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LO SVILUPPO ECONOMICO DELLA CINA....


FONTE: DA INTERNETLo sviluppo economico della Cina.Un nuovo studio ha calcolato l'impatto economico delle politiche di mitigazionedelle emissioni di gas serra in funzione didiverse proiezioni delle Nazioni Unite deitassi d'incremento demografico dei prossimianni: i risultati dimostrano che il costo socialedel cambiamento climatico dipende in largamisura dalle diverse definizioni di benessere,e quindi in definitiva dalle scelte etiche della società(red)Intervenire sulle città per ridurre il cambiamentodel climaclimasocietàeconomiaLa crescita della popolazione mondiale e ilriscaldamento del clima sono due dei maggioriproblemi globali che l'umanità si trova attualmentead affrontare. Non si tratta però di questioniscollegate tra loro: un tasso di crescita dellapopolazione più elevato implica più emissioni digas serra e una maggiore percentuale di personeesposte alle catastrofi naturali provocate dalriscaldamento climatico.Per stabilire le politiche di contenimento delleemissioni di gas serra e di mitigazione delriscaldamento è quindi fondamentale incrociarele stime dell'incremento della popolazione fornitedalle Nazioni Unite con i modelli teorici che tengonoconto dello sviluppo economico e delle possibiliscelte che si vorranno prendere: è quanto haconcluso uno studio pubblicato sui "Proceedingof the National Academy of Sciences" da NoahScovronich della Princeton University, e colleghidi altri istituti statunitensi, che hanno analizzatodiversi possibili scenari futuri.L'articolo si inserisce in una ricca letteratura chenegli ultimi anni ha cercato di stimare, sulla basedi alcuni modelli globali, il costo sociale dell'anidridecarbonica, un parametro che corrisponde al costoeconomico, espresso in dollari, delle conseguenzedel cambiamento climatico per ogni tonnellataaggiuntiva di emissioni di CO2 in atmosfera.Il complesso intreccio tra crescita demograficae cambiamento climaticoTim Graham/AGFQueste stime sono rese particolarmente arduedal fatto che l'effetto sul clima è molto ritardatorispetto alle variazioni delle emissioni di gasserra. Ciò implica che gli investimenti indirizzatial contenimento delle emissioni colpiscono ilbenessere della popolazione mondiale attuale,mentre i danni sono tendenzialmente a discapitodel benessere delle generazioni future.In questi modelli è quindi fondamentale definireil concetto di benessere sociale. Secondo la correntefilosofica dell'utilitarismo, esistono però due diverseconcezioni di benessere sociale: l'utilitarismo totalee l'utilitarismo medio. Nel primo caso il benesseresociale è il benessere complessivo della popolazione,cioè la somma dei valori di benessere di tutti i cittadini,mentre nel secondo caso è il benessere pro capite, indipendente quindi dalle dimensioni della popolazione.In questo quadro teorico, le scelte politiche globalisottendono una questione etica di fondo: l'obiettivoultimo è l'incremento del numero di persone chesono felici o l'incremento del livello medio difelicità delle persone?Sembra una questione un po' fumosa, ma fauna grande differenza quando si fanno i calcolieconomici. In entrambi gli approcci, con l'aumentodella popolazione il picco di temperatura attesodiminuisce. Questo avviene - spiegano gli autori -perché quanto più sarà alto il tasso di aumentodemografico, tanto più saranno drastiche, eimplementate prima, le misure di mitigazionedelle emissioni.Il costo sociale dell'anidride carbonica inveceaumenta proporzionalmente alla popolazione,ma con tassi diversi nelle due concezioni dibenessere: passando dalla previsione minimaa quella massima di incremento demografico al2025, il costo sociale dell'anidride carbonicaaumenta dell'85 per cento nell'utilitarismo totalee solo del 5 per cento nell'utilitarismo medio.Gli autori hanno anche stimato il risparmio neicosti di mitigazione del riscaldamento globaleche si avrebbe contenendo l'aumento demografico:il maggiore risparmio sul breve termine, quantificabilein miliardi di dollari all'anno, si ottiene nell'utilitarismototale, mentre quello nell'utilitarismo medio si ottienein un futuro più distante. In entrambi gli approcci,il risparmio sarebbe maggiore della spesa per lepolitiche di riduzione della fertilità.