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POOH - Eleonora Mia Madre


Nel lontano 1974 Roby Facchinetti e Stefano D'Orazio scrissero questa canzone, che ora desidero proporvi come una tenera e benevola carezza a tutte le mamme.Tratto dall  album "Un po' del nostro tempo migliore" che segnò una svoltanella produzione dei Pooh,
portandoli ad arrangiamenti sempre più complessi e con una strumentazione tipica del progressive di quegli anni, questo fu uno dei brani maggiormente apprezzatisia dal punto di vista musicale che del testo e può essere considerato dimostrazione della raggiunta maturità dei suoi autori. 
Parla della scoperta da parte di un figliodella femminilità della madre,aspetto che non aveva mai considerato,in quanto la poveretta  mai aveva potuto manifestarsi nel suo essere donna.Diventata madre per caso e non perscelta e poi moglie non consideratasi era lentamente spenta alla vita, riservando il suo sorriso, la sua forzae le sue attenzioni solo al figlio.
Eleonora ha vissuto una vita piena di delusioni e rinunce.Solo giungendo alla maturità il figlio sene rende conto e questo cantoè il suo tentativo di ringraziarla per avergli dedicato la vita. 
 Personalmente trovo commoventi le sue riflessioni e credo sia giustoe doveroso da parte di tutti noi figli arrivare a dire un grazie chiaro e vigoroso alle nostre madri. Penso che tutti, indistintamente possiamo dire che la nostra mamma pur magarilavorando o tra mille difficoltàci è stata sempre vicina, si è sacrificata per noi.
 E' scritto nel dna delle madri questo comportamento, viene dal cuore, non dall'educazione.Purtroppo talora, proprio perchè loro si comportano così spontaneamentee non lo fanno pesare, capita che i figli nemmeno se ne rendano conto.Ben vengano, allora, canzoni come questa che ci fanno pensare e ci permettono di dire a voce alta il nostro... Grazie.
POOH - ELEONORA MIA MADRE Tra le cose vecchie quel vestito lungo dei vent'anni tuoi come allora bello coi merletti non più bianchi per l'età. Donna tu mia madre scopro per la prima volta io a spiarti dalla porta tra le vecchie cose tue. L'emozione cade nei pensieri della stanca tua realtà chiaro quel ricordo si fa strada tra la fantasia e l'età. Sul tuo viso stanco un sorriso spento è quel che resta di una vita mai vissuta sempre attesa troppo ormai. La tua antica delusione tra le prime rughe appare già sciogli i tuoi capelli lunghi, come mai cosi bella non ti ho vista mai? Eri già mia madre troppo presto e solo per fatalità, con nemmeno il tempo che ci vuole ad imparare a far l'amore. Donna mai ma senza mai rimpianti, la rinuncia del tuo tempo, la tua unica ragione sempre io. Come posso adesso risvegliarti dal dolore dei ricordi, dalla nostalgia dei giorni persi ormai. 
 Un caro abbraccio a tutti...STEFF