Creato da redazione_blog il 10/12/2006

BLOG PENNA CALAMAIO®

La piazzetta dei blogger, un'agorà virtuale, un luogo d'incontro e, soprattutto, una pagina infinita da scrivere insieme!

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Panico o sangue freddo?

I

eri sera niente prove per il gruppo di blogger allo sbaraglio che realizzeranno l'On Air Talk Blog!
Pur essendo collegata su skype qualcuno mi ha sentito stranamente abbattuta e scarsamente reattiva, soprattutto poco interessata a smanettare con schede audio, cuffie, microfoni o play list di musica non coperta da diritti.
In realtà stavo meditando un "omicidio" ed avvertivo su di me i postumi di una brutta avventura vissuta nel pomeriggio.
Oggi, dopo una nottata di incubi, la volontà di infierire fisicamente sull'amica che ieri mi ha messo letteralmente nei casini non mi è certo passata, ma in compenso rifletto su quanto mi è accaduto e mi domando quali siano le reazioni tipiche della mente umana dinanzi ad un grave pericolo.
Prevale il panico o il sangue freddo?

Avevamo programmato di raggiungere degli amici in una villetta di montagna che si trova in Basilicata, quasi al confine con la Calabria, sicchè ci siamo mosse per tempo ed abbiamo cominciato il nostro viaggio con la mia macchina, corredata di un navigatore satellitare di ultima generazione ed animate da voglia di divertirci e tanto spirito di avventura.
Tutto pensavo però, tranne che l'avventura, sia pure a lieto fine, sarebbe stata decisamente da brivido. Cosa è successo? E' successo che, terminata la strada maestra, percorsa senza alcun intoppo grazie alle indicazioni del mio GARMIN, la mia amica, prossima a passare a miglior vita (perchè gliela farò pagare) ha cominciato a dettar legge sul percorso da seguire, fornendomi indicazioni completamente diverse da quelle che il navigatore mi suggeriva.
"No, sta sbagliando, fidati, io ci sono già stata in quella villa, ti guido io, non è quella la strada, fai quello che ti dico".
Questo era ciò che continuava a ripetermi con determinazione mentre io guidavo silenziosa con una crescente perplessità e con una gran voglia di dirle: TACI!

E' stato così che ci siamo ritrovate in una strada da paura, molto simile a quella riprodotta nella foto, lungo la quale il mio macchinone riusciva a passare a stento.

 

 

Lei continuava a ripetermi : "si si, vai tranquilla, si va proprio di qui", mentre io, sempre più silenziosa cominciavo a diventare a dir poco tachicardica.
Quando i nostri cellulari  sono risultati entrambi senza campo ed il mio navigatore ha visualizzato la domanda: "VUOI PASSARE A MODALITA' PEDONALE?" ho realizzato senza più alcuna ombra di  dubbio di essere oramai nella merda sino al collo.
E qui mi domando: sono io che dinanzi al pericolo faccio prevalere la razionalità oppure è tipico della mente umana cominciare ad impegnarsi nelle possibili soluzioni atte ad arginare il rischio?
Io ho mollato la macchina e, con amica stronza al seguito ho detto risoluta:  - adesso si fa quello che dico io  - e l'ho costretta a scarpinare per circa due chilometri a piedi sì da capire se la strada era percorribile in auto, dove essa ci avrebbe portato e soprattutto se sarebbe stato più saggio tornare indietro tentando una rischiosissima retromarcia.
Ma se non avessi avuto il sangue freddo di testare a piedi preventivamente il percorso e, se quel percorso, per quanto sbagliato, non si fosse rivelato percorribile in auto cosa sarebbe successo?

Ho l'impressione che la paura sia il motore della sopravvivenza, poichè essa invia al cervello gli stimoli per prevedere gli eventi, rispondendo adeguatamente a quelle situazioni che possono intaccare la nostra integrità fisica.
Ma mi domando se sia tipico della mente umana reagire al pericolo con una buona dose di sangue freddo o se al contrario certe reazioni siano individuali e condizionate da numerose variabili, come l'esperienza, il carattere, i propri trascorsi emotivi.
Ancora non lo so, ho perso in lucidità e mi sento spossata e stanca, quasi svuotata. Lo domando a voi ed in attesa di rientrare completamente in me stessa e riprendere le prove per l'On Air Talk Blog attendo di leggere le vostre opinioni a riguardo.

