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OBAMA FOR PRESIDENT OF USA  Il prossimo 4 novembre si saprà il nome del nuovo Presidente americano. Sarà Obama il nuovo presidente americano? Secondo gli ultimi sondaggi e anche secondo gli auspici della maggior parte delle persone, statunitensi e non statunitensi, sarebbe meglio così. Perché Obama è l’unica persona che possa far compiere all’America quel cambiamento che sarebbe necessario un po’ a tutto il mondo, proprio a cominciare da Oltreoceano. Per aprire una nuova era, una nuova stagione, una nuova mentalità, un nuovo punto di vista. Un’innovazione e un cambiamento politico necessario, per l’America e per il mondo. Classe 1961 – nato il 4 di agosto a  Honolulu – è il “predestinato”, il futuro buon premier statunitense. Questa è l’immagine che da più parti la gente ammira di Obama. Personalità, schiettezza e carisma, l’idea di un rinnovamento giusto e sano sono i punti di forza della probabile vittoria di Obama. Per l’ufficialità occorrerà attendere fino al prossimo 4 novembre, che potrebbe essere l’occasione per scrivere una nuova pagina della storia americana e inaugurare un nuovo sogno americano.Anche nella politica statunitense si dice che la bellezza e una attrazione sessuale in senso lato nel saper catturare il consenso della folla, giochi un suo ruolo. Non è il fattore determinante ma è un elemento in più, che può aiutare a costruire una propria immagine. E’ stata un po’ questa l’idea dei repubblicani con la proposta di Sarah Palin che, oltre a essere una donna piacente, ha costruito un’immagine di sé di politica e di mamma, di donna impegnata in carriera e di donna impegnata in famiglia.Oltre alla bravura, Obama ha già un suo stile proprio e ben definito. Per esempio un fattore importante è apparire in camicia, e solitamente con le maniche rimboccate. E anche l’aspetto fisico può aiutare i candidati. Pare che Obama sia diventato un sex.-symbol per le americane e che il suo fascino latino abbia conquistato un po’ tutto il mondo. “La mia maggiore debolezza? Essere troppo bello». Durante il gala dell’arcidiocesi di New York Barack Obama ha fatto ridere l’America ironizzando sull’attrazione fisica che lo distingue mentre l’attore Alec Baldwin nel bel mezzo del «Saturday Night Show» si è rivolto a Sarah Palin dicendole a bruciapelo: «Dal vivo sei ancora più sexy di quanto si vede in tv». La sessualità è una delle componenti della campagna presidenziale perché tanto il candidato democratico che la vice repubblicana ne possiedono e la esternano, e diviene un ingrediente per la vittoria finale. Per accorgersene basta sfogliare «Men’s Health», il popolare magazine sulla salute fisica degli uomini (virilità inclusa) che mette in copertina Obama in maniche di camicia, colletto aperto e cravatta allentata presentandolo come il modello perfetto di un «successo senza stress» evidenziato dal fisico da atleta. «Obama as Sex Symbol» titola «The Nation», l’impegnato periodico della sinistra liberal. La sessualità potrebbe aiutare a costruire una propria identità? E’ una caratteristica in più? Certamente, l’immagine può rafforzare il contenuto, ma è questo che è indispensabile: ci può essere contenuto con un’immagine più trascurata, ma non una bella immagine senza contenuto. Per lo meno così dovrebbe funzionare in questo caso. E se l’immagine si unisce alla bravura… è bingo.