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LA NOTTE DEI CRISTALLI..


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Vetrine di un negozio di proprietà di ebrei distrutte durante la notte dei cristalliCon Notte dei cristalli (Reichskristallnacht o Kristallnacht, ma anche Reichspogromnacht o Novemberpogrom viene indicato ilpogrom condotto dai nazisti (SA) nella notte tra il 9 e 10 novembre1938 in GermaniaAustria e Cecoslovacchia.Nei giorni tra il 7 e il 13 di novembre furonodistrutte o incendiate quasi tutte le sinagoghe,i cimiteri e i luoghi di aggregazione della comunitàebraica, migliaia di negozi e di case private.Il numero delle vittime decedute in quei giorniper assassinio o in conseguenza di maltrattamenti,di atti terroristici o di disperazione, considerandoanche i suicidi, è di difficile determinazione ed è statostimato essere tra i 1 300 e i 1 500.Circa 30 000 ebrei furono deportati nei campi di concentramentodi DachauBuchenwald e Sachsenhausen Relativamente al campo diDachau, nel giro di due settimane vennerointernati oltre 13 000 ebrei; quasi tutti furonoliberati nei mesi successivi (anche se oltre 700persero la vita nel campo), ma solo dopo esserstati privati della maggior parte dei loro beni.La polizia ricevette l'ordine di non intervenire ei vigili del fuoco badavano soltanto che il fuoconon attaccasse anche altri edifici. Tra le pocheeccezioni ci fu l'agente Wilhelm Krützfeld cheimpedì che il fuoco radesse al suolo la Nuova Sinagoga di Berlino, e che per la sua azionevenne sanzionato internamente. Nessuno tra ivandali, assassini e incendiari venne processato.[secondo la documentazione storica di Hilberg alcuni processi ci furono: mentre è vero che i burocrati nazisti pilotarono il tutto per non processare soprattutto i responsabili del Partito, quelli verso i quattro nazisti violentatori sessuali di donne ebree ci furono, questi vennero prima espulsi dal Partito e poi processati da tribunali regolari]L'origine della definizione "notte dei cristalli", piùcorrettamente "Notte dei cristalli del Reich" è unalocuzione di scherno che richiama le vetrine distrutte,fatta circolare da parte nazionalsocialista e diffusapoi anche nella storiografia comune. Dello stessoatteggiamento di beffa nei confronti dei cittadiniclassificati "ebrei" fa parte anche l'obbligo impostoalle comunità ebraiche di rimborsare il controvaloreeconomico dei danni arrecati.Il 7 novembre 1938 presso l'ambasciata tedesca di Parigi, il diciassettenne Herschel Grünspan (o Grynszpan) sparò, ferendo gravemente il diplomatico tedesco Ernst Eduard vom Rath. Il movente comunemente accettato furono le sofferenze imposte ai genitori di Grünspan nel loro esilio forzato dalla Germania alla Polonia nel 1938e che vom Rath fu "scelto" casualmente per la vendetta.Nel 2001, è stata avanzata l'ipotesi (a operadello storico tedesco Hans-Jürgen Döscher) cheGrünspan e vom Rath avessero una relazione omosessuale e che quindi l'omicidio avvenisseper motivi passionali. Comunque sia stato, duegiorni dopo vom Rath morì a causa delle gravi ferite.Dal 7 al 9 di novembreGli assalti e atti di violenza nei confronti di personedi religione ebraica, le loro abitazioni ed edifici di cultocome "rappresaglia" per l'attentato di Parigi noncominciarono però il 9 novembre. Già a partire dal 7novembre ci furono pogrom in molte località delle aree(Gau) Kurhessen e Magdeburg-Anhalt. Gli esecutorierano appartenenti alle SA e SS che però agironovestiti in borghese.La sera del 7 novembre furono danneggiate la sinagoga e altri edifici di persone di religione ebraicaa Kassel e nei dintorni.La sera dell'8 novembre fu data alle fiamme lasinagoga di Bad Hersfeld. Nei pressi di Fulda edi Melsungenfurono danneggiate sinagoghe eabitazioni. Nel corso della nottata vi furono ripetutimaltrattamenti di persone di religione ebraica finoa giungere alla prima vittima nella località di Felsberg (Assia).Nel pomeriggio del 9 novembre iniziarono i pogroma Dessau, la sinagoga e l'edificio della comunitàebraica furono incendiati. Alle 19 iniziaronoi danneggiamenti anche a Chemnitz.La notte fra il 9 e il 10 novembre 1938Il 9 novembre ebbe luogo l'annuale incontro diHitler e altri funzionari di partito con i reduci a Monaco di Bavieraper l'anniversario del (fallito) putsch di Monaco del 9 novembre 1923. Versole ore 22 il Ministro della Propaganda Joseph Goebbels tenne un discorso molto acceso nel quale incolpava"gli ebrei" della morte di von Rath. Goebbels si riferìai pogrom dei giorni precedenti e fece l'osservazioneche il partito non organizzava azioni antisemite ma,laddove fossero accadute, non le avrebbe ostacolate.I Gauleiter e Comandanti delle SA presentiinterpretarono questa frase come un invito all'azione.Dopo il discorso di Goebbels telefonarono ai loro comandilocali che a loro volta passarono gli ordini alle squadre.Dopodiché membri delle SA in borghese entrarono inazioneAlcune centinaia di sinagoghe vennero danneggiatee molte furono incendiate. Migliaia di appartamenti enegozi furono distrutti e saccheggiati. Le persone chevi si trovavano furono seviziate e ci furono casi di stupro.Nel corso dei pogrom vi furono circa 400 vittime,ufficialmente 91 secondo una lettera di Heydrich aGöring dell'11novembre 1938.10 novembre 1937. I pogrom continuarono fino alla mattina del 10 novembre e in alcune zone rurali si