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Donne

Da Vanity Fair del 9 settembre 2009

RU486

S

ono rimasta incinta a 21 anni, vivevo in Francia, e quando sono andata dalla ginecologa mi ha spiegato la possibilità di intervenire con una pillola anzichè con un intervento chirurgico. Ma questo ha semplificato e banalizzato la mia scelta, come a torto molti sostengono: ho riflettutto a lungo, parlato con il mio compagno e i miei cari, fatto domande, cercato di capire quale fosse la strada giusta. L'aborto è una scelta penosa, mi sembra riduttivo misurarne il peso basandosi solo sul modo in cui viene portata a termine.
Sono contenta di non aver vissuto quest'esperienza in Italia: perchè ho trovato una ginecologa che mi ha spiegato con serenità tutte le possibilità che avevo;
perchè quando al momento di prendere la prima pillola il medico mi ha vista in lacrime mi ha detto di tornare dopo qualche giorno e mi ha offerto la possibilità di parlare con uno psicologo;
perchè al momento del ricovero non sono stata trattata come un'assassina; e perchè credo che sia un'ingiustizia rendere l'interruzione di gravidanza più invasiva e dolorosa di quanto sia necessario. Abbiamo il diritto di scegliere: vorrei che anche in Italia potessimo farlo.
FLAVIA

Donne che odiano le donne

Studio Legge a Padova ma, nonostante le borse di studio e i lavoretti (vengo da una famiglia non certo benestante), non sono ancora riuscita a laurearmi.
Ho un'esperienza pluriennale come impiegata. Ho rimandato il matrimonio per anni. Quando mi sono sposata, ho rinunciato al congedo matrimoniale per dare una dimostrazione di serietà alla ditta per cui lavoravo come precaria con la promessa di lavoro a tempo indeterminato. Risultato: a casa.
Ho rinunciato ai figli perchè aspettavo di poter offrire loro una stabilità economica e una madre soddisfatta di sè anche come lavoratrice. Ora mi sono "rotta".
Mi sono stufata degli uomini che ai colloqui, con o senza fede al dito, ti guardano e ti hanno già scartato perchè sei in età da figli: meglio un incapace che una potenziale futura madre.
Ne ho le scatole piene dei selezionatori che, dopo averti visto superare brillantemente i test, partono con la battutina:"Ma tra qualche hanno, una volta avuto il lavoro fisso, un figlio lo vorrà, o no?".
Ma la cosa che più mi ferisce sono i colloqui con le dirigenti DONNE che scrutano i curricula soddisfatte e poi: "Ma figli no?". Che delusione.
Avere insieme figli e lavoro è un lusso: è questo il messaggio, e poi ci si lamenta se nascono meno bambini. Avere un lavoro e diventare madri è possibile? Dove sono le leggi a tutela di noi donne? E questo sarebbe un Paese evoluto?
NADIA F.


Due storie molto forti, in questo terzo millennio che ha riscoperto la totale indifferenza verso le donne. Sembra di parlare di storie di secoli fa, ed invece sono attualissime.
Del resto questa nuova società in costruzione svilisce le donne, le vilipende, ne fa mercimonio. Finge di portarle ai vertici di economia e politica, salvo lasciar intendere che non sia per meriti intellettivi ma per meriti fisici.
Le storie di Nadia e Flavia sono emblematiche di come sia difficile, a tratti impossibile, essere donne in questo terzo millennio.

Nadia, una ragazza che per fortuna non è stata criminalizzata nella sua scelta di abortire. E che ammette di essersi sentita aiutata dallo staff medico. Ma, ahinoi, ammette anche di averlo fatto in Francia.
"Abbiamo il diritto di scegliere!" dice alla fine della sua lettera.
E mi preme sottolineare che quando si votò il referendum per l'aborto, molti cattolici votarono SI, pur essendo in disaccordo per il proprio credo, e lo fecero per dare a tutti il diritto di poter scegliere se usare o no la legge che sarebbe esistita. Solo nei regimi, siano essi di destra o sinistra, c'è un governo che impone le proprie di scelte!

Flavia subisce una squallida discriminazione: essendo donna, vorrà dei figli in futuro che significheranno un minor rendimento sul lavoro.
Forse nel curriculm dovremmo riportare la dicitura fertile o sterile, come ulteriore qualifica.
Che società è quella che si lamenta di essere "vecchia" perchè nascono sempre meno bambini, se poi non dà lavoro a quelle donne che li vogliono e con tale lavoro li manterrebbero?

E' come se queste due donne, e tante come loro, vivessero la colpa di essere nate donne.
Una colpa che dovranno portarsi addosso in eterno. Perchè la società pretende di avere il monopolio su di loro quali esseri umani di sesso femminile.

