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na orribile storia finita in modo, ove possibile, ancora "più orribile".
Questa è la sensazione che provo oggi nel leggere le notizie sul caso di cronaca che ha tenuto col fiato sospeso per oltre 40 giorni gli italiani. Dovrei citare i nomi forse, pubblicare le foto del bruto o con lui di quell’angelo biondo violato in vita con attenzioni malsane e profanato dopo la morte per dar sfogo ad istinti immondi. Ma mi ripugna solo il pensiero di potere io stessa, attraverso un post , continuare a ledere quella vittima, alimentando le attenzioni talvolta morbose che certe notizie suscitano.
Ed allora, per quanto possibile cercherò di prescindere dalla notizia. La conosciamo tutti oramai, dalla tarda serata di ieri, ed essa ci ha lasciati agghiacciati e con lo stomaco rivoltato per i particolari abietti che l’hanno caratterizzata.
Leggo nei blog commenti pieni di rabbia, invocazioni alla pena di morte, appelli per l’introduzione di pene più severe. Non che sia facile, in casi come questo, prescindere dalla rabbia, ma mi domando quanto l’inasprimento delle pene, con la loro capacità deterrente, sia effettivamente capace di limitare fenomeni che hanno le loro radici in una cultura machista, maschilista e patriarcale ancora fortemente diffusa nella nostra società.
Si può dare la colpa al contesto retrogrado, all’ambiente chiuso di ogni piccolo aggregato di anime nel quale spesso, l’apparente tranquillità di superficie cela un sottobosco di perversioni inumane a loro volta coperte da silenzi omertosi.
Quanto sarebbe vero tutto questo?
O non è piuttosto vero che ogni qualvolta un uomo pronuncia commenti pesanti verso una donna, già compie violenza verso tutto il genere femminile?
Lo fanno spesso fieri della propria virilità, (che non si sa poi per quale arcano motivo abbia bisogno di essere proclamata quasi in cerca di conferme) e, quei commenti, spesso vengono tollerati e lasciati passare come espressioni di una gergalità consentita e riconosciuta.
- "Io quella me la farei"
- "quella non me la dà"
- "con quella ci prenderei un caffè" -
E molto altro ancora, spesso di più becero e pesante.
Per non parlare degli articoli ammiccanti e pruriginosi che riempiono le pagine dei giornali, sia sulla carta stampata, sia su internet.
Per non parlare del grande e del piccolo schermo, degli spot che utilizzano un sedere di donna persino per vendere una chiave inglese.
Quello che sconvolge i più, oggi, della vicenda di Avetrana è il particolare mostruoso di un assassino che si lascia andare, sul corpo esanime della sua giovane vittima, ad atti di necrofilia.
Quello che sconvolge me è che questi episodi abbiano tutti un denominatore unico: il considerare la donna come oggetto, come cosa, come mero strumento di appagamento per istinti sessuali e sulla quale, dunque, è possibile esercitare diritto di possesso.
Quello che sconvolge me di questa storia, non è l’epilogo, tra l’altro scontato quanto temuto ma, che quella subcultura che fa da embrione a certi episodi, sia ancora oggi profondamente radicata nella nostra società e non solo in ambienti degradati o retrogradi.
Quella subcultura è imperante intorno a noi, nelle case come nelle università, sulle pagine di un giornale come al tavolo di un pub di sabato sera, dove il solito coglione di turno si permette ancora oggi di dire: "io a quella lì gliela darei una passatina", conscio non solo di non suscitare biasimo, bensì di riscuotere approvazione e consenso o, nella peggiore delle ipotesi, un’ilarità anch’essa consenziente.
Qualcuno dica a questi eroi del materasso, a questi principi del sesso, a questi torelli scatenati e trapanatori incalliti, che istinti sessuali ne abbiamo anche noi donne, ma non per questo ci sentiamo in diritto di appagarli con la violenza.
Qualcuno dica a questi machi falliti, che più esibiscono la loro sessualità più sono i primi a metterne in dubbio le doti.
Qualcuno abbia il coraggio di dire a questa massa di idioti che si fa vanto di un pezzo di carne e delle sue misure, che il 90% di loro non è capace di fare del buon e sano sesso e meno che mai è capace di concepirne il livello più alto: l’erotismo.
Qualcuno abbia il coraggio di dire a noi donne, che questa cultura imperante e stramaledettamente diffusa va combattuta ogni giorno; non solo nel ruolo di madri ma in qualsiasi altra circostanza della nostra esistenza: spegnendo il telecomando su certe trasmissioni televisive, cambiando la propria home page sul computer, non acquistando i prodotti che usano il corpo della donna per gli spot pubblicitari ed avendo la dignità di alzarsi dal tavolo di un pub, al sabato sera, quando il solito coglione di turno si lascia andare a commenti pesanti verso altre donne.
Io non penso solo a chi è morto, ma ai tanti casi di abuso, di molestie, di violenza che rimangono nascosti e che non sono meno gravi di quello che oggi è sotto i nostri occhi attoniti.
