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LA STORIA DELLE MIGRAZIONI UMANE....


DA INTERNETmosaico genetico degli antichi europeiOlocene: così chiamano gli studiosi il periododi clima caldo e stabile in cui ci troviamo da11.000 anni circa, durante il quale le migrazioniumane in Europa sono aumentate considerevolmente,ma non in modo graduale: si sono concentrate in treondate distinte, secondo quanto stabilito da un nuovo studio pubblicato su "Proceedings of the National Academy of Sciences".Il risultato è stato reso possibile dall'applicazione diun nuovo metodo di datazione in grado di quantificare,grazie all'analisi di dati genetici, i cambiamenti nellemigrazioni degli ultimi 30.000 anni.
Tassi di migrazione umana stimati durante lo studioLa storia delle migrazioni della nostra specieè di estrema rilevanza per gli archeologi. Lamobilità umana ha infatti influenzato moltiaspetti della nostra evoluzione: ha plasmatoil nostro corredo genetico, contribuito a diffondereidee e tecnologie e influenzato la nostra capacitàdi adattamento all'ambiente.Per ricostruire le dinamiche migratorie che hannopreceduto l'avvento delle documentazioni scritte,gli studiosi si concentrano anzitutto i cambiamentirilevabili nelle tecniche di realizzazione di manufatticome utensili di pietra, vasellame e monete, o nellevarietà agricole.Purtroppo però i dati ricavati da questi studi spessopossono dar luogo a varie interpretazioni. Un contributomolto più affidabile viene dalla genetica: le recentitecniche di analisi del DNA estratto dagli antichi repertiumani hanno infatti raggiunto una notevole accuratezza,permettendo di confrontare i tassi di mobilità dellepopolazioni preistoriche in diversi periodi e indiverse regioni geografiche.
Rappresentazione artistica delle primeattività di agricolturaSecondo i risultati, la prima ondata migratoriasi verificò quando l'agricoltura si diffuse dalMedio Oriente verso tutta l'Europa, a partireda 9000 anni fa. La seconda coincise con l'iniziodell'Età del bronzo (circa 5500 anni fa), quando iniziarono a fiorire le prime civiltà complesse,si cominciarono a sfruttare i cavalli per il trasportoe furono inventati il carro e la biga, e si stabilirononuove rotte commerciali attraverso l'Asia e l'Europa.La terza ondata avvenne durante l'Età del ferro(a partire da 3000 anni fa), un periodo che videun notevole incremento nella dimensione dellepopolazioni, dei commerci e delle guerre.Al contrario, la mobilità umana fu bassa nellepopolazioni di cacciatori-raccoglitori che vivevanoin Europa prima dell'arrivo degli agricoltori, inparticolare durante l'ultima glaciazione circa 20.000 anni fa.I dati raccolti confermano l'esistenza di un forte legametra la mobilità umana e i cambiamenti tecnologici."Questi risultati sono interessanti: tradizionalmente,gli studiosi hanno associato l'economia legata a cacciae raccolta al nomadismo e all'elevata mobilità, e lo sviluppodei primi villaggi di agricoltori alle società sedentarie",ha sottolineato Marta Mirazón Lahr della Università diCambridge coautrice dello studio. "Ora siamo venuti aconoscenza di dinamiche meno scontate: i primi agricoltorierano in movimento per cercare sempre più territori ecosì soddisfare le necessità di popolazioni sempre piùgrandi, mentre sembra che i cacciatori del periodo postglaciale siano riusciti a soddisfare localmente le loronecessità di sussistenza".Uno degli aspetti più interessanti del nuovo studio èche il metodo utilizzato non è limitato ai dati geneticima consente di studiare anche le variazioni di formadegli antichi fossili."Questo è possibile perché l'impianto matematicodietro il nostro metodo può essere esteso oltre glistudi delle migrazioni umane", ha detto Liisa Loog,che ha partecipato allo studio. "Potremmo  studiareanche le migrazioni di animali estinti da molto tempo,e in teoria anche dati culturali: questo ci permetterebbedi identificare non solo le variazioni dei tassi dellemigrazioni delle popolazioni, ma anche i tassi didiffusione delle idee e degli oggetti".