 

 

Commenti al Post:
nonna.fra
nonna.fra il 27/06/11 alle 12:08 via WEB
l'istinto alla sopravivenza aiuta molto..anzi e quello che ci salva tantissime volte...
 
albatrho.s
albatrho.s il 27/06/11 alle 12:27 via WEB
La domanda è:
Posso fare un commento un po' lungo? Sono circa mille parole!
Riguarda situazioni comportamentali valide in tutte le occasioni.... Ciao
 
 
redazione_blog
redazione_blog il 27/06/11 alle 13:40 via WEB
Vai...ma non aspettarti un contro-commento immediato. Sto crollando dal sonno ed aspetto solo di terminare una sigaretta ed andarmene a letto.
 
   
albatrho.s
albatrho.s il 27/06/11 alle 13:45 via WEB
Ok, però lasciami un bicchiere d'acqua perchè avrò sete alla fine.
Dovresti andare a letto presto, se non hai il fisico per stare sveglia!
 
     
redazione_blog
redazione_blog il 27/06/11 alle 14:04 via WEB
Implicitamente ti ho risposto nel commento sotto: dovevo scaricare la mente! Fai mente locale: nell'ultima parte del collegamento via skype tu parlavi ed io (sdraiata sul divano e con la cuffia in testa) mi limitavo di tanto in tanto a farfugliare qualcosa.
 
MUSTANG_F
MUSTANG_F il 27/06/11 alle 12:51 via WEB
hai sbagliato a dare ascolto alla tua AMICA come si fa a dubitare del satellitare?? cmq in quei casi ci vuole calma.. e sangue freddo!!! valutare la situazione, scendere dalla macchina, anche xkè mi sembra una mulattiera e quindi non percorribile con l'auto!!hai rischiato la vita!!!abbandanata l'auto scendevi a valle dove c'era campo x il cell e chiamavi i soccorsi...te capìì???!!! ^_^
 
 
redazione_blog
redazione_blog il 27/06/11 alle 13:47 via WEB
Lo so! Ed in parte è quello che ho fatto. Se andando avanti a piedi non avessi trovato una soluzione favorevole per proseguire in auto e poi fare manovra, sarei tornata a valle a piedi, come poi abbiamo fatto ma in auto. Comunque l'immagine del post è solo indicativa della situazione, anche se era abbastanza simile e considera che il satellitare in zone nelle quali le vie ed i civici non esistono è poco d'aiuto. Quando mi ha visualizzato la domanda "vuoi passare in modalità pedonale" ed io pur fermandomi gli ho risposto NO, lui continuava a suggerirmi un percorso. La via di uscita dunque c'era..dovevo verificare se fosse percorribile in auto ed in caso contrario piantavo tutto lì..auto ed amica stronza.
 
fatamatta_2008
fatamatta_2008 il 27/06/11 alle 13:44 via WEB
Personalmente con il satellitare abbiamo avuto qualche problema.., a volte ci ha fatto fare delle strade non proprio adatte da percorrere in camper...è opportuno consultare a priori anche una cartina.... L'istinto e la paura in certi individui accrescono la capacità di affrontare situazioni di pericolo, altri invece vengono presi dal panico e perdono la capacità di ragionare e per questo possono diventare pericolosi anche per chi è loro accanto... Ciao Lilly ps...intercedo per la tua amica...penso che anche lei se ne sia presa una bella dose!!!!!!
 
 
redazione_blog
redazione_blog il 27/06/11 alle 13:48 via WEB
Continuo a pensare che sia stronza!
 
albatrho.s
albatrho.s il 27/06/11 alle 13:46 via WEB

Da “Teoria del volo” di Rizzardo Trebbi - edizioni. Aviabooks.

Quanto segue è tratto dal un manuale di volo, ma vale per qualsiasi attività. Basta sostituire la parola ”volo”, per esempio, con “lavoro o con “sport” o con “gita” ecc. e alla parola “pilota” sostituire “noi stessi” così come alla parola “aeroplano” sostituire con “automobile” o “telaio” o “barca” o quant’altro.

