo desiderio insano di fare del male, di distruggere..perchè? Perchè accade tutto questo? Forse perchè nel mondo di oggi è scomparso l'amore, la pietà, i sentimenti? Amnesty International denuncia atrocità in tutto il mondo. E noi che facciamo? Stiamo a guardare impotenti che tutto questo accada. Ma che possiamo fare? Forse solo aprire gli occhi, affrontare con le nostre coscenze quanto accade e non fare finta di nulla. Quando Hitler e i suoi accoliti massacrarono 6 milioni di ebrei il mondo disse: "Noi non lo sapevamo". Oggi questo non si può più dire. Noi sappiamo. E stiamo zitti. Ofelia770
 
 
redazione_blog
redazione_blog il 05/05/08 alle 22:32 via WEB
Hai perfettamente ragione ofelia, anche io oggi facevo le tue stesse riflessioni. Mi aspettavo una reazione più corale all'argomento del post, ed anche io ho ricordato a quanti, all'indomani dello sterminio degli ebrei dicevano "noi non sapevamo". Forse il vero problema è che non vogliamo sapere, se quando qualcuno parla di certe realtà, chiudiamo le orecchie e volgiamo lo sguardo altrove.
 
Welcometothe_giungle
Welcometothe_giungle il 06/05/08 alle 00:34 via WEB
Quelle persone non hanno pensato un attimo alle vite che andavo a distruggere facendo schiantare due aereplani contro le torri gemelle, quante persone rimaste vive dal crollo hanno perso i propri figli nelle macerie perdendo così l'anima ? Per me è giustissimo punire questi criminali con queste torture, la morte del corpo sarebbe una liberazione troppo facile la morte dell'anima invece è una giusta punizione, ti è mai stato tolto qualcuno a cui tenevi ' Hanno mai minacciato la tua vita ? Ti rispondo dicendoti che io sono favorevole alle torture per i terroristi.
 
 
redazione_blog
redazione_blog il 06/05/08 alle 00:55 via WEB
Dio mi guardi dal giustificare gli atti di terrorismo di cui sono accusati quegli individui nella foto. Anzi, quelli rappresentati nella foto, hanno rivendicato la propria appartenenza ad Al Quaeda e la paternità dell'attentato ancor prima di essere ridotti in stato di prigionia.
Il punto della questione è tuttavia un altro: molti dei detenuti a Guantanamo sono stati liberati e le accuse nei loro confronti so sono rivelate infondate. Anche nei loro confronti sono stati adottati gli stessi metodi. Molti di loro, incolpevolmente, oggi sono ridotti a larve umane.
Soprattutto però la questione è un'altra. Il confine del lecito. Il confine del possibile. Capisco che nei confronti di irriducibili, addestrati al silenzio, non si possano usare i guanti bianchi per ottenere informazioni, non capisco nè ammetto l'assenza di controllo, l'assenza di regole, ciò che ci si consente di fare in virtù del proprio potere sugli altri esseri umani. I metodi adottati a Guantanamo erano e sono una prassi consolidata, rispetto ad un luogo di detenzione del quale si discute persino la legalità.
Giorni fa, parlando con un'amica blogger della ragazza segregata in Austria e violentata dal padre, mi sono sentita dire: "e quello lo devono pure processare? Devono anche spenderci soldi e tempo? Il DNA ha dimostrato la sua colpevolezza perchè spendere soldi e tempo?"
Intimimamente condividevo quella riflessione, sono estrema e radicale anch'io in certe situazioni. Il caso Guantanamo è altra cosa. Ammettere la liceità di quello che sta accadendo laggiù (indiscriminatamente verso soggetti sicuramente colpevoli e soggetti sospettati) significa travalicare il confine del lecito. E ciò che avviene laggiù non è dissimile da ciò che è avvenuto nei territori della ex Jugoslavia, per tutt'altre ragioni. Attenti a giustificare il superamento dei limiti secondo il metro della colpa. Si finirebbe per ammetterlo anche rispetto ad altre situazioni, come ad es. quelle motivate da ragioni etniche.
 
amour_toujours84
amour_toujours84 il 06/05/08 alle 22:35 via WEB
l'america ha un potere che non dovrebbe avere. L'america ha un potere che non dovrebbe avere nessuno. Il potere è male. Il potere corrode. Chiunque. L'attentato se lo sono programmato insieme, Bush e Osama. Evviva la vita. Gli errori ci servano a cambiare, a migliorare.
 
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