protrassero fino nel pomeriggio. A partire dal 10 novembre e nei giorni seguenti circa 30 000 uomini di religione ebraica furono arrestati dalla Gestapo e dalle SS e deportati nei campi di concentramento di BuchenwaldDachau eSachsenhausen. La maggior parte di loro fu rilasciata solo quando si "dichiararono" disposti all'esilio. Parecchie centinaia persero la vita durante la detenzione.Dai pogrom di novembreall'olocausto                          I pogrom del novembre 1938 non rappresentarono assolutamente l'inizio della persecuzione ai danni delle persone di religione ebraica, in quanto già poco dopo la presa di potere vi fu un invito al boicottaggio (aprile1933) e nel 1935 vi furono le leggi razziali di Norimberga.Conseguenze dei pogromGià pochi giorni dopo i pogrom, tra i massimi dirigentidel partito si diffuse l'opinione che essi erano statiuna sorta di passo falso.La violenza applicata venne ritenuta eccessiva damolti funzionari.I saccheggi compiuti ottenendovantaggi personali crearono alcuni problemi alpartito e, all'interno del partito, vi furono forticritiche per la "distruzione di beni patrimonialipriva di senso ai fini economici".La risonanza all'estero fu ampia, gli Stati Uniti richiamarono l'ambasciatore affinché riferissesull'accadutoDa parte della popolazione ci fu una partecipazionenulla o minima ai pogrom - a parte alcuni curiosi oisolati casi di saccheggio. La versione fornita dallapropaganda nazionalsocialista "di una sollevazionepopolare spontanea contro gli ebrei" non fu consideratarealistica dalla popolazione.Ci furono rari e isolati casi di protesta contro i pogrom.L'opinione interna al partito che i pogrom fosseropoco utili nel contesto dell'indiscusso obiettivo direndere la Germania "judenfrei" cioè libera da personedi religione ebraica è rilevante per due motivi:Molti alti funzionari di partito dopo il 9 novembrepresero le distanze dalla pianificazione e esecuzioni dei pogrom e il ruolo del "capro espiatorio" cadde completamente sul ministro della propaganda Joseph Goebbels, un comportamento che proseguì fin dopo il 1945.Recenti ricerche mettono in dubbio la tesi diGoebbels come unico responsabile. Fino adoggi non è chiaro in quale misura Hitler stessofosse coinvolto nella pianificazione dei pogrom. Può essere considerato probabile che Hitler e altri alti funzionari come Hermann Göring e Heinrich Himmler sapessero già a partire dal7 novembre dei pogrom pianificati per il 9 novembreed è possibile che fossero coinvolti in modo attivonella pianificazione. Insieme a Himmler anche lapartecipazione delle SS nella preparazione edesecuzione dei pogrom probabilmente fu maggiore di quanto ritennero gli storici dell'immediato dopoguerra. I pogrom del novembre 1938 furono un caso unico in Germania. Negli anni di attuazione della soluzione finale ne vennero organizzati altri dai nazisti e i loro alleati (anche di più sanguinosi, come il Pogrom di Leopoli e il Pogrom di Jedwabne in Polonia, o il Pogrom di Iași in Romania). Essi tuttavia furono limitati ai paesi dell'Europa dell'est occupata dove i sentimenti antisemiti erano più radicati tra le popolazioni locali e comunque solo come forma iniziale di intimidazione e terrore, che "giustificasse" l'istituzione di ghetti. Al posto dei progrom, le autorità naziste preferirono seguire una linea diversa, che desse al genocidio uno svolgimento più ordinato ed efficace e garantisse uno sfruttamento più razionale delle proprietà delle vittime (vestiti, case, gioielli, ecc.), che non era loro interesse andassero distrutti o dispersi in disordini incontrollati. La popolazione di "razza" ebraica fu discriminata e umiliata pubblicamente e segregata dalla popolazione "ariana" con leggi e regolamenti, e i loro beni sistematicamente confiscati, mentre le uccisioni (specie di anziani, donne e bambini) furono limitati il più possibile all'interno dei Lager, dei ghetti o dei campi di sterminio, o compiuti in luoghi isolati, lontani da occhi indiscreti.La conferenza del 12 novembre 1938 e sue conseguenzeIl 12 novembre 1938 vi fu una conferenzapresieduta da Hermann Göring con oltre 100partecipanti che si proponeva di coordinare ilprosieguo delle politiche statali nei confronti dellapopolazione di religione ebraica.Le conseguenze furono molte disposizioni cheprovocarono l'allontanamento sistematico dallavita economica e culturale tedesca di tutti gli ebrei.Le aziende di proprietà di ebrei furono chiuse emolti furono espropriati o costretti a vendere leloro proprietà. Furono esclusi dalla partecipazionea eventi pubblici, dalla frequenza di scuole e scuolesuperiori e dall'assistenza pubblica. Tutte questemisure erano mirate a mettere in difficoltà gli ebrei ecostringerli all'emigrazione. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale le repressioni aumentarono:restituzione della patente di guida e dei veicoli, esilioforzato, orari fissi per fare la spesa, coprifuoco,sequestro di biciclette, apparecchi elettrici e abitidi lana, divieto di utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici,di entrare in ospedali, divieto di uso del telefono,d'acquisto dei giornali, libri, fiori e alcuni alimenti, eccCome identificazione pubblica vi fu, a partire dal 1ºsettembre 1941, la stella ebraica.Le misure di oppressione culminarono nellaghettizzazione sistematica, nella deportazione e infinenell'Olocausto.