 

scritto da blanche_revenant in prendiappunti

Commenti al Post:
blanche_revenant
blanche_revenant il 15/09/10 alle 13:48 via WEB
Ti devo ringraziare Ross. In primo luogo perchè mi hai dato l'pportunità di far parte di questo blog creato da te e che ha voluto riunire tanti. Poi ringraziarti perchè pubblichi lecose che scrivo. E poi, infine, perchè, da buon direttore, sai apportare delle migliorie. Grazie! Barbara
 
 
nonna.fra
nonna.fra il 15/09/10 alle 14:15 via WEB
purtroppo e cosi da anni...prima il lavoro c'era per tutti e ti prendevano lo stesso ma preferivano le giovanissime...poche continuavano a studiare..adesso che il lavoro non c'è ne per nessuno e difficilissimo che prendono una ragazza e quello della maternità e una buona scusa per loro..ciao ross bacione...
 
 
redazione_blog
redazione_blog il 15/09/10 alle 15:29 via WEB
Sono io che ringrazio te Barbara e voglio farlo pubblicamente indicandone i motivi:
1) Perchè quando, a Luglio 2009 questo blog è stato bannato, senza che avessimo mai avuto sino ad allora scambi privati, prendesti pubblicamente le mie difese e da allora io ti ho voluta come membro di questo blog
2)Perchè a differenza dei tanti membri di Calamaio che sono scappati a causa dei continui disturbi che ricevevo io e Blog Penna Calamaio, tu sei rimasta pur avendo ricevuto direttamente "visite" nel tuo blog che io ho perfettamente riconosciuto
3) Perchè a differenza dei tanti che da Calamaio hanno preso visibilità e poi sono sono spariti sia come autori sia come commentatori, tu sei arrivata quando a portare avanti il blog ero rimasta sola non potendone quindi garantire i livelli di un tempo (anche se...me la cavo niente male) e non ti fai viva solo quando c'è un tuo post ma partecipi a tutte le attività del blog.
4)Perchè a differenza dei tanti che hanno fatto parte di Calamaio, tu sei stata l'unica a darmi la discrezionalità sul quando pubblicare e sul come pubblicare. Altri prima di te hanno avuto da ridire persino sull'inserimento di eventuali ndr, fermo restando che non ho mai lasciato perire nessun post nelle bozze
5)ed infine, ma non per importanza, perchè sembri avere la sfera di cristallo e mi mandi un post proprio quando io sono incasinata di lavoro e non posso dedicarmi al blog, consentendomi, in questo modo di poter aggiornare Calamaio senza sottrarre tempo ai miei impegni reali. Grazie. Ross
 
riscaldamiilcuore2
riscaldamiilcuore2 il 15/09/10 alle 14:13 via WEB
Sono con voi donne! Nel mio piccolo credo di inviare dei messaggi che osannano voi. Sono sempre stato dell'opinione che la vostra natura è più forte della nostra e forse è per questo che il mondo maschile vi deprezza....per sola paura. Ciao....marco
 
Calypso.P
Calypso.P il 15/09/10 alle 14:21 via WEB
E' uno dei tuoi migliori post Barbara..scrivi una realtá vera..dura..noi donne uguale dove abbiamo addosso ancora quel senso di colpa di essere nate donne.Il lavoro precario esiste solo in Italia e perdonatemi il 90 per cento di donne che lavora in Italia ha un lavoro Precario ed è vergognoso:-) Sono diritti della costituzione Italiana, un lavoro una casa, la salute..e perdonatemi uno dei motivi perchè decisi alla fine di andarmene all' estero tra tanti che hai colloqui, non solo mi chiedevano se avevo figli, ma anche se ci andavo a letto e forse la firma cadeva..ecco non sono scesa a patti ed ho preferito scegliere altrove fuori dalla mia terra dove non mi si chiedeva se ero fertile o se avevo le calze a rete nella borsa:-)
 
riccardo081257
riccardo081257 il 15/09/10 alle 14:53 via WEB
Negli anni '70 sembrava che le cose potessero migliorare! Adesso siamo tornati indietro ai tempi del medioevo.
 
antonfalco06
antonfalco06 il 15/09/10 alle 15:02 via WEB
Ciao Flavia, abortire non è mai bello perchè è come uccidere un innocente, ma sicuramente tu avrai avuto le tue ragioni per farlo, ti auguro tanta felicità per il futuro..ciao dolce pomeriggio (*____*) Antonio.
 
redazione_blog
redazione_blog il 15/09/10 alle 15:49 via WEB
Io a quanto ha scritto Barbara voglio aggiungere solo una cosa che mi è accaduta oggi, subito dopo pranzo. Abbiamo sentito squillare alla porta. Dallo spioncino abbiamo visto una anziana signora, vestita in modo tutto sommato dignitoso. Con tutte le accortezze e la prudenza del caso abbiamo aperto leggermente per sentire cosa volesse. Non chiedeva soldi. Voleva solo qualcosa da mangiare. Nel mio palazzo ci siamo tutti dati un pò da fare, svuotando sia il frigorifero con qualcosa di pronto, sia le dispense. dandole pasta, zucchero, legumi ecc. Poi l'abbiamo indirizzata alla nostra parrocchia, dove sappiamo per certo che troverà aiuto e conforto.
Mettere una donna anziana nella condizione di girare per case trattenendo a stento le lacrime è qualcosa di indegno per uno Stato che voglia ritenersi civile. Non solo molte delle dichiarazioni programmatiche contenute nel nostro testo costituzionale in materia di diritto al lavoro o di parità di trattamenti tra i sessi sono rimaste inattuate. LO stato sociale in Italia fa acqua sotto molti aspetti e penso alle regioni in cui si è costretti a pagare fior di quattrini per un esame medico, penso alle regioni in cui per ottenere una visita specialistica senza prima crepare bisogna avere la fortuna di poterla pagare di tasca propria, penso alle regioni nelle quali si arriva a 50 anni senza avere mai lavorato con uno straccio di contratto di lavoro, penso alle generazioni dei cococo e dei cocopro (i lavoratori con meri contratti di collaborazione), penso ai ragazzi assunti con contratti di formazione, licenziati ogni 2 anni e sostituiti con lo stratagemma di assumere mediante nuove ragioni sociali, penso a quei ragazzi che di due anni in due anni arrivano alla fatidica età di 32 anni e non se li fila più nessuno ai colloqui di lavoro e penso a tutti quelli che domani non avranno una pensione o avranno una pensione da fame e forse, come quella donna si troveranno a girare di portone in portone per chiedere ciò che ad ogni individuo dovrebbe essere garantito in uno Stato che possa dirsi civile: un pasto caldo e la serenità almeno durante la vecchiaia.
 
