blogtecaolivelli

ALTRE EVIDENZE SULLA SCOMPARSA DEGLI AZTECHI.....


DA LE SCIENZEGLI AZTECHI SCOMPARVERO A CAUSA DI EPIDEMIE DI SALMONELLOSI?Il sequenziamento di materiale geneticoestratto da antiche sepolture messicaneindica che il collasso della popolazioneindigena verificatosi nell'arco di un secolodall'arrivo deiConquistadores spagnoli puòessere stato causato da una formaparticolarmente virulenta di salmonellosi,probabilmente proveniente dall'EuropaUna delle peggiori epidemie della storiaumana, la pestilenza del XVI secolo chedevastò la popolazione indigena del Messico,potrebbe essere stata causata da una formamortale di salmonella proveniente dall'Europa,secondo i risultati di due studi.Nel primo studio, i ricercatori sostengonodi aver recuperato il DNA del batterio dellostomaco da sepolture scoperte in Messicoe relative a un'infezione che ha ucciso finoall'80 per cento degli abitanti del paesenell'epidemia del 1540. Il gruppo riporta lesue conclusioni in un preprint.Il risultato potrebbe essere la prima documenta-zione genetica del patogeno che causò il collassodelle popolazioni indigene dopo la colonizzazioneeuropea, spiega Hannes Schroeder, paleogenetistadel Natural History Museum of Denmark a Copenhagen,che non era coinvolto nel lavoro, secondo il qualesi tratta di "uno studio molto interessante".Cadaveri e fosseSi stima che nel 1519, quando le forze guidate dal conquistador spagnolo Hernando Cortés arrivaronoin Messico, la popolazione indigena fosse di circa 25milioni di persone. Un secolo più tardi, dopo la vittoriaspagnola e una serie di epidemie, il numero si ridussea circa un milione.Le più gravi di queste epidemie erano definite cocoliztli (che significa "pestilenza" in nahuatl, la lingua azteca).Due importanti cocoliztli, iniziati nel 1545 e nel 1576,uccisero dai 7 milioni ai 18 milioni di persone nelleregioni montuose del Messico. "Nelle città e neigrandi villaggi, si scavavano grandi fosse, e dalmattino al tramonto i preti non facevano altroche portare i cadaveri e gettarli nelle fosse",annotava uno storico francescano che fu testimonedell'epidemia del 1576.
Guerrieri aztechi difendono la piramide di Tenochtitlán daiconquistadores di Cortez (Heritage / AGF)Finora non c'era consenso sulla possibile causa dei cocoliztli,anche se il morbillo, il vaiolo e il tifo sono stati tuttichiamati in causa. Nel 2002, ricercatori della NationalAutonomous University of Mexico (UNAM) a Città delMessico ipotizzarono che dietro la carneficina vi fosseuna febbre emorragica virale, esacerbata da una siccità catastrofica. Gli autori paragonarono le dimensionidell'epidemia del 1545 a quelle della peste nera nelXIV secolo in Europa.Genomica battericaNel tentativo di risolvere la questione, un gruppoguidato dal genetista evoluzionista Johannes Krausedel Max-Planck-Institut per la scienza della storia umanadi Jena, in Germania, ha estratto e sequenziato il DNAdai denti di 29 persone sepolte sugli altipiani di Oaxaca,nel Messico meridionale.Tutte, tranne cinque, erano correlate a un cocoliztliche i ricercatori ritengono essersi verificato tra il 1545e il 1550. L'antico DNA batterico recuperato da diversiindividui corrispondeva a quello di Salmonella, secondoi confronti con un database di oltre 2.700 genomibatterici moderni.Un ulteriore sequenziamento di brevi frammentidanneggiati di DNA, ricavati dai resti, ha permessoal gruppo di ricostruire due genomi di un ceppo di Salmonella enterica noto come Paratyphi C. Oggi,questo batterio provoca febbre enterica, una malattiasimile al tifo presente soprattutto nei paesi in via disviluppo che, se non trattata, uccide il 10-15 percento delle persone infettate.
Microfotografia in falsi colori di del batterioSalmonella (in rosso) (CC0 Public Domain)"È perfettamente ragionevole che il batteriopossa aver causato questa epidemia", aggiungeSchroeder. "L'ipotesi è ben argomentata". Ma MariaAvila-Arcos, genetista dell'evoluzione dell'UNAM,non è convinta. Osserva che alcuni ipotizzano chea causare il cocoliztli sia stato un virus, che nonsarebbe stato individuato con il metodo utilizzato dal gruppo.Il problema dell'origineLa tesi di Krause e colleghi è sostenuta ancheda un altro studio pubblicato la scorsa settimana su bioRxiv,che solleva l'ipotesi cheSalmonella Paratyphi C sia arrivatoin Messico dal'Europa.Un gruppo guidato da Mark Achtman, microbiologodell'Università di Warwick a Coventry, ha raccolto esequenziato il genoma del ceppo batterico estrattodai resti di una giovane donna sepolta intorno al 1200a Trondheim, in Norvegia. È la più antica documentazionedell'ormai raro ceppo di Salmonella, e la prova che essocircolava in Europa, secondo lo studio. (Entrambi i gruppihanno rifiutato di commentare le loro ricerche perché i loroarticoli sono stati sottoposti a una rivista peer-review.)"Ciò che vorremmo fare è studiare i due ceppi insieme",dice Hendrik Poinar, biologo evoluzionista della McMasterUniversity a Hamilton, in Canada. E se si potesseroraccogliere diversi genomi antichi in Europa e nelleAmeriche, dovrebbe essere possibile stabilire in modopiù definitivo se gli agenti patogeni mortali comeSalmonella arrivarono nel Nuovo Mondo dall'Europa.L'esistenza di Salmonella Paratyphi C in Norvegia300 anni prima della sua comparsa in Messico nonprova che gli europei trasmisero la febbre entericaai nativi messicani, dice Schroeder, ma si tratta diun'ipotesi ragionevole.
Guerrieri aztechi in una illustrazione del IX librodel Codice Fiorentino, l'ultima redazione dellaHistoria universal de las cosas de Nueva España,di fra' Bernardino de Sahagún (CC0 Public Domain)Una piccola percentuale di persone infette da Salmonella Paratyphi C è portatrice sana del batterio: si può ipotizzareche spagnoli sani abbiano infettato i messicani privi di unaresistenza naturale. Paratyphi C si trasmette attraverso lamateria fecale, e un collasso dell'ordine sociale durante laconquista spagnola potrebbe aver portato alle cattivecondizioni sanitarie favorevoli alla diffusione di Salmonella,spiegano nell'articolo Krause e il suo gruppo.Lo studio di Krause indica una strada per individuare ipatogeni responsabili delle epidemie dell'antichità, diceSchroeder. Il suo gruppo ha in programma di cercare gliantichi agenti patogeni nei siti di sepoltura dei Caraibiche sembrano legati alle catastrofiche epidemie che sisono diffuse dopo l'arrivo degli europei. "Che alcunedi esse possano essere state causate da Salmonella è ormai una possibilità concreta", conclude.---------------L'originale di questo articolo è stato pubblicato su Nature il 16 febbraio 2017. Traduzione ed editing a cura di Le Scienze. Riproduzione autorizzata, tutti i diritti riservati.