mars expedition

FUORI BORDO. ANZI, OLTRE


l'accusa è forte come non può non esserla quella che rivolgi al recidivo.a chi copre il dolore (che non sente) e la disperazione (che non prova) e soprattutto la faccia (chè una reputazione va comunque difesa, questo è quel che conta...).l'accusa va agli uomini di bianco vestiti così vicini a questo paese e così lontani dallo spirito di un vero navigante. di chi per mare ci va per soccorrere davvero, fino alla fine.il risparmio, i saldi, gli sconti in questa stagione non ce ne sono.sia...valletti potresti definirli, così senza dirlo li hai identificati per chi di geografia ha ancora qualche elemento.l'adempimento arido di una direttiva, il rispetto freddo di limiti e regole invisibili di fronte a chi la vita non la trattiene più e gli sfugge dalle bocche aperte e dai corpi disidratati, questo non può assolvere quegli uomini.per maere si può morire. e pensi che un soccorso vada portato anche se oltre un limite territoriale.una preghiera per chi il mare ha voluto nascondere per il tempo necessario a manifestare quell'avidità che resta parte di sè. lo ami o non lo ami.il mare non è quello che sbatte continuamente sulle spiagge spalmate di creme odorose e corpi pieni di vita.il mare è discontinuo quando è vero.si inalbera. prende e nasconde. e restituisce quando la vita è finita. non importa il colore, il peso, la voce, il silenzio. non importa, sa prendere e dare tanto e di più.un abbraccio a coleghi e amici, a quelli ancora lì. eroi non è una buona definizione. eroi sono stati definiti i campioni del mondo.in attesa di trovare un altro aggettivo, un'altra definizione più reale, mi dispiace essere fuggito. lo dovevo a me, però.ripenso agli infernali frequentatori di queste pagine virtuali, a chi dice di venire dall'inferno per affascinare il lettore.ho pronto un biglietto. anzi tanti, per tutti.e diversi pacchetti di marlboro.buon viaggio.a tutti.