Corona del Re di FinlandiaLa storia della Finlandia è legata - per lo meno nella sua storia documentata - per gran parte alla storia delle nazioni confinanti con essa; le relazioni con tali nazioni hanno infatti marcato lo sviluppo della
Finlandia fino all'inizio del
XX secolo. Le origini degli abitanti della Finlandia sono ancora coperte dal mistero. Secondo alcune teorie i
finlandesi provengono da aree dell'attuale
Russia, mentre altre propendono per zone dell'
Europa centrale.Dai ritrovamenti
archeologici risulta evidente che il territorio era abitato dall'uomo già dall'
8000 a.C. Dopo il
6500 a.C. si diffuse sul territorio la cultura "
Suomusjärvi", un popolo di
cacciatori-raccoglitori. Intorno al
4200 a.C. questi furono sostituiti da un popolo del quale si sa solo che furono abili produttori di vasi e terrecotte. È probabile che risalga a questo periodo l'origine della
lingua finlandese. Il finnico e il
sami sono entrambe
lingue ugro-finniche del ceppo
uralico.Dopo il
2500 a.C. si insediarono delle popolazioni di agricoltori e allevatori originarie dei territori a sud del
Golfo di Finlandia. La lingua finlandese subì influenze dalle
lingue baltiche (indoeuropee) mentre la lingua sami si allontanò progressivamente dal
finlandese. L'
Età del Bronzo cominciò intorno al
1500 a.C. e si diffuse da ovest verso est. Dopo il
300 a.C. cominciò l'
Età del Ferro. I ritrovamenti di manufatti importati e locali risalgono a questo periodo.Dal
100 a.C. cominciò l'attività commerciale con l'
Europa centrale, risalgono a questo periodo molti ritrovamenti di manufatti
romani. Con l'epoca dei
Vichinghi, nell'
VIII secolo venne incrementato il commercio sul
Mar Baltico, furono costruite fortificazioni che fanno presumere l'esistenza di una popolazione amministrata centralmente. Gli archeologi hanno ritrovato una città fortificata del
IX secolo presso l'attuale città di
Hämeenlinna. In quest'epoca la popolazione finlandese era composta da tre gruppi etnici: i
Finni, i
Careli e i
Sami.Prima dell'avvento degli
svedesi, intorno alla metà del
XII secolo, la Finlandia non disponeva di un'unità politica o amministrativa, e le frequenti lotte tra i diversi
gruppi etnici alimentarono l'interesse delle due vicine potenze, la
Svezia(
cattolica) e la
Russia (
ortodossa), per un paese in cui il
Cristianesimo si era già diffuso ma senza raccogliere grandi entusiasmi.La conquista della Finlandia
Mappa della Finlandia datata 1662Nel
1155 re
Erik di Svezia (detto il Santo) e il
vescovo Henrik di Uppsala, di nazionalità
inglese, intrapresero una
crociata in
Finlandia, ufficialmente rivolta alla
conversione dei
pagani. Fu l'inizio della lenta ma progressiva conquista del territorio finlandese da parte degli svedesi, a scapito degli interessi della Russia. Nel
XIII secolo la Svezia estese il proprio dominio fino alla
Carelia, una regione che per il suo ruolo di confine con la
Russia sarebbe stata sempre contesa fra le due potenze e nel
1323, per porre fine a una lunga serie di scontri militari, fu firmato il
Trattato di Nöteborg, che riconobbe alla Svezia la
Carelia occidentale mentre la città russa di
Novgorod ottenne il controllo dell'
Ingria e della Carelia orientale. Con questo accordo di pace si tracciava un confine importante all'interno del territorio finlandese, che avrebbe marcato anche lo sviluppo culturale nei secoli successivi: la Finlandia meridionale e occidentale entrava a far parte del mondo europeo occidentale, quella settentrionale e orientale entrava nell'orbita della Russia
ortodossa.Il dominio svedeseLe vicende storiche di
Finlandia e
Svezia corsero parallele dal
XIV al
XIX secolo. Sotto il dominio svedese, ai finlandesi furono riconosciuti gli stessi