 
blanche_revenant
blanche_revenant il 15/09/10 alle 19:57 via WEB
ed io agggiungo che non ha trovato l'indifferenza di tanti, ma la vostra solidarietà!
 
Calypso.P
Calypso.P il 15/09/10 alle 16:00 via WEB
Hai detto bene .Il sociale fa falda da tutte le parti in Italia. Questo é impossibile quie non capisco perché in Italia no. Io se non lavoro, ho l' arbeitsamt geld, il sussidio, e se non ho un livello di vita che mi permette di mangiare , ne di vivere, ho la casa, l' affitto pagato e non a parole ma a fatti e 700 euro è il minimo che paga come sussidio sociale a chi non ha reddito fisso...Sai come mi piange il cuore che mia madre e le mie sorelle non possono venire al mio matrimonio perché devono contar tutti i mesi i centesimi per vivere?Mamma mia questi buchi porteranno ad un grende vortice e ´finche non si accetta la relta che pensionati vivono con 500 euro di pensione ... e 300 di affitto se è solo 300 euro..è un miracolo vivere..Un bacio ..scappo a lavoro:-)
 
redazione_blog
redazione_blog il 15/09/10 alle 16:34 via WEB
Parliamo di questo nei blog. Parliamo di queste cose! Parliamo delle vite di sacrifici e di stenti, di privazioni e di frustrazioni che in tanti sono costretti a condurre, mentre ci anestetizzano con i culi delle veline pagate fior di quattrini per sorridere ad una ospitata. Parliamo del presente che viene negato e del futuro che sarà una chimera, mentre loro, i nostri politici si permettono il lusso di scannarasi a vicenda in modo indecoroso per mere questioni di potere e noi..noi siamo qui, anestetizzati dai tronisti, dalle Belen in salsa piccante, dall'ultimo telefonino mega galattico, dai quotidiani ridotti a squallidi giornaletti da barbiere o nella migliore delle ipotesi a strumenti di propaganda. Vogliamo dimenticare, lo so, vogliamo immergergerci nelle frivolezze e nel cazzeggio on line per esorcizzare la realtà. Ma così facendo facciamo il loro sporco gioco. Il gioco di chi per qualche mese in Parlamento si becca una pensione a vita con cifre stratosferiche, il gioco di chi dopo aver ricevuto il nostro voto utilizza i nostri soldi ed il mandato che gli abbiamo conferito per andare a puttane o a trans ed imbottirsi di cocaina. Non è facile avere consensi se si trattano questi argomenti su blog. Molto meglio cazzeggiare. Ma dobbiamo utilizzare i nostri blog per svegliarci a vicenda evidenziando quelle realtà che tutti viviamo ma alle quali si vuole negare il diritto di essere conosciute.
 
 
blanche_revenant
blanche_revenant il 15/09/10 alle 20:11 via WEB
Ho scritto questo post in uno dei giorni più difficili della mia vita. Eppure l'ho fatto con tutta la forza che ho in corpo perchè non mi arrenderò mai a lottare contro le ingiustizie!
 
ofelia770
ofelia770 il 15/09/10 alle 17:01 via WEB
Eppure siamo noi donne quelle che lavorano di più, incassando meno ovviamente, che si sobbarcano l'andamento di una casa, il crescere i figli nel miglior modo possibile. Siamo noi, quelle che la sera stanche dal lavoro, non ci mettiamo in pantofole davanti a un televisore, ma prepariamo la cena, controlliamo i compiti dei figli, li incitiamo a parlare della loro giornata... Ma tutto questo viene matematicamente ignorato. L'uomo che lavora ha il "diritto" di essere stanco. Di uscire la domenica con gli amici, di guardarsi la partita in santa pace. Noi, per bene che ci vada, abbiamo il nostro piccolo spazio, che ci siamo create da sole, questo sfogo qui, in un mondo virtuale. Perchè nel mondo reale non c'è spazio per noi.
 
ormalibera
ormalibera il 15/09/10 alle 22:23 via WEB
Nonostante i telefonini e il passo sulla luna siamo rimasti allo stato barbarico. Non abbiamo fatto alcun vero progresso di parità. Siamo ancora considerate "cose" oggetti senz'anima e non pilastri della società da sempre. Dobbiamo cominciare con togliere il potere decisionale agli uomini e mettere da parte le donne che si sono trasformate in uomini. Riprendiamoci il nostro potere, tutto il nostro potere, un sorriso
 