I FALSARI DELLA MENTE
L’analisi degli incidenti di volo mette in evidenza che, la maggior parte di loro, hanno origine da un’errata valutazione da parte del pilota.
Talora egli sopravaluta la propria esperienza o capacità; talaltra le possibilità dell’aeroplano; oppure sottovaluta le condizioni ambientali; oppure valuta erroneamente tutti gli elementi.
Perché i piloti si ostinano a perseguire obiettivi palesemente irraggiungibili, o si espongono a rischi decisamente sproporzionati rispetto ai vantaggi attesi?
La domanda è di tale rilevanza che gli scienziati americani hanno deciso di promuovere uno studio di questi atteggiamenti volto ad insegnare come effettuare sempre buone valutazioni in volo, e come agire in sicurezza quale che sia la spinta esercitata dall’orientamento all’obiettivo, se non addirittura in opposizione ad esso.
Alla radice delle valutazioni errate, i ricercatori hanno individuato cinque atteggiamenti caratteriali ricorrenti, prodotti dai pensieri pericolosi, che sono stati così chiamati:
Anti-autorità: non ho bisogno che mi si dica nulla!
Impulsività: fare qualcosa, subito!
Invulnerabilità: tanto, a me non capita!
Macho: non c’è mai problema per me!
Rassegnazione: tanto è uguale!
Uno o più di questi pensieri, pur sotto diverse forme, è sempre individuabile nelle dichiarazioni dei piloti dopo un incidente.

L’anti autorità
Non ho bisogno che mi si dica nulla! Questo pensiero ricorre nella mente delle persone che non gradiscono sia loro detto cosa devono fare.
Costoro possono risentirsi sia per un suggerimento, sia per una norma da seguire, per non parlare di un ordine, perché ritengono che in fondo le prescrizioni dettate da regole, procedure, tecniche di pilotaggio consolidate, o autorità aeronautiche, siano poco producenti, se non del tutto inutili.
Chi si sente contrariato da consigli, suggerimenti, od ordini, può pensare di appartenere al tipo di persona appena descritto.
Rifletta che, riguardo al volo, vale la pena di concedere credito, sia pure per un attimo, a chiunque, esperto o no, ritenga d’avere qualcosa da dire: fermo restando la facoltà di accettarlo o meno, ma solo dopo l’analisi, non prima.
I noiosi saccenti e impreparati sono legioni, ma qualcuno, di tanto in tanto, può azzeccare il consiglio giusto. Rifiutarlo solo perché non è richiesto è un atteggiamento sbagliato.

L’impulsività
Fare qualcosa, subito! Questo pensiero ricorre con frequenza in coloro che avvertono l’impulso di fare qualcosa, una qualunque, immediatamente. Non smettono un attimo di pensare a quello che devono accingersi a fare. Non scelgono la migliore alternativa: semplicemente fanno la prima cosa che gli viene in mente. Per non cadere in quest’atteggiamento, quando si è in procinto di decidere sul comportamento da tenere, può essere sufficiente soffermarsi un attimo a pensare se non esista una soluzione alternativa che presenti prospettive migliori. La pausa di un istante può regalare l’opportunità di evitare situazioni poco piacevoli.

L’invulnerabilità
Tanto a me non capita! Molti ritengono che gli incidenti possano capitare al prossimo, ma mai a se stessi. Sanno bene che gli incidenti avvengono e che tutti possono incapparvi; tuttavia “sentono” in qualche modo che loro non ne saranno mai coinvolti. Coloro che indulgono a questo tipo di pensiero sono inclini ad accettare più rischi del necessario. L’antidoto a quest’atteggiamento assai diffuso consiste nel rendersi conto che coloro i quali sono coinvolti in incidenti sono persone intelligenti, che hanno avuto il nostro stesso addestramento e hanno maturata la nostra stessa esperienza.
Se è successo a loro, può capitare anche a noi.

Il Macho

Non c’è mai problema per me! Questo tipo di persona tenta continuamente di dimostrare d’essere migliore di quanto la gente sia disposta a credere. Lo vuole provare a sé e agli altri, accettando rischi superiori alla norma. Benché questa caratteristica sia ritenuta prettamente maschile, le donne ne vanno soggette in eguale misura.
E’ un altro atteggiamento assai diffuso, contro il quale le difese sono difficili, perché affonda le sue radici nella vanità.
Può aiutare a combatterlo la riflessione che tanto, qualsiasi cosa si faccia, nessuno la riconoscerà come eccezionale. E’ assai più probabile che con azioni inutilmente spericolate ci si guadagni semplicemente la fama di stupidi.
La saggezza e la prudenza sono le qualità che guadagnano la stima della gente.

