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Napoli, Carmando va in pensione


Ora non è il momento delle parole. A chi lo chiama per conoscere le sue sensazioni risponde con cortesia che ha bisogno di qualche giorno di riflessione. Ma di certo, per Salvatore Carmando, bandiera del Napoli, il giorno della pensione non è uguale a quella di un qualunque altro lavoratore che lascia un'azienda. Parlerà, dirà tutto in un libro già pronto. Di sicuro, quelle del massaggiatore storico del club, amico oltre che professionista al servizio di campioni come Diego Armando Maradona, sono «grandi emozioni» come si lascia scappare. «Dopo tanto tempo era giunta l'ora di andare in pensione», alla ricerca di una domenica in pantofole dopo lustri a correre in campo, sotto la pioggia o il sole cocente, a prestare soccorso ai calciatori. CON DIEGO - Indimenticabile il suo rapporto con il campione più amato a Napoli, il Pibe de Oro del quale divenne punto di riferimento irrinunciabile tanto che Maradona lo volle al suo fianco con la Nazionale argentina ai Mondiali in Messico nell'86 e a Italia '90. In Carmando oggi, ci tiene a sottolineare, nessun intento polemico come reazione all'annuncio della società azzurra di concludere il rapporto di lavoro alla scadenza dei 66 anni. Con il Napoli la storia di scudetti e Coppa Uefa, risultati mai raggiunti dal club azzurro, ma anche ricordi tristi come il fallimento, temperati dal successivo approdo alla società azzurra di Aurelio De Laurentiis per costruire la squadra del rilancio. LA MONETINA - Carmando non parteciperà alla fase successiva ma lui oggi sottolinea che la scelta giusta è quella di salutare. Tra le pagine che riempiono la sua storia sportiva anche quella singolare ricordata dal premier Silvio Berlusconi nell'occasione di un premio che conferì allo stesso Carmando a Napoli. «Complimenti è lei che ha detto buttati giù a quello là. Mi ha fregato uno scudetto», gli disse nel 2006 Berlusconi parlando da presidente del Milan. Il riferimento è all'assegnazione dello scudetto '90-'91 agli azzurri che si classificarono proprio davanti ai rossoneri. La gara a Bergamo, contro l'Atalanta. Alemao, centrocampista di quel Napoli vincente, fu colpito alla testa da una monetina. Si stava rialzando ma Carmando, secondo un labiale a lui riferito, gli avrebbe chiesto di rimanere a terra. Al Napoli andò la vittoria a tavolino ma Carmando non ha mai confermato che fu proprio così. Di sicuro resta la sua professionalità, quella al servizio di campioni del calcio che oggi possono solo ringraziarlo.