Calypso.P
Calypso.P il 15/09/10 alle 22:48 via WEB
Scusate non centra un fico secco il "Riprendiamoci il potere".Oggi correvo e quindi mi sono spiegata trovo velocemente... Ci sono dei diritti della costituzione Italiana scritti che non sono attuati. L' aver una casa se si è senza casa, L' aver un lavoro se si è senza lavoro e il sostegno sanitario per tutti. Punto uno in tutti i paesi europei, Inghilterra, Germania e Francia.Il sociale è gestito fantasticamente. Io qui non sono morta di fame ...In Italia si è non scherzo. Ogni donna ha diritto qui ha tre anni di maternità..con il posto di lavoro tenuto e il 90 per cento dello stipendio. Ogni essere umano sempre qui ha diritto ha un minimo di soldi per vivere.Vi faccio un esempio se io sono senza lavoro..prendo i soldi dall' arbaeitamt, sui 700 euro, poi se con quelli non riesco a vivere prendo anche il socialhilfe sui 300 euro e l' affitto , gas, luce, vestiti, tutto mi viene pagato, certo non le sigarette , ne la macchina, ne i vestiti. Ogni bambino alla sua nascita ( qui) ha diritto dei kinder geld fino al terzo anno di età und Heiziung geld fino a 18!!! anni di età sui 300 euro al mese, qua procreare lo fanno le ragazzine senza problema di non aver casa e poi non sfamare i figli e pochissimi abortiscono..Chiaro.Non per vantar..ma non capisco, come cavolo fa ad arrivare a mia madre che vive vicino Palermo 500 euro al mese tra luce e immondizia, ed acqua..quando l' acqua gli arriva a goccie e l' immondizia non viene mai ritirata con una sola pensione di 600 euro... e meno male che la casa è sua e non mi vergogno di dirlo, ieri mia madre mi ha fatto morire, dicendomi che si era fermata in un campo di broccoli, e ne ha rubato un paio per farsi la cena.Io posso aiutare quel che posso..mia sorella ha quattro bambini, l' altra due..i marito di mia sorella viene pagato a giornata, lavoro nero.Qui vai in carcere con questo lavoro nero.Ed il precario Scusate il termine è una mezza fregatura di legalizazzione del lavoro nero. Svegliatevi gente!
 
caterita2008
caterita2008 il 16/09/10 alle 09:43 via WEB
Sono commossa, sia per quanto racontato nel post, sia per ciò che è stato scritto nei commenti, penso che dovrei uscire di più dal mio piccolo mondo ovattato e guardare in faccia la realtà che è molto diversa da quella che io credo di conoscere! Un saluto.
 
frankpearl
frankpearl il 16/09/10 alle 12:04 via WEB
Dalla parte di un uomo credo che una donna abbia il diritto di scelta,sempre e senza essere trattata come un'assassina,anche se io sono contrario all'aborto.Ultimamente le scelte vanno solo verso un senso,troppe donne e coppie rinunciano ad avere figli perche' senza possibilita' economiche.Ho sentito spesso che alcune donne quando vanno ad un colloquio di lavoro ,una delle prime domande che fanno e':pensa di avere figli in futuro?Escludendo addirittura le candidate che sono in procinto di sposarsi.Ciao Ross!
 
semprepazza
semprepazza il 16/09/10 alle 14:05 via WEB
Mi sento bene nella mia condizione di donna, anche se qualche volta risulta un po' penalizzante. Ma siamo fortunate ad essere nate qui... perchè altrove è molto peggio. La maternità è stata considerata per molto tempo un fatto esclusivamente femminile, non solo per natura, ma come ruolo; in una società molto cambiata può cambiare anche quel concetto; la maternità consapevole è anche paternità consapevole e, se a monte esiste una coppia, certe decisioni dovrebbero essere considerate in comune. Di conseguenza accettate dal resto del mondo senza pregiudizio. La maternità non può essere nè una colpa nè un merito...
 
gemini1970
gemini1970 il 16/09/10 alle 14:43 via WEB
Scontro tra pensieri e realtà diverse... dove credo che sia meglio tacere, anche perchè in queste circostanze gioca solo la decisione di voi donne.... Buona giornata
 
sissunchi
sissunchi il 16/09/10 alle 16:39 via WEB
Premetto che pur essendo donna non ho una simpatia sviscerata per le donne, non amo le serate tra amiche, il picci picci tra donne, l'amica del cuore portata all'estremo e tutte ste robe che potremmo tranquillamente evitarci. I due casi illustrati sono assolutamente diversi, nel primo viene rivendicato il diritto di decidere come e se abortire, ma non viene citata la parola "dovere". Il dovere di informarci come evitare una gravidanza indesiderata, il dovere di usare anticoncezionali se non vogliamo figli, il dovere di prenderci le nostre responsabilità nel caso questo figlio viene concepito. A meno che non si tratti di donne violentate,ragazzine giovanissime, malate, donne povere o con situazioni famigliari drammatiche, tutte le altre che abortiscono non possono avere e non hanno la mia comprensione. Perchè non si possono chiedere diritti se prima non siamo in grado di accettare i nostri doveri di donna, che sono quelli che ho prima citato. Io andrei un attimino a monte e lotterei per avere più consultori, più informazione, per avere un accesso facile agli anticoncezionali, e solo dopo aver fatto questo e averlo ottenuto passerei alla fase 2. Non sono cattolica quindi non ne faccio una questione di religione, ma una questione che non mi piace l'atteggiamento vittimistico che spesso abbiamo, prima di giungere a un aborto si può e si deve fare molto per non averli, perchè i figli non si buttano.
 
