E' un problema di interpretazioni: la Juve vuole davvero Ledesma o sta cercando di sviare le indagini per arrivare a D'Agostino? La verità strategica, a quanto sembra, è nel mezzo: il primo obiettivo della Juve è D'Agostino, l'alternativa è Ledesma. E la seconda soluzione, stimolata dalle resistenze dell'Udinese, ha guadagnato metri e credibilità. A confermare la tesi c'è un fatto acclarato: la Juve ha chiamato Ledesma. Lo conferma il procuratore Vincenzo D'Ippolito, che assiste il centrocampista della Lazio: «Abbiamo parlato con la Juventus». Bum. RAMMARICO - Della serie, mai farsi trovare impreparati. Fino a pochissimi giorni fa Alessio Secco era convinto di chiudere l'affare con l'Udinese e accontentare Ferrara, grande estimatore di D'Agostino. Ma le richieste di Pozzo (prima 25 milioni, poi 20) hanno complicato una trattativa che tutti volevano realizzare: il compratore, il venditore, l'oggetto dei desideri. Al di là della merce di scambio in ballo, da Giovinco a Marchisio, da De Ceglie a Paolucci, a rendere impossibile l'accordo è stata la differente valutazione del giocatore. La Juve si sarebbe spinta fino a 14 milioni. L'Udinese si sarebbe piegata al massimo a quota 18. Ma a quella cifra - dicono a Torino - un anno fa era stato comprato Xabi Alonso dal Liverpool, la proporzione non regge. E adesso? Ufficialmente la comunicazione si è interrotta: sia la Juve che l'Udinese assicurano di non avere più voglia di affrontare l'argomento. Le cose non stanno proprio così, nel senso che il mercato è lungo e lascia molto tempo per ammorbidire le posizioni. Ma le parti si sono ritirate, ognuna al proprio angolo, per riflettere ( Secco ne ha approfittato per una breve vacanza in Sardegna). Potrebbero sentirsi nei prossimi giorni per fissare un nuovo appuntamento, il terzo, che sarebbe decisivo. AVANTI - Nel frattempo, comunque, la Juve si è mossa per una manovra di riserva. Approfittando del benestare di Lotito che, nonostante un contratto in scadenza nel 2011, ha concesso a Ledesma di trattare con chi vuole. A patto, beninteso, di incassare 15 milioni divisi in tre rate annuali. «La Juve - spiega D'Ippolito - sta ancora decidendo cosa fare con D'Agostino. Se lo mollano, potrebbero puntare su Ledesma. A noi non interessa sapere se siamo prime o seconde scelte. Anche perché siamo in contatto con un altro club di pari livello che vorrebbe Cristian: il Milan, che sta cercando l'eventuale sostituto di Pirlo. Staremo a vedere. Di una cosa sono però sicuro. Juve o Milan, Ledesma il prossimo anno non giocherà nella Lazio». Ma potrebbe andare in ritiro e conoscere il nuovo allenatore Ballardini: «Questo non sarebbe un dramma. Sono anni che i giocatori iniziano il precampionato con una squadra e poi vanno a giocare altrove». Dovrebbe succedere anche stavolta. E se Ledesma andrà alla Juve, l’incastro sembra preparato. I giocatori sono quelli, le esigenze sono le stesse, le squadre pure. D’Agostino al Milan. E’ il mercato, ragazzi.
Juve-Ledesma ora si può fare
E' un problema di interpretazioni: la Juve vuole davvero Ledesma o sta cercando di sviare le indagini per arrivare a D'Agostino? La verità strategica, a quanto sembra, è nel mezzo: il primo obiettivo della Juve è D'Agostino, l'alternativa è Ledesma. E la seconda soluzione, stimolata dalle resistenze dell'Udinese, ha guadagnato metri e credibilità. A confermare la tesi c'è un fatto acclarato: la Juve ha chiamato Ledesma. Lo conferma il procuratore Vincenzo D'Ippolito, che assiste il centrocampista della Lazio: «Abbiamo parlato con la Juventus». Bum. RAMMARICO - Della serie, mai farsi trovare impreparati. Fino a pochissimi giorni fa Alessio Secco era convinto di chiudere l'affare con l'Udinese e accontentare Ferrara, grande estimatore di D'Agostino. Ma le richieste di Pozzo (prima 25 milioni, poi 20) hanno complicato una trattativa che tutti volevano realizzare: il compratore, il venditore, l'oggetto dei desideri. Al di là della merce di scambio in ballo, da Giovinco a Marchisio, da De Ceglie a Paolucci, a rendere impossibile l'accordo è stata la differente valutazione del giocatore. La Juve si sarebbe spinta fino a 14 milioni. L'Udinese si sarebbe piegata al massimo a quota 18. Ma a quella cifra - dicono a Torino - un anno fa era stato comprato Xabi Alonso dal Liverpool, la proporzione non regge. E adesso? Ufficialmente la comunicazione si è interrotta: sia la Juve che l'Udinese assicurano di non avere più voglia di affrontare l'argomento. Le cose non stanno proprio così, nel senso che il mercato è lungo e lascia molto tempo per ammorbidire le posizioni. Ma le parti si sono ritirate, ognuna al proprio angolo, per riflettere ( Secco ne ha approfittato per una breve vacanza in Sardegna). Potrebbero sentirsi nei prossimi giorni per fissare un nuovo appuntamento, il terzo, che sarebbe decisivo. AVANTI - Nel frattempo, comunque, la Juve si è mossa per una manovra di riserva. Approfittando del benestare di Lotito che, nonostante un contratto in scadenza nel 2011, ha concesso a Ledesma di trattare con chi vuole. A patto, beninteso, di incassare 15 milioni divisi in tre rate annuali. «La Juve - spiega D'Ippolito - sta ancora decidendo cosa fare con D'Agostino. Se lo mollano, potrebbero puntare su Ledesma. A noi non interessa sapere se siamo prime o seconde scelte. Anche perché siamo in contatto con un altro club di pari livello che vorrebbe Cristian: il Milan, che sta cercando l'eventuale sostituto di Pirlo. Staremo a vedere. Di una cosa sono però sicuro. Juve o Milan, Ledesma il prossimo anno non giocherà nella Lazio». Ma potrebbe andare in ritiro e conoscere il nuovo allenatore Ballardini: «Questo non sarebbe un dramma. Sono anni che i giocatori iniziano il precampionato con una squadra e poi vanno a giocare altrove». Dovrebbe succedere anche stavolta. E se Ledesma andrà alla Juve, l’incastro sembra preparato. I giocatori sono quelli, le esigenze sono le stesse, le squadre pure. D’Agostino al Milan. E’ il mercato, ragazzi.