La rassegnazione

Tanto è uguale! Le persone che pensano così ritengono di non poter influire su quanto sta loro accadendo. Quando tutto va bene, pensano che sia fortuna. Quando va male pensano alla malasorte, o a qualche maledizione che li perseguita. Lasciano l’iniziativa al prossimo per il meglio e per il peggio, e assecondano irragionevoli richieste solo per guadagnarsi la fama di “buon ragazzo”.
Quest’atteggiamento è l’opposto di quello anti-autoritario. Mentre il primo è caratterizzato dal rifiuto di qualsiasi tipo di suggerimento od ordine, questo induce ad accettarli acriticamente. Per il rassegnato vale quanto già detto per l’anti-autoritario, ma inteso in senso opposto: i saccenti noiosi e impreparati sono legioni e ciò che dicono va verificato con cura. E’ indispensabile sottoporre ad accurata verifica qualsiasi suggerimento od ordine, riservandoci di adottarlo solo dopo che ci siamo convinti della sua accettabilità.
L’antidoto è quindi costituito da un atteggiamento di costante consapevolezza.

Naturalmente questi pensieri non si affacciano alla mente con attaccato il cartellino. Per individuarli è necessario un po’ d’allenamento. Ma già il ricordarsi che esiste questo “colore” della decisione, e sottoporlo al vaglio dell’analisi introspettiva, lavora sicuramente a favore della sicurezza.

Conclusione
Le motivazioni vanno analizzate per quel che sono: semplici stimoli all’azione, da sottoporre a controllo razionale per la sicurezza delle operazioni e, in definitiva, per la serenità e la gioia del volo.

 
 
redazione_blog
redazione_blog il 27/06/11 alle 14:01 via WEB
Theo...io ieri notte ti ho "usato" senza che tu lo sapessi per scaricare la mente, lasciandoti parlare e limitandomi ad ascoltare. Questo dopo che Cristina mi aveva beccato in piena prostrazione post evento e dopo averle raccontato in breve cosa mi era successo. Però oggi, una conclusione personale al commento potevi anche metterla! In sostanza: assodato che la tipa è una stronza "so tutto io" e che al contrario io mi sono fermata per valutare la situazione prima di incorrere nell'irreparabile, io penso che sia tipico della mente umana, sollecitata dalla paura, razionalizzare e cercare delle alternative al pericolo, tu pensi al contrario che sia più ricorrente farsi guidare dall'impulsività? Se così fosse credo sarebbero molto più numerosi gli incidenti e le disgrazie..
 
   
albatrho.s
albatrho.s il 27/06/11 alle 14:33 via WEB
No, Ross, non mi hai usato.
Non ho voluto però scrivere che ogni tanto ti sentivo russare, ecco!
D'altra parte mi sono detto - "continuo a parlare così si riposa e prende sonno" -
Mica potevo raccontarti la favola di cappuccetto rosso!

Quello che ho scritto l'ho copiato da un manuale e serve per individuare alcuni attaggiamenti.
No, l'impulsività non è un buon metodo, ma ogni tanto, oltre che essere liberatoria, serve per dare uno scrollone (leggi schiaffo). La paura, invece, è una cosa sana, e quindi penso che hai agito come si doveva.
Tanto è vero che ho paura che scriverai che non russavi ^__^
 
antoniotempo
antoniotempo il 27/06/11 alle 15:52 via WEB
e la chiami ancora amica? antonio...
 
