blogtecaolivelli

I circuiti del movimento....


Fonte: Internet18 gennaio 2018I circuiti cerebrali che ci fanno mettere in movimento
La capacità di mettersi in movimento e quella di mantenere una certa andatura dipendono da due piccole aree cerebrali distinte. La loro precisa identificazione potrebbe rivelarsi di aiuto per chi soffre di deficit di locomozione, come nel caso del morbo di Parkinson.neuroscienzeDue piccole regioni del cervello controllano la capacità di mettersi in movimento e quella di regolare la velocità di locomozione. A identificarle è stato un gruppo di ricercatori del Karolinska Institut a Stoccolma, che firmano un articolo pubblicato su "Nature".La precisa coordinazione dei movimenti di locomozione è controllata da circuiti neuronali nel midollo spinale, ma il controllo dell'inizio e della fine del movimento, così come la selezione di una certa andatura dipendono da segnali che provengono dal tronco cerebrale e attivano i circuiti neuronali nel midollo spinale.
L'innesco del movimento e l'andatura da adottare sono controllati da specifiche strutture cerebraliIn una serie di esperimenti su topi, Vittorio Caggiano, Ole Kiehn e colleghi hanno scoperto che due regioni del mesencefalo, il nucleo cuneiforme (CnF) e il nucleo pedunculopontino (PPN), sono i registi di questa capacità.In particolare i ricercatori hanno scoperto che i neuroni nel PPN e nel CnF operano insieme per iniziare la locomozione, ma mentre il PPN regola la velocità di spostamento quando questa è lenta (locomozione esplorativa), solo il CnF è responsabile della capacità di scattare e raggiungere una velocità elevata, quella che serve, per esempio, quando è necessario fuggire.Con questo studio Caggiano, Kiehn e colleghi portano a temine una ricerca iniziata anni fa, che li aveva condotti all'individuazione dei gruppi di neuroni che presiedono alla capacità di fermare la locomozione.Secondo gli autori questi risultati potrebbero portare a sviluppi utili a chi soffre di disabilità locomotorie. In particolare, ha detto Kiehn, "Nel morbo di Parkinson, che colpisce i gangli basali - una delle principali fonti di apporti al PPN - i disturbi dell'andatura e il suo congelamento sono molto pronunciati. Con l'impianto di sottili elettrodi nel cervello - una tecnica chiamata stimolazione cerebrale profonda già utilizzata per trattare alcuni sintomi - si potrebbe prendere a bersaglio i circuiti di CnF o di PPN così da aumentare le capacità locomotorie dei pazienti".Approcci simili, concludono i ricercatori, potrebbero essere tentati anche nel caso di danni al midollo spinale in cui è particolarmente colpito l'innesco della locomozione.