Post n°66 pubblicato il 01 Marzo 2013 da bel.moro45
E' passato eattamente un anno dalla scomparsa di Lucio Dalla, avvenuta improvvisamente il primo marzo 2012 e non ci siamo ancora ripresi dall'enormità del fatto, tant'è che mi riesce difficile parlare di lui al passato. Per ricordarlo a quanti lo hanno amato e ancora lo amano ho scelto una delle sue canzoni più belle, una canzone cult, entrata nell'immaginario collettivo di più di una generazione: L'anno che verrà.
Su di essa, l'anno scorso, Roberto Vecchioni, noto cantautore nonchè esimio professore, ha tenuto una splendida lezione, all'ascolto della quale invito tutti quelli che vogliano approfondire l'argomento. Io mi limito qui a presentare la canzone come parte integrante della mia vita e credo anche di quella di molti di voi, considerato che vita è un insieme di ricordi ed emozioni e le canzoni sono fondamentali in questo processo di ricordi.
" L'anno che verrà " innanzitutto è un brano sempre attuale per la ricchezza del testo e la melodia dell'arrangiamento musicale, semplice, accattivante e spesso ironica. Registrata allo Stone Castle, notissimo studio di registrazione in Brianza, con gli arrangiamenti di Giampiero Reverberi e con la collaborazione di Ron al pianoforte, Ricky Portera alla chitarra, Marco Nanni al basso e Giovanni Pezzoli alla batteria, " L'anno che verrà " chiude l'album Lucio Dalla, un album "storico" per la musica italiana, rimasto per più di due anni nella classifica dei 33 giri più venduti.
Classico esempio di canzone scritta in forma di lettera perchè il dialogo tra due dà l'impressione di essere una comunicazione più intensa e autentica, già nell'incipit famosissimo "caro amico ti scrivo..." esprime molteplici significati. Tra tutti spicca la definizione dell'amicizia come valore primario della società odierna.
Altro elemento di rilievo presente nel testo è pure la speranza, che porta ad immaginare un futuro migliore, anche se pare difficilmente realizzabile. Un'altra strofa fondamentale è quella che afferma "sarà tre volte Natale"... che esalta il bisogno del calore familiare, dell'amore, della sicurezza. Chi non condivide questo bisogno? Esso era ed è sempre presente in tutti gli uomini.
Certo, la vita reale alterna gioie e dolori, è piena di incognite e tutto continua nella normalità assoluta qualunque cosa succeda perchè questa è la regola della vita... ma non per questo dobbiamo smettere di sognare. La dolce melodia di Lucio ci aiuta... Ciao caro amico, riposa in pace...
Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po' e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò. Da quando sei partito c'è una grossa novità, l'anno vecchio è finito ormai ma qualcosa ancora qui non va.
Si esce poco la sera compreso quando è festa e c'è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra, e si sta senza parlare per intere settimane, e a quelli che hanno niente da dire del tempo ne rimane.
Ma la televisione ha detto che il nuovo anno porterà una trasformazione e tutti quanti stiamo già aspettando sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno, ogni Cristo scenderà dalla croce anche gli uccelli faranno ritorno.
Ci sarà da mangiare e luce tutto l'anno, anche i muti potranno parlare mentre i sordi già lo fanno.
E si farà l'amore ognuno come gli va, anche i preti potranno sposarsi ma soltanto a una certa età, e senza grandi disturbi qualcuno sparirà, saranno forse i troppo furbi e i cretini di ogni età.
Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico e come sono contento di essere qui in questo momento, vedi, vedi, vedi, vedi, vedi caro amico cosa si deve inventare per poterci ridere sopra, per continuare a sperare.
E se quest'anno poi passasse in un istante, vedi amico mio come diventa importante che in questo istante ci sia anch'io.
L'anno che sta arrivando tra un anno passerà io mi sto preparando è questa la novità
Inviato da: perteblu
il 01/04/2016 alle 20:40
Inviato da: longo.stefania1969
il 24/03/2015 alle 14:19
Inviato da: comelunadinonsolopol
il 22/12/2014 alle 21:43
Inviato da: sirisdg10
il 01/11/2014 alle 18:01
Inviato da: sirisdg10
il 16/07/2014 alle 10:37