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La realtà aumrntata entra al museo.....


Citazioni riportate integralmente27 luglio 2018La realtà aumentata entra al MUSEO Il museo delle scienze di Trento festeggia i suo primi cinque anni di vita offrendo ai visitatori uno spettacolarepercorso con la realtà aumentata. Una app permetterà di visualizzare i reperti ricostruiti in 3D nel loro vero aspettoe immersi nel loro ambiente naturale(red)comunicazione della scienzaeventisocietàLe tecnologie digitali hanno cambiato il mondo della comunicazione. E i musei scientifici più attenti alle novità hanno saputo coglierel'occasione per trasformare le collezioni di reperti in qualcosa di più immaginifico e coinvolgente, più fruibile anche per le generazioni più giovani, abituate a elaborazioni al computer molto sofisticate.Un esempio di come tecnologia e multimedialità possono cambiarel'esperienza museale si potrà toccare con mano al Museo delle Scienzedi Trento (MUSE), che per i suoi cinque anni di attività ha deciso diregalare ai suoi visitatori un ambizioso progetto di realtà aumentata.Con la nuova app GO!Muse che funziona su appositi dispositivi multimediali, i visitatori potranno ammirare non solo i fossili degli animali preistorici esposti, ma anche il loro aspetto da vivi, i loro movimenti e l'ambientein cui sono vissuti, il tutto ricostruito in 3D grazie a due dei maggioripaleoartisti a livello internazionale, Davide Bonadonna e Fabio Manucci, che hanno trasformato le indicazioni dei ricercatori del MUSE in immagini virtuali.Una volta indossato il visore per la realtà aumentata, il dispositivo si occupa anche di aggregare altri dati significativi per l'utente come un sistema di navigazione basato su Google, chiamato VPS (Visual Positioning Service) che, riconoscendo l'ambiente circostante, fa da guida tra diversi possibili percorsi tematici, altrimenti complessi da seguire, e offre al visitatore schede diapprofondimento testuali o in forma di immagini.I nuovi dispositivi disponibili al MUSE per usufruire delle esposizionicon la realtà aumentata. (Cortesia MUSE)Il MUSE festeggia così cinque anni di vita intensi, proseguendo su una traccia bene definita: l'interattività, più vicina al concetto contemporaneo degli science center rispetto a quella del museo scientifico in senso tradizionale. Inaugurato il 27 luglio 2013, il MUSE ha sostituito il Museo tridentino di scienze naturali, proseguendone le attività in una nuova strutturaarchitettonica progettata da Renzo Piano, improntata fin dalla costruzioneall'innovazione e alla sostenibilità ambientale. Diviso su cinque piani tematici,con una forte prevalenza della geologia, dell'ambiente e della storia naturaledel territorio alpino, il MUSEo ha ospitato in questi cinque anni esposizionipermanenti e mostre temporanee, che hanno riscosso un immediato e duraturo successo di pubblico. I biglietti staccati ammontavano a un milione già nel 2015 e in cinque anni di attività hanno raggiunto i tre milioni, quanto basta per fare del MUSE il museo scientifico più visitato in Italia.Significativa anche la composizione dei visitatori: il 24 per cento provienedal Trentino-Alto Adige, il 69 per cento dalla altre regioni italiane e il 7 per cento dall'estero. I gruppi di scolaresche rappresentano inoltre il 40per cento del totale dei visitatori.Una sfida vinta, per una piccola città come Trento, che ha dato ragionealla visione del direttore Michele Lanzinger, che ha sempre creduto nelvalore della divulgazione scientifica, anche in anni difficili - economicamentee culturalmente - per il nostro paese.