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fonte: InternetAstronews a cura di Massimiliano RazzanoAriel, la nuova missione europea studierà i pianeti extrasolar
Sarà lanciata nel 2028 e studierà in dettaglioOggi conosciamo migliaia di pianeti extrasolari,La missione ha avuto la meglio su altri due progetti: Nell'immagine: Raffigurazione artistica di un pianeta extrasolare di fronte alla sua stella principale (ESA/ATG medialab, CC BY-SA 3.0 IGO)Turbulence Heating Observer (THOR), dedicato allo studio del vento solare e alle turbolenze del plasma nello spazio, e X-ray Imaging Polarimetry Explorer (XIPE), un telescopio spaziale dedicato alla polarimetria nei raggi X. Ariel verrà posizionato nel punto lagrangiano L2, a circa 1 milione e mezzo di chilometri dalla Terra, e osserverà per almeno quattro anni con il suo telescopio principale da un metro di diametro. Nell'occhio di Ariel ci saranno le atmosfere dei pianeti extrasolari, di cui verrà fatta un'analisi chimica con una precisione senza precedenti, per capire più a fondo quali sono le condizioni necessarie alla formazione dei pianeti e allo sviluppo della vita. ma diversi aspetti non sono ancora chiari, ad esempio quale sia il legame con la stella principale, e quali siano i rapporti fra la composizione chimica di un pianeta e quella dell'ambiente circostante. Si tratta di problemi ancora da risolvere e che ci aiuteranno a capire meglio la formazione e l'evoluzione dei pianeti. le atmosfere dei pianeti extrasolari. E' questo il profilo dell'Atmospheric Remote-sensing Infrared Exoplanet Large-survey (Ariel), la nuova missione di classe media selezionata dall'Agenzia Spaziale Europea nell'ambito del programma spaziale Cosmic Vision. Ariel ci aiuterà a capire più in dettaglio i meccanismi alla base della formazione degli esopianeti, analiz-zando in particolare le atmosfere dei pianeti extrasolari.