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Le disparità economiche......


Fonte: Internet16 novembre 2017Le disparità economiche risalgono al NeoliticoLe disuguaglianze nella distribuzione dellaricchezza fra i membri di una società hannoiniziato a diventare rilevanti durante il Neolitico,con l'avvento dell'agricoltura e dell'allevamento.A parità di sviluppo economico, le antiche culturedel Nord e Centro America erano però più ugualitariedi quelle del Vecchio Mondo(red)archeologiaecomomiaNella storia dell'umanità, le disuguaglianze nelladistribuzione della ricchezza hanno iniziato adaccentuarsi durante il Neolitico e sono general=mente aumentate con la domesticazione di piantee animali e con la complessità delle strutture sociali.Queste disuguaglianze, inoltre, sono state decisa=mente più marcate nelle società euroasiatiche chein quelle dell'America settentrionale e centrale. Astabilirlo è lo studio di un gruppo di ricercatoridiretto da Timothy A. Kohler della WashingtonState University a Pullman, negli Stati Uniti,che ne riferiscono su "Nature".
Uno dei più antichi insediamenti agricoli nella cosiddettamezzaluna fertile, nell'attuale Siria, risalente all'8000 a.C.(Cortesia Dr. Alejandro Pérez-Pérez, University of Barcelona)Gli archeologi si interrogano da tempo sulle differenzedi accesso alle risorse nelle società più antiche, ma sisono scontrati con la difficoltà di individuare variabili cheriflettessero la condizione economica delle famiglie e  altempo stesso permettessero un confronto fra culture edepoche diverse. (Le offerte collocate nelle tombe, peresempio, non sono un buon parametro, dato che le tumula=zioni che  possiamo ritrovare oggi erano riservate in generea persone di stato sociale elevato e non sono rappresentativedi tutta la popolazione.)Kohler e colleghi hanno ora mostrato che un parametrorelativamente semplice e universale della capacitàeconomica di una famiglia sono le dimensioni dellecase all'interno di una comunità. Nelle società in cuigran parte delle persone hanno una posizione economicasimile, le abitazioni tendono ad avere le stesse dimensioni.Ma per i gruppi in cui alcuni hanno una ricchezza maggioredi altri, si osserva di solito la coesistenza di case piccole e grandi.
Una famiglia delle cultura BaYaka, dell'Africa centrale,ancora oggi prevalentemente dedita alla caccia e raccolta.(Cortesia Gul Deniz Salali)Sulla base dei dati raccolti iricercatori hanno rilevato una maggiore disparità economicanei siti agricoli rispetto a quelli occupati da cacciatori-raccoglitorio da popolazioni con un'economia "mista" (costituite da piccoligruppi che integravano piccole colture con le risorse ottenutecon la caccia o la pesca), e questa disparità era tanto maggiorequanto più era importante la domesticazione di grandi mammiferie l'estensione delle coltivazioni agricole.  A questo si sovrap=pone poi il livello di strutturazione e complessità della società,con la creazione di élite politiche.I risultati hanno mostrato che i siti eurasiatici avevanoraggiunto livelli di disuguaglianza significativamente piùelevati rispetto a quelli nordamericani, anche quando lerispettive economie agricole erano durate per periodi ditempo equivalenti.Per realizzare i confronti i ricercatori hanno adattatoun classico strumento socioeconomico, il cosiddettoindice di Gini, sviluppato più di un secolo fa dallo statisticoe sociologo italiano Corrado Gini. In teoria, un paese in cuivi è una distribuzione della ricchezza perfettamente equaavrebbe un indice di Gini pari a 0, mentre un paese in cuitutta la ricchezza è concentrata in una sola famiglia avrebbeun indice pari a 1.
Terracotte pueblo rinvenute a Pueblo Bonito,nel New Mexico, risalenti a 1000 anni fa circa.I ricercatori hanno scoperto che l'indice di Ginidelle società di cacciatori-raccoglitori è tipicamente0,17, il che segnala una bassa disparità nelladistribuzione delle risorse, coerente con l'elevatamobilità che rende difficile l'accumulazione della ricchezza.Nel caso delle antiche economie miste, l'indice salea 0,27 e cresce ulteriormente - in media a 0,35 - nellesocietà in cui l'agricoltura predominava nettamente.Questa media nasconde però forte differenze: senel Nuovo Mondo l'indice difficilmente superava lo 0,3,nel Vecchio Mondo si raggiunge anche un indice paria 0,59.Per dare un'idea più concreta del significato di questivalori, l'articolo riporta anche alcuni esempi dell'indicedi Gini di paesi contemporanei: l'indice di Gini attribuitoalla Grecia di oggi è 0,56 e quello della Spagna 0,58(l'Italia è a 0,59): valori decisamente elevati, ma ancoraben inferiori a quelli attribuibili alla Cina (0,73) e agli StatiUniti (0,80).