 
blanche_revenant
blanche_revenant il 16/09/10 alle 20:26 via WEB
In parte sono daccorco con te Sissunchi! E' da sempre che sono una fervida assertrice della educazione sessuale nelle scuole, ad esempio. Ma mi sento di difendere le donne che abortiscono. Non è una decisione semplice e non è "ti togli un pensiero". Certo ci sono i metodi di contraccezione. Ma mi sento anche di dire che ci può essere chi non vuole e chi non può usarli. E non mi sento, da cittadina, di impedire a nessuno di decidere cosa vuol fare del proprio corpo. E' il diritto di scegliere che difendo. Perchè una donna deve essere criminalizzata se sceglie di abortire e non avere un figlio? A chi fa del male? Avrà il diritto di farne ciò che vuole del suo corpo? E bada bene che non mi sto schierando a favore o sfavore dell'aborto. Ma dalla parte di chi decide di farlo.Io non mi sento di giudicare nè di ordinare.
 
blumannaro
blumannaro il 16/09/10 alle 21:15 via WEB
Chi mi conosce sa che sono figlio di ragazza madre nato negli anni '60 quindo conosco bene la realtà descritta in questo post (in qualche modo ne ho pagato le conseguenze anche da adulto). Per quello che posso vedere io leggi, normative, ecc... alla fine contano ben poco. E' la "cultura" del rispetto verso la persona che manca in questo paese perché sia che si debba gestire una gravidanza complicata sia che si voglia gestire la propria vita tra famiglia e lavoro la differenza la fanno sempre le persone che ti trovi davanti: oggi come 40 anni fa. Per assurdo oggi ci sono delle norme estremamente "tutelanti" ma fatalmente vengono usate quasi sempre da persone che aprofittano in modo scorretto di queste agevolazioni. Potrei risultare antipatico quindi non entro nei dettagli ma parlo di azioni fatte da donne che, per il loro piccolo tornaconto, mandano in vacca anni ed anni di sana lotta femminile (non voglio dire femminista)fregandosene cinicamente di tutto e tutti. :-(
 
Calypso.P
Calypso.P il 17/09/10 alle 00:12 via WEB
Come mi ha fatto tenerezza la tua storia Blu:-( Una carezza. E sapete che fine ha fatto Ross? Ross tutto bene? Se tutto bene batti un colpo .Notte cara sogni d' oro.
 
melacar
melacar il 17/09/10 alle 09:44 via WEB
Sara' uscita incinta pure lei! Scapocchio' io sto partendo,mi raccomando a te,non fare ca...sini! Statt bun e riguardati e soprattutto non fumare. Il fumo fa male al bambino! Ciao. :)
 
albatrho.s
albatrho.s il 17/09/10 alle 14:40 via WEB
Questo post è impeccabile sotto ogni punto di vista. Le donne sono discriminate, non c'è dubbio. Ci sono poi le donne che odiano le donne, ma le prime sono incivili.
Vorrei però dare la mia personale spiegazione al perchè le donne trovano la porta sbarrata quando cercano lavoro.

Il tessuto economico del nostro paese è formato principalmente da una miriade di piccole aziende, talvolta a conduzione familiare.
Se un'azienda ha 10 dipendenti e una di queste si assenta per maternità, viene a mancare il 10% della forza lavoro.
Anche in un'azienda che ha 20 dipendenti se 2 sono assenti viene a mancare il 10%. Ma non è la stessa cosa.
La quantità di lavoro è ponderabile, per cui, se per svolgere un determinato lavoro alla prima occorre mezzo lavoratore in più, non potendo tagliarlo in due lo deve necessariamente assumere per intero. La seconda invece, lo può assumere per intero, ma improvvisamente, in caso di assenza, le percentuali cambiano.
Si tenga inoltre presente che, assumere un dipendente, è un po' come sposarlo, se non addirittura più vincolante.
Lo dico per esperienza perchè, durante lo svolgimento della mia attività, ho avuto ben tre dipendenti che si sono assentate per maternità, e tutte hanno avuto una maternità difficile che le ha obbligate a stare assenti, ciascuna di loro, per quasi tre anni.
Poi, ritornate al lavoro, avevano esigenze di orari particolari, e se il figlio non stava bene, dovevano necessariamente assentarsi.
Sono un discriminatore se ho deciso di non assumere più dipendenti di sesso femminile?
Sono un discriminatore se ricorro, in caso di necessità, alle Cooperative di lavoro che si, costano di più, ma non sposo il dipendente?
Non sono capace di suggerire un rimedio, però, se voglio continuare nella mia attività, devo mettermi alla pari della concorrenza. Che non perdona.
E laddove vi sia un rimedio, le risorse, ovvero la torta da dividere, è sempre una sola, e ciascuno di noi vorrebbe la fetta particolare.
Ciao Ross, chiedo venia se, con questo commento, sarò uscito fuori tema.
 
