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I pennuti in relazione al cambiamento climatico

Post n°2506 pubblicato il 06 Febbraio 2020 da blogtecaolivelli

Fonte:Internet

09 dicembre 2019

La morfologia degli uccelli in risposta

al cambiamento climatico
di Enrico Nicosia

Uccelli in volo tra gli edifici del distretto

finanziario di Chicago (©iStock/Ftiare)
L'analisi di una bizzarra, ma vasta, collezione

museale di uccelli migratori del Nord America

ha permesso di documentare la riduzione

delle dimensioni corporee di alcune specie di

volatili in relazione al cambiamento climatico
AMBIENTE

ANIMALI

CLIMA
Più piccoli e con ali più lunghe.

Ecco come stanno diventando gli uccelli per

effetto del riscaldamento globale.

A scoprirlo sono stati alcuni ricercatori dell'Università

del Michigan, in collaborazione con il personale

del Field Museum di Chicago, in uno studio pubblicato

su "Ecology Letters". Grazie ai tanti e singolari dati

a disposizione - circa 70.000 carcasse di uccelli

migratori del Nord America - la ricerca aggiunge un

nuova risposta della fauna selvatica rispetto al

cambiamento climatico.

Dal 1978 al 2016, il personale del Field Museum

ha raccolto i corpi degli uccelli che, durante le migra-

zioni autunnali e primaverili, si scontravano contro

gli edifici di Chicago, e ne hanno annotato meticolo-

samente le misure corporee.

"Lo studio è iniziato in modo abbastanza casuale.

Ho trovato una coppia di uccelli morti e li ho portati

al museo", racconta David E. Willard, coautore

della ricerca e ornitologo del museo.

Ha preso il via così la collezione di 70.716 esemplari

di uccelli, appartenenti a 52 specie, che è servita

allo studio: la più grande analisi basata su

campioni che ha riguardato risposte corporee al

riscaldamento globale.

Con il tempo Willard ha iniziato a notare cambiamenti,

seppur minimi, nelle misure degli uccelli raccolti,

"ma non riuscivamo a capire che cosa stesse accadendo,

finché non abbiamo effettuato un'analisi accurata",

dice Willard.

La collaborazione con il gruppo di Benjamin Winger,

biologo evoluzionista dell'Università del Michigan,

ha permesso di valutare la tendenza nei cambiamenti

della taglia e della forma di questi uccelli.

I ricercatori hanno confermato che le 52 specie di

uccelli mostravano tutte una riduzione della taglia,

particolarmente significativa in 49 di esse, inoltre in

40 specie c'era stato un aumento della lunghezza

delle ali.

"In base a studi precedenti, avevamo buone

ragioni per pensare che l'aumento delle temperature

avesse portato a una riduzione delle dimensioni

corporee degli animali.

Ma la vera sorpresa è stata notare come tutte queste

specie di uccelli avessero risposto in modo così simile

al cambiamento", racconta Brian Weeks, ornitologo

dell'Università del Michigan. Nello studio sono state

esaminate la lunghezza di un osso dell'arto inferiore,

la cui misura è considerata il più preciso indicatore

delle variazioni delle dimensioni corpore, quella del

becco, la lunghezza delle ali e la massa corporea.

I risultati hanno mostrato come la lunghezza di

quest'osso e la massa corporea erano significativa-

mente diminuite negli ultimi 30 anni, quella dell'osso

era diminuita del 2,4 per cento tra le specie.

Al tempo stesso, la lunghezza delle ali era

aumentata del 1,3 per cento.

Animali sempre più piccoli
di Marta Zaraska
Ma perché tutto questo avrebbe a che fare

con il riscaldamento globale? I ricercatori hanno

rilevato che la temperatura media dell'estate, il

periodo riproduttivo degli uccelli studiati, era

associata negativamente con le dimensioni del

corpo degli uccelli, ovvero: la temperatura media

era aumentata e la taglia degli uccelli si era ridotta.

Infatti, nello stesso intervallo di tempo coperto

dalla singolare collezione di uccelli, le temperature

nelle zone di riproduzione dell'avifauna a nord

di Chicago sono aumentate di circa 1° C.

In generale, gli studi sulle risposte di piante e

animali al riscaldamento globale si sono spesso

concentrati su cambiamenti di distribuzione delle

specie o sui tempi di migrazione, per la fauna, o

fioritura, per la flora.

Adesso, anche la riduzione delle dimensioni

corporee dovrebbe essere aggiunta all'elenco

di sfide che gli animali devono affrontare in

risposta al cambiamento climatico.

È un aspetto comunque coerente con quella che

gli ecologi definiscono la "regola di Bergmann",

principio secondo cui le dimensioni del corpo degli

animali sono legate al clima in cui vivono.

Resta da capire perché le dimensioni delle

ali sono aumentate, a fronte della diminuzione

degli altri parametri corporei esaminati.

Secondo gli autori, l'ingrandimento delle ali

servirebbe a compensare la riduzione della

massa corporea. Ipotesi che lo stesso gruppo

intende testare in studi successivi, usando

sempre le collezioni dei musei di storia naturale

che, come fanno notare gli autori, sono una

chiave per capire i cambiamenti della natura

nel tempo.

 
 
 
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