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Cronache dell'Alaska di R.Steiner


 fonte: Internet 
 Utilizzando fin dal titolo l'antico vocabolosanscrito che definisce l'etere o lo spazio,Steiner allarga il concetto portandolo arappresentare l'insieme di tutte le conoscenze,di ogni evento nello spazio e nel tempo:i nostri progenitori dell'Atlantide, i Lemuri,e ancora più anticamente esseri costituitidi sottilissimo etere; la separazione deisessi, l'epoca polare e l'epoca iperborea,la scissione dal Sole e dalla Luna, l'originedella Terra e il suo avvenire, la vita diSaturno, del Sole, della Luna e della Terra.I corpi che contraddistinguono i vari regnidella natura, corpo rupico, corpo eterico ecorpo astrale fino alla costruzione dell'«io».L'autore avverte ripetutamente il lettoreche "dovendo descrivere fatti del mondospirituale con espressioni prese dal mondosensibile, il nostro linguaggio sarà sempreun linguaggio figurato".Questo testo comparve la prima volta initaliano nel 1913 nella traduzione di VittoriaWollish e Lina Schwarz. Fu poi stampatonegli anni '40 e '50 in successive edizionicon una traduzione completamente rivistadalla sola Lina Schwarz. Steiner amplieràe riproporrà le intuizioni diCronache dell'Akasha nel testo La scienza occulta.Sinossi a cura di Paolo AlbertiDall'incipit del libro:L'uomo apprende dalla storia comune solo una piccola parte degli avvenimenti vissuti dall'umanità in epoche primordiali, e i documenti storici gettano luce su alcuni millenni soltanto. Anche ciò che c'insegnano l'archeologia, la paleontologia e la geologia, ha limiti assai ristretti; e a questa insufficienza si aggiunge l'incertezza di tutto ciò che è basato su testimonianze esteriori.Osserviamo infatti come l'insieme di un avvenimento o la fisionomia di un popolo, anche non molto lontano da noi, restino alterati quando vengano ad illuminarli nuovi documenti storici. Confrontiamo la descrizione che diversi storici ci danno del medesimo fatto e, ci accorgeremo di trovarci su un terreno assai malsicuro.Tutto ciò che appartiene al mondo sensibile esteriore è sottoposto all'azione del tempo, e il tempo a sua volta distrugge ciò che nel tempo ha origine. Ora, la storia esteriore non può che fondarsi appunto su quello che il tempo ha conservato; e chi, fermandosi ai documenti esteriori può affermare che in essi sia conservato appunto l'essenziale?Tutto ciò che esiste nel tempo ha la sua origine nell'eterno. L'eterno non è accessibile alla percezione dei sensi; pure davanti all'uomo si apre la via per arrivare a percepirlo. L'uomo può sviluppare le forze latenti in lui in modo da poter riconoscere l'eterno.