 
redazione_blog
redazione_blog il 17/09/10 alle 15:23 via WEB
L'80% della retribuzione durante il congedo di maternità viene corrisposto a carico degli enti previdenziali.
Sarebbe più corretto definire il congedo di maternità come congedo di maternità/paternità poichè esso potrebbe essere fruito dal padre in luogo della madre ed a questo punto potrebbe capitarti una eventualità che non avevi preventivato quando hai deciso di escludere dalla tua azienda le lavoratrici in gonnella.
Che il contratto di lavoro a tempo indeterminato sia una sorta di matrimonio indissolubile è una favoletta inventata dal Berlusca. Nella pratica, soprattutto in determinate regioni, avviene che all'atto di sottoscrivere il contratto di lavoro a tempo indeterminato, il lavoratore sia costretto a firmare anche una lettera di dimissioni non datata da tenere nel cassetto per qualsiasi evenienza. Al lavoratore non resta che scegliere secondo la classica regola del "o così o Pomì".
Ci sono regioni nelle quali i lavoratori a fine mese firmano la busta paga mensile di 100 euro netti e ne mettono realmente in tasca 50 e ciò indipendentemente dall'accredito della stessa su conto corrente. (Mi sembra superfluo spiegare come agiscono in questo caso i datori di lavoro). Docet sempre la già citata regola del "O così o Pomì".
I contributi che molti dei lavoratori a progetto o dei vecchi co.co.co, nonchè quelli di molti lavoratori immigrati o dei tanti che hanno la sfortuna di lavorare in modo regolare per due, tre anni, ma anche 10, senza ovviamente conseguire i requisiti della pensione, vanno a finire nelle tasche degli enti previdenziali con buona pace di chi se li è visti ritenere dalla busta paga.
Per non parlare dei tanti lavoratori (in nero) costretti a stazionare sui balconi degli uffici professionali, al freddo, al gelo, o al sole cocente, quelle rare volte in cui in arriva in azienda una visita dell'Ispettorato del Lavoro. E non aggiungo altro, anche se ne potrei raccontare di storielle divertenti atte a dimostrare come, fatta la legge trovato l'inganno. Ed a chi OSI replicare che questi comportamenti sono illegali e quindi gli imprenditori non li mettono in pratica (non si può licenziare un dipendente in cfl, non si può licenziare una lavoratrice in maternità ecc..) io rispondo che anche l'omicidio è reato ma c'è chi lo pratica ed aggiungo che di fronte alle lungaggini della giustizia anche rispetto al giudizio di lavoro (che dovrebbe essere un giudizio abbreviato)(vieni in Tribunale a Bari alla sezione lavoro e poi ne riparliamo) al dipendente licenziato senza giustificato motivo oggettivo o soggettivo, poichè di norma si trova in una situazione di inferiorità economica rispetto al datore di lavoro, non resta che affiancare, alla regola originaria che ha caratterizzato tutto il suo rapporto lavorativo (che, lo ricordo, è quella del "o così o Pomì") la regola definitiva che entra in gioco in ogni caso di vertenza lavorativa. La suddetta regola assume il nome di "POCHI, MALEDETTI E SUBITO" e si riferisce agli spiccioli da avere come risarcimento di un licenziamento ingiustificato, di norma appianato in sede di conciliazione stragiudiziale, perchè a differenza del datore di lavoro, il dipendente ha bisogno di quei pochi spiccioli per continuare a magnare. PUNTO.
 
   
albatrho.s
albatrho.s il 17/09/10 alle 16:28 via WEB
Niente da eccepire anche su questo, Ross.
Ho scritto in premessa che è una mia personale spiegazione. Per il resto ho raccontato un'esperienza vissuta da me e quindi inoppugnabile, e da tanti che sono nelle mie stesse condizioni. Le lavoratrici sono ancora al loro posto, ma se ho deciso di non assumere più donne è perchè non posso più rivoltarmi le maniche e sostituirmi al loro posto. Che poi possa accadere che si assenta un uomo, è un discorso a parte, così come chi firma una ricevuta di 100 al posto di 50.
Lo so benissimo che accadono queste cose. E ti dirò di più: sono un'ulteriore aggravio per chi lavora coscienziosamente, (leggi concorrenza sleale).
 
     
redazione_blog
redazione_blog il 17/09/10 alle 16:51 via WEB
Mi sta benissimo Theo, non mettendo in dubbio che tu sia corretto nel tuo ruolo di datore di lavoro. L'unica cosa che non mi sta bene è che gli imprenditori siano fatti passsare per agnellini e vittime sacrificali di un sistema che fa acqua da tutte le parti, un sistema caratterizzato da una iperproduzione legislativa costantemente in itinere per la quale le leggi possono essere aggirate vicendevolmente e per la quale gli addetti ai lavori bestemmiano giornalmente annegando nelle loro cartacce, un sistema nel quale la previdenza si trova ad avere dei buchi enormi frutto degli errori del passato (vedi i pensionati baby), un sistema nel quale per sanare l'endemica disoccupazione dei laureati al sud, basterebbe che l'ispettorato di lavoro attribuisse (a provvigione) ai tanti laureati in giurisprudenza che stanno a carico di mamma e papà, il compito di girare per aziende ed esercizi pubblici (tutti ed a tappeto) allo scopo di stanare i datori di lavoro in nero, destinando le relative sanzioni, in parte a corrispondere le provvigioni (e sarebbero tante), in parte a risarcire i lavoratori danneggiati ed in parte a finanziare progetti di autoimprenditorialità. Sai perchè non lo si fa? Perchè ci sarebbe una massa di micro realtà imprenditoriali costrette a chiudere a causa dell'impossibilità di pagare i soldi delle sanzioni. Questo vuol dire una cosa sola: ovvero che vi è una massa di micro ( ma anche macro) realtà imprenditoriali che campano sul lavoro in nero a scapito del futuro di intere generazioni.
 
