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GRANDE MOSTRA A NEW YORK....


FONTE: ARTICOLO ANSAPollock, la rivoluzione dell'action paintingA Roma il suo capolavoroe i grandi della scuola diNew York
FOTOJackson Pollock , la celeberrima tela "Number 27" (1950).Whitney Museum New York © ANSA+CLICCA PER INGRANDIRELuciano FioramontiROMA10ottobre 201814:53NEWS(ANSA) - ROMA, 9 OTT - La grandezza di Jackson Pollock come cerniera tra il prima e il dopo e la vivacità di New York che negli anni Cinquanta del secolo scorso diventò la capitale del contemporaneo. Sono i due filoni che si intrecciano nella mostra"Pollock e la scuola di New York", da domani al 24 febbraio al Complesso del Vittoriano, a Roma. Un appuntamento di grande appeal inparticolare per il capolavoro del grande artista, l' opera Number 27 prestata dal Whitney Museum ed esposta per la prima volta nella Capitale.La grande tela - olio, smalto e vernice in alluminio - lunga oltre tre metri, occupa uno spazio privilegiato accanto agli altri big della pittura di quegli anni, Mark Rothko, Willem de Kooning, Franz Kline, Robert Motherwell. Una cinquantina di tele preziose, una carrellatadi colori, forme e linee per raccontare gli annidell' espressionismo astratto. "Dopo Pollockprobabilmente la pittura non sarà più la stessacosa - spiega Luca Beatrice, che con DavidBreslin e Carrie Springer, del Whitney Museum,ha curato la rassegna italiana -. Sarà spazio,tempo, energia, movimento, quasi ad anticiparela body art. Pollock fu il primo artista americanoa conquistare la celebrità non soltanto tra gliaddetti ai lavori".La scuola di New York, che intese la pittura come "palestra di sperimentazione", ebbe il suo punto di svolta dopo l' esclusione degli esponenti dell' action painting, nel maggio 1950, dalla mostra di arte contemporanea del Metropolitan Museum. Gli "irascibili",così li definì lo Herald Tribune, reagirono segnandoquel periodo con le loro produzioni anticonformistee rivoluzionarie. Beatrice, anche nel suo testo incatalogo, offre lo spunto a considerare proprio il1956 l' anno di inizio dell' arte contemporanea:l' 11 agosto Pollock, "gran bevitore che viveva dieccessi", morì a 44 in un incidente stradaleschiantandosi con la sua auto, come era avvenutopochi mesi per James Dean. In quello stesso annoa Londra, e non in America, il critico d' arteLawrence Alloway coniò il termine "Pop". Eranoanni di grande fermento culturale dove New Yorkera diventata quello che Parigi era stata per ilmondo dell' arte all' inizio del '900. Nel 1951 fupubblicato Il Giovane Holden di Salinger, del1956 è Howl di Allen Ginsberg, l' anno dopo uscì Sulla strada di Keruac, mentre nellamusica a dare la linea è Miles David conKind of Blue, del 1959.Con la tecnica del dripping, far colare il colore sulla tela, e soprattutto lavorando sul quadro steso sul pavimento, Pollock aprì una pagina nuova. L'artista gira accantoal quadro, danza, dipinge senza usare il pennello,riversa così la sua energia creativa. Number 27,del 1950, è uno dei quadri più significativi permodalità esecutiva. "Posso camminarci intornolavorare sui quattro lati, essere letteralmentenel quadro. Preferisco la stecca, la spatola ilcoltello", disse Pollock, di cui è riportata unafrase illuminante: "Quando sono dentro il mioquadro non so cosa sto facendo".Nel 1950 Pollock è la superstar della pittura americana ma non è solo - fa notare Luca Beatrice -. Da quasi dieci anni si parla di scuola di New York "per definire non un movimento coeso ma una sensibilità di natura astratto informale, progressivamente scevro dal realismo". "Pollock ha toccato il livello più alto nell' informale -ha detto Vittorio Sgarbi che ha accompagnatoil ministro dell' Istruzione Marco Bussetti in unabreve visita della mostra -. Questo tipo di pitturanon si può datare agli anni Cinquanta, potrebbeessere di oggi. Gli informali attuali, quindi, checosa possono fare di più? Bene o male lo citanoo lo scimmiottano senza avere la sua energiae la sua tensione potentissima". Alla potenzanervosa del maestro dell' action painting fa dacontraltare Mark Rothko con i suoi grandirettangoli di colore, utilizzato secondo "un approcciolirico e mistico". "Se Pollock rappresenta la forza -osserva Beatrice - in Rothko si evince il pensiero,la lentezza, la meditazione, termini ancora pregnidi debordante modernità". L' artista di origini lettoni,solitario e afflitto dalla depressione, il 25 febbraio1970, convinto di avere una malattia incurabile,si uccise nel suo studio di New York."