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Post n°822 pubblicato il 31 Agosto 2010 da redazione_blog
E' da giorni che consultando i giornali on line mi imbatto in una serie di notizie legate al tema della omosessualità. Tutto è cominciato intorno alla metà di Agosto quando Monsignor Giacomo Babini, Vescovo emerito di Grosseto, ha tuonato, dalle pagine del sito "Pontifex Roma" contro il concerto che un artista del calibro di Elton John dovrebbe tenere a Trani per il 22 settembre prossimo. La location prescelta per la manifestazione e messa a disposizione dal comune di Trani era infatti il piazzale antistante la Cattedrale, ovvero Piazza Duomo che, detto per inciso, lungi dal ricadere sotto la giurisdizione del Vaticano, rientra pienamente nel novero dei suoli comunali. Ciò nonostante, Monsignor Babini ed altri dopo di lui, hanno invitato i cattolici a protestare attivamente contro gli organizzatori del concerto, ritenendo inconcepibile che una popstar dichiaratamente omosessuale potesse esibirsi dinanzi ad una Chiesa. Le dichiarazioni rilasciate sono state a tal punto crude ed inflessibili che ho cominciato ad attingere sempre maggiori informazioni sia sui protagonisti della querelle sia più in generale sul rapporto tra religione ed omosessualità. "Meglio non nascere che vivere certe esistenze" - avrebbe asserito Monsignor Babini - con riferimento alle esistenze di migliaia, forse milioni di uomini e donne omosessuali. Mi è stato impossibile non rabbrividire leggendo quelle parole ed il pensiero è andato subito a quelle mamme ed a quei papà, a quelle sorelle ed a quei fratelli che in un giorno qualsiasi della loro tranquilla esistenza, dovessero venire a conoscenza di avere un figlio o una figlia, una sorella o un fratello omosessuale. Cosa dovrebbero fare? Maledire di averlo concepito? Maledire il giorno della sua nascita? E loro, gli oggetti del contendere, gli uomini e le donne che si dibattono nella accettazione della propria natura omosessuale, già feriti profondamente da una società che è incline a giudicarli, cosa dovrebbero fare leggendo certe dichiarazioni? "Meglio non nascere che vivere certe esistenze". Qual è la conclusione ultima e logica di questa dichiarazione? Così, dibattendomi in queste riflessioni e cercando di approfondire l'argomento, mi sono capitate sotto gli occhi altre dichiarazioni, altri volti, altre notizie, non ultima quella che il Sinodo della Chiesa Valdese, tenutosi di recente in provincia di Torino, ha dato il proprio avallo alla benedizione delle coppie omosessuali. Nell'invitarvi ad esprimere la vostra opinione vi prego di valutare le dichiarazioni e le notizie da me riportate, esclusivamente nel loro contenuto e nel loro significato logico, prescindendo da chi abbia o meno pronunciato determinate parole, se non altro poichè esse si inquadrano in un clima di acceso contrasto che ha dato e/o potrebbe dar vita anche a conteziosi di natura legale. Alcune delle dichiarazioni che riporterò, sono attribuite ad esponenti del clero o a psichiatri di chiara fama. Tuttavia se ne rinviene la traccia, in forma di virgolettato, su siti web, blog, aggregatori di notizie, pagine web di associazioni gay o di matrice cattolica, senza che mi sia stato possibile rinvenire le stesse dichiarazioni su testate giornalistiche propriamente dette. Che siano o meno state pronunciate dai personaggi cui esse vengono attribuite, quelle parole sono in giro per il web sotto gli occhi di tutti, pronte ad insinuarsi nelle menti di chi le legge e ad informarne le opinioni e l'orientamento. Omosessualità e Pedofilia : "scientificamente non vi é relazione tra le due cose. Ma io come Vescovo sarei maggiormente comprensivo con un prete pedofilo che si penta e soffre della sua condizione che di questi viziosi. Le dico di più, se mi fosse capitato un pedofilo non lo avrei denunciato, ma cercato di redimere. Un padre come é il Vescovo per un sacerdote, non denuncia i figli che sbagliano e si pentono. Ma con i viziosi bisogna essere intransigenti”.
Omosessualità: "L’omosessualità, nonostante il parere di altri colleghi, è una anormalità, una patologia e un disturbo che si traduce in malattia." "I gay sono soggetti patologicamente diversi e basta. Dei disturbati." "Non darei la comunione a Vendola perché ostenta la sua condizione perversa e malata di omosessuale praticante" "A questa gente come Vendola, i vescovi e i sacerdoti sappiano dare un bel calcio nel sedere. Se muore un gay certamente me ne dolgo e prego per lui, ma non posso celebrare una messa funebre per la semplicissima ragione che è morto senza pentimento, senza cambio di vita e da pubblico peccatore, pietra di scandalo." RECENTI FATTI DI CRONACA Gay aggrediti a Padova al grido di "Froci di m.. Spiaggia di Ostia: due gay allontanati dalla spiaggia a causa di un bacio Favara: coppia gay si scambia un bacio. Il fruttivendolo gli tira contro una melanzana
LE IMMAGINI DELL'EPISODIO AVVENUTO A VIAREGGIO POCHI GIORNI FA
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Hai ragione nel dire che di fondo è la mentalità della gente a dover cambiare. Ma è anche vero che certe dichiarazioni contribuiscono a formare la mentalità della gente. Mi sono astenuta dal riportare i commenti e gli interventi più crudi letti in un sito. So solo che quando ho letto alcune di quelle parole mi sono sentita mortificata io per tutti i ragazzi e le ragazze che devono vivere la propria natura omosessuale in questa società.