     
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 17/09/10 alle 18:17 via WEB
Grande ROSS.
non osando commentare personalmente lascio questa riflessione di una piccola-GRANDE DONNA:
"Non si tratta di voler essere diverse. Siamo diverse. Non abbiamo un passato di tradizione e di successo come gli uomini. Veniamo ex novo sulla scena del mondo. Perchè continuare a confrontarsi con gli uomini? A vederli come modelli? A loro possiamo riconoscere che sono riusciti a costruire la società di oggi, con i suoi grandi meriti e i suoi grandi difetti: tra questi l'aver favorito la competitività, l'ambizione e l'aver tollerato l'inumanità dell'uomo verso l'uomo e la crudeltà nei confronti dei suoi più semplici e innocenti compagni di strada. Dobbiamo riconoscergli anche i caratteri positivi che lo portano al successo, esplicati in ogni campo dello scibile umano. Ma nella donna ci sono attitudini e qualità che possono essere estramamente importanti nel rendere possibile la sopravvivenza della specie oggi così minacciata. Va cercata quindi una via diversa che si muova da un principio etico-sociale. Alla ricerca non dell'affermazione di sé, ma della comprensione del mondo che ci circonda." Rita Levi-Montalcini, La clessidra della vita.
uN SALUTO, M@.
 
     
blanche_revenant
blanche_revenant il 17/09/10 alle 22:20 via WEB
So bene di cosa parli Ross! Quel foglio in bianco da firmare a me è stato presentato. Io mi sono rifiutata e non ho ottenuto il lavoro. Nonostante lodi smodate per la mia preparazione. Sentendomi dire da questa persona che mi ammirava. Ma io gli ho risposto che la sua ammirazione non mi dava da mangiare. Me lo sono permessa di riufiutare perchè non ero in stato di effettiva necessità.Ma penso a quelle donne e quegli uomini che devono portare avanti la famiglia, sfamare i figli e pagare il mutuo.Ed il mio gesto non se lo possono permettere.
 
     
redazione_blog
redazione_blog il 18/09/10 alle 01:01 via WEB
La regola del "O così o Pomì" si basa proprio sul presupposto di cui tu parli, ovvero che per uno che rifiuta e si indigna o è in condizioni di scegliere, ce ne sono fuori alla porta altri 100 pronti ad accettare qualsiasi violazione. E' una regola che si basa sui numeri. Basta chiedersi se in Italia esistono più imprenditori o più persone in cerca di lavoro. La risposta a questa domanda dà il polso su quei concetti contrapposti che sono definiti "potere imprenditoriale" e "soggezione economica del lavoratore dipendente". Se poi il lavoratore o aspirante tale è anche di sesso femminile, il livello di soggezione si amplifica e potremmo anche fare notte a spiegarlo. O meglio, fare mattina, visto che è già notte.
 
     
albatrho.s
albatrho.s il 17/09/10 alle 23:37 via WEB
Se il mio primo intervento era fine a se stesso, con quet'ultimo mi tiri per i capelli.
L'idea di mettere i neolaureati a controllare le aziende è grandiosa. A patto però che i laureati siano competenti. Ho avuto ispezioni da parte di laureati, in tema di sicurezza, e le loro conclusioni sono state del tipo "se metti un filo in piedi non sale la corrente" (e non è una barzelletta).
D'accordo anche sulle leggi iteranti: i commercialisti affogano nelle cartacce , ma io pago i commercialisti nella misura dell'1% del fatturato per non affogare a mia volta.
Gli imprenditori, (nell'ambito del mio piccolo), non hanno nessun interesse a farsi passare per agnellini sacrificali: chiedono soltanto di poter svolgere il loro ruolo senza cartacce e pastoie burocratiche. Ovviamente, per non chiudere bottega devono guadagnare.
Ora però, cercherò di spiegarti, per immagini, perchè non si possono vincere le grandi battaglie se prima non si risolvono i piccoli problemi, alla stessa stregua di un esercito che non è sostenuto dalle salmerie.

Seguendo questo link - ( http://digiphotostatic.libero.it/Termometrho.s/lrg/4fa92348a4_3785316_lrg.jpg ) - vedrai l'immagine di un incrocio su cui si affacciano tre Comuni. Un cartello arrugginito indica il limite di velocità, e comunque il traffico, che proviene dalla S.Statale di destra, viene rallentato da un semaforo là dove la Statale si congiunge con le altre. E' da sempre così.
Quasi ogni giorno accadono incidenti dovuti alla velocità. Si potrebbe risolvere il problema con strisce rumorose, una segnaletica più vistosa o, meglio ancora, un Autovelox che sarebbe una miniera d'oro.
I Comuni, interpellati, rispondono che è compito della Provincia, la Provincia, interpellata, non risponde, e il giornale locale, ma solo se ci scappa il morto, ne dà notizia. Io attraverso questo incrocio almeno due volte al giorno.
Perchè non lo fanno?

