mars expedition

Post N° 116


Sono stato, giorni fa, impegnato a rimettere a posto lo studio della mia casa acquistata circa due anni fa. Era un lavoro che dovevo fare da molto tempo, ma un po’ per stanchezza un po’ per pigrizia non mi sono mai deciso. Avevo pur sempre l’incombenza di sistemare una valanga di libri. Il trasloco di libri sistemati in appositi scatoloni è stato al quanto impegnativo. Tra i tanti libri da sistemare ho ritrovato anche i miei album fotografici. Ho cominciato a sfogliarli. In uno di questi album c’erano delle foto che pensavo di aver buttato. Ho cominciato a guardarle e la cosa che mi ha colpito è  che nelle foto c’è sempre qualcuno che nessuno ricorda. Nelle fotografie di gruppo le facce che si ricordano sono solo quelle con cui si sono condivise comuni esperienze. E c’erano delle facce che non ricordavo. Ai voglia stare li a scervellarsi per ricordare. Niente. Ma sono sicuro che se venisse qualcuno dei miei amici e riconoscesse la persona che non ricordo, subito si svilupperebbe un’altra lettura della fotografia. Lì ci sarebbe immediatamente qualcos’altro, qualche altro significato che uno riuscirebbe a cogliere.