BLOG PENNA CALAMAIO®
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Post n°815 pubblicato il 10 Agosto 2010 da redazione_blog
Una inchiesta di Vanity Fair del 26 agosto 2009
D i giorno mamme o studentesse, di notte camgirl che si esibiscono per 1 euro e mezzo al minuto su un sito di incontri intimi. Gli utenti sono uomini che possono iscriversi gratuitamente e scorazzare per il sito finchè trovano una ragazza di loro gusto. Se vogliono trascorrere del tempo video a video con lei, comprano dei gettoni (un gettone costa 10 centesimi), la contattano e si appartano per fare i fatti loro, cioè due chiacchiere, ma soprattutti guardare spogliarelli, e carezze più o meno intime. L'inchiesta con molta evidenza rileva come il "mestiere" della camgirl venga intrapreso per necessità di danaro (casalinghe per pagare bollette ed affitto; studentesse per mantenersi all'università); ed inoltre tutte non nascondo una forte dose di esibizionismo, cioè la necessità non viene vista come una forzatura poichè c'è il piacere di mostrarsi. E quando la giornalista chiede ad un cliente se non fosse mai andato con delle prostitute, lui risponde:"No! Avrei ribrezzo di me stesso!".
Leggendo l'articolo ho pensato a quanta solitudine ci sia in entrambe le parti, quella che si mostra e quella che guarda.
scritto da blanche_revenant in prendiappunti |
Per quanto possa suonarti strano, io ho provato una volta a telefonare ad una di loro. Di cam ancora non se ne parlava o, se c'erano, non sapevo che esistessero.
Dopo essermi collegato, la mia interlocutrice ha incominciato a desciversi con vove suadente.
A me scappava da ridere e ad un certo punto le ho detto di smetterla che tanto non mi faceva effetto.
Quella mi ha fatto osservare che, se avessi interrotto la comunicazione, avrei dovuto pagare ugualmente per i 20 minuti che mi spettavano.
Così, alla mia domanda sul perchè facese quel lavoro, mi ha risposto che era per necessità.
e non aveva più la voce suadente, ma quella di una persona, se posso dire, "normale" per tutto il tempo che mi rimaneva a disposizione.
Decisamente mi conosci poco Theo. Non amo queste manifestazioni, al punto che gli auguri per le "feste comandate" (quelle vere, come il Natale), di solito li ho delegati a stelladanzanteforever in qualità di membro di Blog Penna Calamaio. Non ho mai festeggiato il compleanno del blog, o il riconoscimento della home page su Libero o il raggiungimento di tot visite o tot blog amici e solo l'anno scorso, dopo anni di presenza sul web, ho postato una torta per il mio compleanno, ma esclusivamente per necessità, visto che i commenti di auguri stavano invadendo un post che per me era più importante e riguardava le sorti della community. Nè amo dipendere dal blog, dover aggiornare la pagina perchè gli altri si aspettano che lo faccia, o avvisare quando sono fuori per qualche giorno o sono in altre faccende affaccendata. Persino nella vita reale io ho l'abitudine di sparire da qualche ambito della mia esistenza per comparire in qualche altro ambito della mia esistenza. Persino nella vita reale io me la dò a gambe ogni qualvolta sento odore di "manette ai polsi" di "controllo", di "vincoli" di "consuetudini".
Ci sono cose che io non faccio per princio: sono proprio quelle che gli altri fanno, quelle che si DEVONO fare, quelle che è CONSUETUDINE fare. Gli altri sono liberissimi di farle, ma a me si deve riconoscere analoga libertà di non farle. Tu concepisci Calamaio ed il mio ruolo in community in un modo profondamente diverso da come li concepisco io.
fortunatamente abbiamo un modo diverso di concepire il blog, altrimenti saremmo tutti uguali.
Ma non dirmi che non hai capito che il mio era solo un modo per augurarti un buon ferragosto che non risultasse banale -:)))