semprepazza
semprepazza il 27/06/11 alle 16:02 via WEB
A me viene da ridere e probabilmente non dovrebbe... ma poichè ci hai scritto un post (e quindi mani, occhi, testa sono salvi) mi concedo un ampio sorriso mentale pensando a quello che mi aspetterebbe se le distanze mi permettessero di frequentarti LIVE. Perchè nn si tratta solo della tua amica ma anche della tua capacità di infilarti nelle situazioni più mirabolanti e pericolose (come certe prove audio). Credo che ti prenderei a piccole dosi... sei altrettanto pericolosa, non perchè metti a repentaglio la vita altrui, ma la sanità mentale certamente sì (parlo per me e per la mia pigrizia quando devo affrontare tecnologie e strumenti per me nuovi... e nottate più lunghe dei giorni!). Comunque... siete arrivati a destinazione, alla fine? Vi siete anche divertiti un pochino o avete trascorso l'intera giornata a perlustrare i canyon calabro/pugliesi? Apprezzo il tuo sangue freddo, però, con la decisione di fare il percorso a piedi per vedere se in auto si poteva proseguire e presumo siate usciti dall'impasse... o... ah ah ah! ...Stamani avresti dovuto prendere in considerazione di bere la tua pipì e pasteggiare in modo cannibalesco! E non meditare pensieri di vendetta: hai un'amica già stordita di suo, può bastare!
 
 
redazione_blog
redazione_blog il 27/06/11 alle 16:58 via WEB
Adesso si fa quello che dico io!
Decidi tu se è una promessa o una minaccia ^__^
 
   
semprepazza
semprepazza il 27/06/11 alle 22:11 via WEB
L'hai detta tu? Allora è una minaccia!
 
     
redazione_blog
redazione_blog il 27/06/11 alle 22:16 via WEB
ecco appunto: skypizzati!
 
ferrarazzo
ferrarazzo il 27/06/11 alle 18:17 via WEB
Ciao Ross,certo che la situazione risultava veramente pericolosa! Di solito razionalizzo per uscire da situazioni di eventuale pericolo ma tu ti ci eri già trovata e dunque l'aspetto cambia e parecchio. Non mi affido al caso ma certo se la tua amica continuava ad insistere nel dire di conoscere la strada, ti sei trovata ad un bivio: credere all'amica o dissentire, ma in questo secondo caso avresti probabilmente litigato. Il fatto poi che il pericolo si sia del tutto palesato ha sciolto la situazione nel senso che non avresti potuto far altro se non cercare di uscire al più presto dall'impiccio, come hai fatto.Alcuni la chiamano "via di fuga" ed anche in una situazione del genere, razionalizzando, si può trovare.Personalmente a 14 anni mi presi un vero spavento al mare.Ero con i miei a Fano,in vacanza. Nel primo pomeriggio utilizzai il canotto e mi allontanai dopo aver avvisato i miei. Erano le mie prime uscite da sola in mare in un posto dove non conoscevo nessuno e non ero un'esperta rematrice ma lo specchio d'acqua era calmo e invitante. iniziai con piacere ad allontanarmi e superai la scogliera di protezione onde evitare la gente...feci molto percorso ma ero senza orologio. Il mare iniziò ad incresparsi sempre di più e non potevo andare avanti rischiando di bucare il canotto da due posti.. Ero in difficoltà e la stanchezza si faceva sentire. Da sola, lontana dai miei,me la sarei dovuta cavare con le mie forze. Poche le persone in spiaggia, lontane... che fare? tornare indietro era estremamente difficile, non sarei riuscita a farlo, le braccia mi facevano male e il percorso effettuato era notevole. Il mare iniziò a sbattermi contro la scogliera. Mi avvicinai all'insenatura che mi avrebbe fatto guadagnare la riva ma non potevo stare più sul gommone perchè il mare si stava inviperendo.Non mi rimaneva che una soluzione. Buttarmi in acqua, cercando di raggiungere terra,portandomi dietro il canotto.. Non fu facile, mi feci male ad un braccio o a una gamba, non ricordo, ma riuscii con uno sforzo da tensione nervosa a scendere dal canotto. Avevo una tremenda paura, una morsa allo stomaco perchè se non ce l'avessi fatta mi sarei trovata in estrema difficoltà. Sapevo nuotare per fortuna ma lì non si toccava, rischiavo anche in acqua di andare a finire contro gli scogli e chissà se qualcuno si sarebbe accorto di me... feci appello a tutte le mie risorse. Dovevo andare a riva!All'inizio non fu facile ma riuscii con alcuni sforzi a inforcare l'insenatura dove il mare era decisamente più calmo. Ce l'avevo fatta ma ero ancora molto distante dai miei.Presi il canotto e lo issai sulle spalle con i remi. Era pesante,ma non volevo lasciare lì il mio mezzo di trasporto.Remi alla destra, quasi d'appoggio, iniziai a camminare a piedi percorrendo a ritroso sulla spiaggia, la strada fatta....era già tardi perchè le persone se ne stavano andando via e mi presi una seconda paura...la lontananza, il pericolo di incontrare persone che non conoscevo. Dopo un bel pezzo di strada reso poco agevole dalla sabbia con le mani che mi facevano male per tenere il canotto, vidi un gruppo di giovinastri che non mi piaceva affatto.Cercai di mantenere la calma mentre passavo e questi fischiavano e ridacchiavano ....Per fortuna scorsi la sagoma di mio padre che a piedi mi stava raggiungendo. Richiamai la sua attenzione in lontananza e con lui feci ritorno...Stranamente non mi disse nulla, non ebbi un rimprovero..erano quasi le 20 di sera:-(...il tempo era volato. Ricordo di quell'estate la tremenda scottatura che mi presi...ma anche la felicità di essermela cavata. Fu una delle prime volte in cui, imparai a dover contare solo su me stessa. Conoscersi nel pericolo o nelle difficoltà alla fine appaga perchè è il metodo migliore per capire i propri difetti e le risorse razionali che si possono mettere in campo. Non so Ross comunque se su un dirupo del genere mi sarei avventurata. Sorry ho scritto un romanzo...batto Theo per la lunghezza? Buona serata...sono sempre alle prese con il pallone pressostatico:-((((
 