A livello sociale, i maschi hanno inventato innumerevoli strumenti di repressione per le donne. Ad esempio, nei paesi meno sviluppati: clitoridectomia, lapidazione delle adultere (ma non dei maschi adulteri).
Nei paesi sviluppati, come tu scrivi giustamente, la donna è mercificata, ridotta a un oggetto sessuale.
Il denominatore comune di questi comportamenti è lo stesso: l'atavica paura dei maschi nei confronti delle donne libere ...
Ti consento di continuare a festeggiare e manifestare la gioia per il tuo matrimonio ancora per qualche giorno, ben consapevole che la tua gioia non deriva dal matrimonio in sè concepito come forma di realizzazione, ma dalle tue esperienze pregresse e dolorose e dall'amore per l'uomo che hai deciso di avere al tuo fianco. Poi, tra qualche giorno, passata la tua giustificata euforia, i tuoi baci ed i tuoi saluti, tornino ad essere quelli di Rosa, Rosa donna, Rosa persona. Per ora, anche io, seguendo la tradizione mando il mio bacio alla sposa. Ciao, piccolina..
Ieri, all'incirca a quest'ora dopo aver finalmente riavuto il segnale di linea prima di inviare la mail di risposta ad un'Amica ho inserito questa postilla :
Ps
Sarah Scassi è stata ritrovata morta e dalle notizie sembra essere lo Zio il colpevole, ti risparmio il resto che rimane da verificare con l'autopsia in quanto l'interrogatorio è stato segretato ma mi vergogno di essere un uomo
Che penso si commenti da sola e questa mattina ho dedicato un post a Lei e a tutti coloro che non potranno Sognare un Futuro Migliore inserendo solo la dedica iniziale e un bel video di Daniela con il testo tradotto in Italiano da cui i più sensibili capiranno molto più di tante prese di posizione.
Non ho volutamente letto alcun articolo oggi e neppure ascoltato i Tg come ieri, in cui ho rischiato di vomitare ma Vi porgo semplicemente le mie scuse anche da parte di chi non Vi rispetta e si dimentica che è stata una Donna a donargli la Vita.
Namastè, Ross. :-( Mauri.
Io, a differenza tua, ieri sera ho seguito alcune trasmissioni, ma mi sembra che, salvo qualche lieve accenno, si tenda a catalogare il caso come una eccezione in un contesto di normalità. Io temo che non sia così, sono fermamente convinta che la violenza sessuale sia frutto di una visione distorta del sesso e del rapporto dei sessi, sono fermamente convinta che vi siano varie forme di violenza a diversi livelli e che esse non sono sempre la conseguenza di personalità psicotiche o comunque malate. Sono la inevitabile conseguenza di un modo di pensare.
Ma almeno una tiratina di orecchie te la dovevo pur fare, i troppi complimenti possono fare male...
Ross, non ho idea se eri passata qualche volta nel blog che avevo aperto come liberispiriti (non inserisco il link, in quanto ormai è in pausa) ma lo aprii per dare modo ad una Donna che aveva subito per anni Violenza in Famiglia di creare un luogo dove affrontare tali temi.
Sono passati tre anni da quando partecipai alla sua discussione in un forum da cui scaturì l'idea di aiutarla per il blog che poi ho gestito Io insieme ad altre Fanciulle e di storie ne abbiamo approfondite molte.
Questa è una delle tante, che fra non molto finirà nel dimenticatoio ma alla base di tutto vi è la cultura maschilista che vi tratta come oggetti del desiderio, e non scandalizziamoci per i fatti che hanno visto protagoniste Donne uccise da Uomini di religione Musulmana in quanto il problema di base è lo stesso.
L'ho già scritto diverse volte, iniziate ad insegnare ai Vostri Figli il rispetto per l'altro sesso già da piccoli in quanto sono loro il nostro Futuro ma non scendete neppure a compromessi in quanto l'uso a livello di immagine distorta del vostro corpo dipende anche da Voi.
Quando trovi un po' di tempo, prova ad usare la funzione esplora e dai un'occhiata ai blog gestiti apparentemente da Fanciulle in cui sono presenti immagini di nudi piacevoli ma che lasciano perplessi leggendo magari in un post che chi lo gestisce è preoccupata per il figlio sedicenne che si faccia delle canne...
Prossimamente scriverò un post in merito, facendo presente che qui ci sono anche Minorenni caso mai qualcuno se ne sia scordato e no gli diamo certamente dei buoni esempi.
Se il problema è nella Società attuale, rendiamoci conto che Noi ne facciamo parte e quindi dobbiamo cercare di modificare ceri comportamenti considerati normali senza poi gridare al Lupo quando accadono fatti simili.
Namastè, Ross. :-) Mauri.
sinceramente non credo che l'assassino di Sara se la passerà bene in carcere. Ci sono delle leggi non scritte anche tra i detenuti.
Quanto a certi uomini, io mi limiterei a fare osservare che anche gli animali sono in grado di copulare.