Ross,
Ti ho rubato tanto spazio uscendo anche fuori dal seminato. Permettimi ora di chiudere in bellezza i miei interventi.
Sono venuto a commentare nel tuo Agorà solo per avere pubblicità. Non per me, ma per la mia Macchina Tagliabrodo.
Ti lascio il link: ( http://digilander.libero.it/Termometrho.s/Macchine/Tagliabrodo_6.gif )
Vedi di piazzarmi qualche pezzo perchè non tira. Forse a causa del fatto che non riesce a tagliare il brodo -:)))
... e potrebbe essere anche una figura emblematica!
Ciao
 
     
albatrho.s
albatrho.s il 17/09/10 alle 23:49 via WEB
solo una piccola appendice: pubblicato il commento non lo vedo completo delle lettere. Aggiungi un .jpg al link dell'incrocio. Il resto mi pare comprensibile nella sua lettura.
 
     
redazione_blog
redazione_blog il 18/09/10 alle 00:42 via WEB
Piccola premessa: la competenza dovrebbe essere un requisito proprio dello svolgimento di qualsiasi attività lavorativa, quindi è superfluo porla come pregiudiziale meramente in questo ambito, anche perchè ti assicuro che chiunque abbia conseguito una laurea in giurisprudenza (senza comprarsela), è in grado di divorare un memento pratico in materia di paghe e contributi, diritto del lavoro o tributario nel giro di una settimana. E parlo dei mementi Ipsoa che sono dei malloppazzi di minimo 1000 pagine cadauno. Ma da lì non si sfugge. Ti spiegano pure come respirare.
Ovvio che quando parlo di laureati mandati in giro a compiere attività ispettiva, non mi riferisco agli ispettori del lavoro propriamente detti, che per inciso, anche se pochi lo sanno, sono organi di Polizia giudiziaria con ampi poteri di vigilanza per l'ambito giuslavoristico. (In ogni Direzione Provinciale c'è sempre un nucleo di Polizia.). Mi riferisco agli Ispettori di Vigilanza che hanno poteri (più limitati) proprio nel settore contributivo.
Quello che scrivi sulle ispezioni in materia di sicurezza non mi sorprende, anzi, da qualche parte dovrei avere delle registrazioni di audio conferenze sul Testo Unico che sono delle vere e proprie comiche più che semplici barzellette. Però perdonami, se l'ambito è quello della sicurezza cambia l'area di appartenenza del laureato di turno. Sono prevalentemente ingegneri non dottori in legge. Quanto alle normative nazionali sia lavoristiche sia tributarie ti rivelo il vero motivo per il quale sono sempre in itinere. Esse dipendono strettamente dalla concezione economica dello stato da parte del legislatore. Ne consegue che cambiando il legislatore e la sua area politica (cosa che in Italia avviene ogni due per tre) chi subentra cerca di imporre la propria visione su chi l'ha preceduto con una stratificazione di norme che al confronto una legge finanziaria appare complessa quanto un Bignami.
Tu scrivi che gli imprenditori per non chiudere bottega devono guadagnare. Io ti rispondo che i lavoratori dipendenti devono guadagnare per mangiare, per fare figli, ma anche per comprare merce dalla tua bottega alimentando così l'economia. E' un gatto che si morde la coda ed anche di qui non si sfugge. Ma forse ad alcuni imprenditori sfugge il concetto.

Il resto del commento mi rifiuto di leggerlo. Se per capire cosa diavolo stai scrivendo devo visitare 40.000 indirizzi internet, mi viene mal di testa a priori e per una che sta annegando nelle cartacce da giorni credo non sia salutare. Immagina un pò se i tuoi 40.000 link li visiteranno tutti gli altri lettori di Calamaio che non hanno la mia stessa propensione alle pippe mentali. AMEN
Torno a farmi le pippe con i miei script perchè prima o poi riemergerò dalle mie maledette cartacce e non vi lascerò di certo a bocca asciutta.

 
eos62
eos62 il 17/09/10 alle 22:27 via WEB
Ciao che schifo di paese!1e poi ci si lamenta perchè nascono sempre meno bambini!!!!Un bacio a tutti
 
 
redazione_blog
redazione_blog il 18/09/10 alle 00:46 via WEB
Ecco! La voce della verità. Ci si lamenta per il calo demografico, ci si lamenta per i bamboccioni che restano in casa di mamma e papà sino a 40 anni, ci si lamenta perchè le donne cominciano a procreare in premenopausa, ci si lamenta perchè le vendite di autoveicoli sono calate e perchè gli esercizi commerciali non battono un chiodo ma uno sguardo generalizzato al contesto si dimentica spesso di darlo.
 
stelladanzanteforeve
stelladanzanteforeve il 19/09/10 alle 19:39 via WEB
Mi limito a dire che la conquista dei diritti, l'emancipazione femminile restano ancora un'utopia. COmplimenti per il post! un saluto, Marie
 
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