albatrho.s
albatrho.s il 27/06/11 alle 20:03 via WEB
seee... va là! Siamo 670 contro 955 parole!
 
 
ferrarazzo
ferrarazzo il 28/06/11 alle 08:36 via WEB
Ah ah, Theo....la matematica non è un'opinione.Il mio post, a differenza del tuo, non è un copia-incolla:-))) ma farina del mio sacco e dunque 1 a 0, palla al centro...
 
   
albatrho.s
albatrho.s il 28/06/11 alle 13:25 via WEB
eh no Cristina! Non ci sto a queste condizioni.
Il mio posrt non è stato solo un copia-incolla. L'ho impaginato con gli "a capo" i titoli, i paragrafi, i corsivi e i grassetti.
Hai voglia che lavoro!
... e ho pure fatto delle bozze di prova con una mia stamperia personale! ^__^
 
romala08
romala08 il 27/06/11 alle 21:31 via WEB
ciao penna e calamaio, sai...tu visto che lavori per la redazione, dovresti essere più "umana" e non censurare chiunque ti chieda quelle cose elencate sopra..visto che tu hai il "lume"qui dentro..sarebbe stato giusto illuminarci..mah!^__^se hai deciso così...ben venga! ti parlo da utente che non capisce nulla di quello che a volte succede qui!come ad esempio:MI HANNO TOLTO 3 VIDEO NEL GIRO DI TRE GIORNI..PERCHè LA FEDERAZIONE ANTI PIRATERIA(CON CUI SON IN CONTATTO )HA ORDINATO COSì ALLA REDAZIONE!ok...mi sta bene..tranne l'ultimo mio eliminato!perchè a reddragon è rimasto invece?solo io e lui avevamo quella musica di giorgia del suo ultimo singolo!lui lo ha copiato da you tube..io tutto sangue mio...!che c'è di male nel chiedere spiegazioni di questo ed avere risposte!?forse non me ne hanno date perchè non ne hanno nemmeno loro^___^vero cara? vi ricordo che:DETETENERE UN POTERE VIRTUALE, VUOL DIRE NON DETENERE NULLA!per cui..cercate di essere più umani, con tanta gente che plana qui..in cerca di amicizia!e che vi da emozioni, attraverso video e post!per chi ci crede veramente!ok..è un gioco..ma anche nel gioco ci son d elle regole da seguire..per tutti!^__^ciao calamaio.
 
 
redazione_blog
redazione_blog il 27/06/11 alle 22:15 via WEB
Ciao Romala, c'è solo un piccolo fraintendimento: IO non lavoro per lo staff di Libero nè faccio parte dello staff di Libero, quindi qualunque cosa ti sia successa o qualunque rimostranza tu voglia fare, non ti resta che farla a loro, io sono una semplice utente come te e sono solo la redazione del mio blog.
 