diritti civili e furono imposti gli stessi obblighi fiscali degli altri sudditi del regno e, a partire dal
1362, ai rappresentanti della Finlandia fu concesso il diritto di voto al
parlamento di
Stoccolma per l'elezione del
re di Svezia. In territorio finlandese furono costruiti, con funzione difensiva, numerosi castelli che avrebbero svolto anche il ruolo di centri amministrativi per le contee (linnanlääni). La cittadina di
Turku (Åbo), che per secoli sarebbe stata la capitale politica e religiosa della Finlandia, fu fondata già nel
XIII secolo e divenne poco dopo
sede vescovile.Nel periodo compreso tra l'inizio del
Seicento e i primi anni del
Settecento, quando la Svezia dominava l'intera regione baltica, il confine orientale della Finlandia si estese sempre più verso est. Alla Finlandia, che in tal modo vedeva il proprio territorio espandersi rapidamente, fu però imposto il peso degli oneri militari, a causa della funzione di
stato cuscinetto tra Svezia e
Russia. A questo forte condizionamento si aggiunse, alla fine del
XVII secolo, il disastro di una terribile carestia che portò alla morte per fame e malattia un terzo della popolazione finlandese.L'espansione e il rafforzamento della Svezia rappresentarono per la Finlandia un'arma a doppio taglio. Da un lato garantiva sicurezza e protezione a un Paese che non avrebbe mai potuto reggere a eventuali aggressioni da parte della Russia. Dall'altro rappresentava agli occhi dei vicini Russi una provocazione alla quale essi avrebbero prima o poi dovuto reagire, a scapito degli interessi finlandesi. Sul fronte interno occorre rilevare la progressiva «svedizzazione» della Finlandia, un fenomeno di ampia portata culturale che si rese evidente soprattutto attraverso la diffusione della
lingua svedese: tutti gli alti uffici amministrativi e giudiziari erano affidati a svedesi, e la lingua parlata dai funzionari divenne la lingua dello Stato.L'ascesa al trono di Svezia di
Gustav Vasa portò al rafforzamento dell'unione con la Finlandia come esito di una politica che avrebbe visto nei secoli successivi i due Paesi dominare il
mar Baltico. Sotto
Gustav Vasa la
Riforma protestante venne estesa alla società finlandese. Dopo la morte di re Gustav, nel
1560, scoppiò una lotta tra i suoi figli,
Erik XIV re di Svezia e Giovanni
duca di Finlandia. Giovanni fu inizialmente sconfitto, ma quando, nel
1568, divenne re di Svezia, si ricordò dei servigi della nobiltà finlandese accordando a questa grandi privilegi. Come conseguenza, la nobiltà cominciò a opprimere la classe contadina, provocando nel
1596 la cosiddetta «
guerra dei randelli». I contadini furono però domati e quando nel
1599 Carlo, fratello di Giovanni, divenne re, la nobiltà finlandese fu anch'essa riportata sotto il controllo della Corona e seguì il destino della
nobiltà svedese.La
Finlandia si era appena ripresa dalla
carestia che aveva colpito la popolazione alla fine del
XVII secolo, quando si trovò a dover prendere parte alla
grande guerra del nord contro la
Russia (
1700-
1721). Nel
1714 tutto il territorio finlandese era occupato dai russi, e con i
trattati di Nystad nel
1721 e di
Turku nel
1743 importanti regioni della Finlandia furono cedute alla Russia. La politica del governo oligarchico che nel 1718, dopo la morte di
Carlo XII, aveva preso il potere, divise gli svedesi in due partiti: i berretti, favorevoli a una pacifica convivenza con la
Russia, e i cappelli, a favore di un tentativo di rivincita. Nella lotta tra le due fazioni si creò lo spazio per la nascita in Finlandia di un movimento nazionalista che premeva per la separazione dalla
Svezia. La prima occasione per realizzare la separazione tra i due Paesi si verificò comunque soltanto con le
guerre napoleoniche, ma non portò all'autonomia della Finlandia.