Ne riparliamo domani con calma, quando segnalerò il post allo spazio amici. Vado a dormire altrimenti domani sarò uno zombie! Notte ;-)
Altra cosa che ho notato è la diversa posizione legislativa dell'Italia rispetto alla maggioranza degli altri paesi europei.
Trovo il post con i banner contro l'omofobia e ti inserisco il link sotto il commento precedente. Notte Rosa.
In ogni caso, ho visto il video e mi domando quante volte assistiamo ad analoghe scene ed effusioni tra adolescenti etero senza che questo crei minimo scandalo. Anche davanti ai bambini, certo. Il fatto che qui i protagonisti siano due ragazzi dello stesso sesso dovrebbe gettare un'ombra su normali e tutto sommato innocue manifestazioni di affetto? Dove sta lo scandalo, non riesco davvero a capire.
Un punto, tuttavia, mi preme precisare. Non serve una legge, fino a quando non si smette di considerare l'omosessualità come una devianza o una a-normalità. Bisognerebbe anche riflettere su cosa davvero consideriamo normale. L'omosessualità è comunque un orientamento e come tale va considerato. Solo partendo da questo principio basilare, si potrà arrivare al superamento di alcune barriere che oggi mi sembrano davvero ancora troppo alte.
Sarò un po' obsoleta però penso che certi scambi di affettuosità debbano avvenire in privato. Certamente non un bacetto ... ma quando si va un pochino oltre ... fatelo in privato no? Una sorta di rispetto per tutti!
La sezione 352 del Codice Penale prevede che Ogni persona maschile, che in pubblico o privato, commette, o fa commettere, o procura o tenta di procurare la commissione, da parte di una qualsiasi persona maschile, di un atto di grande indecenza con una qualsiasi altra persona maschile è colpevole di un delitto e perseguibile con l'imprigionamento per due anni. La sezione 352 dichiara poi che Chiunque (a) tenti di commettere sodomia; o (b) assalisca una qualsiasi persona con l'intento di compiere sodomia; o (c) essendo maschio, indecentemente assalisca una qualsiasi altra persona maschile, è colpevole di un crimine e punibile con l'imprigionamento per dieci anni. Infine l'articolo 354 prevede che Chiunque commetta sodomia, sua con un essere umano che con un'altra qualsiasia creatura vivente, è colpevole di un crimine e punibile con l'imprigionamento a vita.
oro.colato credo di averlo contrastato abbastanza (mi ha tenuto incollata al post per ben due giorni) però l'ho fatto sui contenuti. Capisco che le sue espressioni possano ferirvi ma ottenete molto di più da chi vi leggerà se lo contrasterete sui contenuti e non sulla persona. In ultimo dico che avevo una sensazione su oro.colato leggendo i suoi interventi. Ovvero che "ci facesse" senza "esserci", non completamente almeno. Mi affido alla intelligenza di tutti e spero che si sappia sfruttare la possibilità di confrontarsi aprendo gli occhi a chi li ha ancora chiusi ed a chi ha il terrore di aprirli. Ciao. Ross
Non posso far altro che constatare che della leiperlei che io ho conosciuto, non è rimasto assolutamente nulla Attendo ancora di ricevere comunicazioni dalla direzione di libero e fingo di pensare che ancora una volta Blog Penna Calamaio sia finito in home page proprio quando c'era un blog sponsorizzato a cui dare visibilità, sì da perdere il suo turno di evidenza nella home page di portale.
Io, come te e come tanti altri, riconosco che la morale cattolica abbia un peso determinante nella mancata accettazione delle realtà omosessuali in Italia. Tuttavia penso che questo peso si estrinsechi più a livello politico che a livello sociale e non soltanto nelle compagini di centro destra, anzi, ho letto affermazioni da far rizzare i capelli, espresse proprio da leader storici della sinistra italiana. Tuttavia rifletto sul fatto che molte delle persone che manifestano una omofobia palese o latente, spesso, nella pratica se ne fregano della morale cattolica. Oggi molti cattolici si trovano a convivere con il divorzio, con l'interruzione di gravidanza, con la contraccezione, con i rapporti prematrimoniali e con i rapporti extra matrimoniali e salvo sporadiche percentuali, molti di quelli che si dichiarano cattolici vivono senza problemi di coscienza queste realtà. Ed allora rifletto piuttosto su quanto incida nella omofobia latente di tanti, più che la morale cattolica, la subcultura maschilista che permea la società italiana. Quella cultura per la quale un padre dice al figlio: "non piangere, sii uomo". Gli omofobi più convinti sono uomini ed i loro attacchi si rivolgono prevalentemente verso gli omosessuali di sesso maschile, quasi che a muovere il loro pensare ed agire sia l'esigenza di difendere il proprio status di maschi. Analogamente, per quei pochi uomini che manifestano avversione verso le donne omosessuali, credo ci sia l'esigenza di rivendicare il proprio primato di maschi, denigrando delle donne che, ai loro occhi, hanno la colpa di affrancarsi sessualmente dal dominio maschile.