semprepazza
semprepazza il 27/06/11 alle 22:09 via WEB
Cara calamaio, ho un grave problema: oggi ho cucinato un cavolfiore ed ho la casa che puzza ancora adesso che sono passate molte ore. E tu rifiuti di rispondermi, aiutarmi, condividere l'odore e mi hai sbattuto pure in lista per ora grigietta... non si fa così, non si fa, ed io che credevo di travare tanti amici VERI qui... o forse non sai la risposta? Allora lasciamelo dire, sei una pessima donna di casa. ^__^
 
 
redazione_blog
redazione_blog il 27/06/11 alle 22:19 via WEB
Cara semprepazza io sono detentrice di un potere virtuale che in quanto talenon conta nulla, però se proprio desideri che io condivida amorevolmente qualcosa di te misera utente,posso sempre condividere la puzza del cavolfiore, ma ti dirò..in tutta sincerità preferisco i broccoli.
 
albatrho.s
albatrho.s il 28/06/11 alle 11:48 via WEB
ehilà... qui si cucina pesante! I cavoli cono sempre stati il mio piatto preferito.
Anzi, bisogna che li metta ancora sullo sfondo.... come una volta!
 
riccardo081257
riccardo081257 il 28/06/11 alle 18:28 via WEB
Buono il cavolfiore!
 
 
pgmma
pgmma il 29/06/11 alle 09:17 via WEB
Che infatti non fa puzza, ma profumo ! Chiedere ai rumeni , la loro nazionale portata, 'cavolo caldo, DA'. Relativamente al bel post. complimenti per la tua risolutezza, certo che all'amica del cuore non le mandi a dire, specie per un giusto allarme. Son infatti essenziali questi istinti, pensa ai bambini piccoli che si espongono ai pericoli ma molto più sono protetti dalla salutare paura delll'ignoto. Anch'io, essendo mediocremente nella normalità benchè temerario, mi son trovato varie volte in situazioni analoghe, ma in questi casi ho una capacità di discernimento che sfiora l'atarassia, e come vedi fino ad ora mi è andata bene. ma questa è aun'altra storia. Infine , chi è troppo prudente rischia di morire per motivi opposti ivi inclusa 'morire per la paura di morire'.
 
albatrho.s
albatrho.s il 29/06/11 alle 11:35 via WEB
Urca... atarassia! Solo a pronunciare la parola mi scricchiola la dentiera. Che cos'è l'atarassia?
 
 
pgmma
pgmma il 29/06/11 alle 14:48 via WEB
freddezza, distacco, insensibilità, calma, serenità, impassibilità, inalterabilità, nessun turbamento...Penso, considero, decido, e chi vuol venire venga con me, gli altri si arrangino.
 
   
pgmma
pgmma il 29/06/11 alle 14:51 via WEB
...pleonastico....
 
albatrho.s
albatrho.s il 29/06/11 alle 15:04 via WEB
Cioè hai tutte queste doti... anche la pleonastica?
Beh... non è grave!
 
 
pgmma
pgmma il 03/07/11 alle 11:50 via WEB
possiedo.....la radice quadrata di quella definizione
 
ormalibera
ormalibera il 29/06/11 alle 23:19 via WEB
La paura è la molla che ci fa andare avanti o indietro, attacco o fuga. Il panico impietrisce e basta. Ma la reazione credo sia sempre basata sull'esperienza di ciascun individuo oltre che sulle capacità innate. Attacco o fuga, proseguire o indietreggiare fanno spesso la differenza. Senza la paura la sopravvivenza è a rischio. Altra cosa è l'incoscienza, ma qui l'argomento è diverso. Un sorriso
 
blumannaro
blumannaro il 30/06/11 alle 10:08 via WEB
Mi consolo...la tua storia dimostra che tutti abbiamo almeno un amico "pirla" che rischia di metterci nei guai per colpa del suo prender le cose alla leggera. Io da ragazzo ho rischiato di passare una notte con le chiappe appoggiate su un ghiacciaio perchè l'amico aveva "garantito" la presenza di un rifugio aperto in alta montagna. Rifugio trovato ovviamente chiuso. Solo ingegnandoci siamo riusciti a venirne fuori. ps: Ti passo qualche utile ricetta? Amica con patate al forno. Amica in umido con pomodori e olive. Tagliata d'Amica con rucola. Amica polenta e funghi. Amica al sale.......
 
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