mars expedition

NAVI IN BOTTIGLIA


quanti giornali leggi stamane. uno in più delle persone che ieri demolivano città e animi come nel bel mezzo di riti baccanali di fresca e corta memoria.ti viene da chiederti se sia tifo.o piuttosto desiderio, quando non necessità visti i tempi correnti e l'accesso agli stessi, di fare parte di qualcosa. che diventa, purtroppo e senza rimedio, tutto.sia...ecco le parole che cercavi.in una pagina di quei giornali, la repubblica, rubrica NAVI IN BOTTIGLIA, di gabriele romagnoli.pronti, partenza, viaaa!"dal momento in cui uscì dal campo, dov'era stato proclamato campione, divenne una figura irrimediabilmente grottesca, quasi comica. suscitando l'ilarità e il disprezzo dei colleghi cercò in modo patetico e impudente di ricavare quanti più soldi potè dal suo talento e dalla sua fama, rivelando un'avidità squallida e volgare.prestò il suo volto a pubblicità di saponette e, ignorando le prese in giro dei rivali, consapevoli della sua incapacità di mettere in fila tre frasi corrette, firmò un libro scritto in sua vece da un altro.non aveva senso del ridicolo: una volta vinto il campionato mondiale si considerò l'uomo più importante del pianetae il fatto di aver sconfitto avversari più dotati e soprattutto di guadagnare più di loro trasformò la sua iniziale insicurezza in una forma fredda e ostentata di orgoglio.non è forse così facile crederti un grand'uomo quando non ti ostacola la più pallida idea che siano esistiti personaggi come rembrandt, beethoven, dante o napoleone?dati i suoi limiti mentali un tipo del genere sa una cosa sola: che non ha perso una partita da mesi. quindi non gli passa per la testa che esistano al mondo valori diversi dal gioco e dal denaro e ha ogniragione per sentirsi soddisfatto".(stefan zweig "novella degli scacchi" libera traduzione)e da qualche parte li puoi sentire chiamare eroi.