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LA PERMACOLTURA NEL MONDO


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.«Le strategie "dal basso verso l'alto" più rilevanti partono dall'individuo e si sviluppano attraverso l'esempio e l'emulazione fino a generare cambiamenti di massa. La permacultura - per quanto complementare a molti approcci "dall'alto verso il basso" all'interno del movimento ambientalista - non ha come obiettivo principale quello di far pressione su governo e istituzioni per cambiare la politica, ma quello di permettere a individui, famiglie e comunità locali di accentuare la loro autosufficienza e autoregolazione. [...] Tale approccio si basa sulla consapevolezza che una parte della società è pronta, disponibile e in grado, sostanzialmente - questo è ancora più significativo - di cambiare il proprio comportamento, se crede che ciò sia possibile e rilevante. Questa minoranza socialmente ed ecologicamente motivata rappresenta la chiave di volta di un cambiamento su larga scala.»(David Holmgren, Permacultura, dallo sfruttamento all'integrazione. Progettare modelli di vita etici, stabili e sostenibili)La permacultura è un metodo per progettare e gestire paesaggi antropizzati in modo che siano in grado di soddisfare bisogni della popolazione quali cibofibre ed energia e al contempo presentino la resilienza, ricchezza e stabilità di ecosistemi naturali.Il metodo della permacoltura è stato sviluppato a partire dagli anni settanta da Bill Mollison e David Holmgren attingendo da varie aree quali architetturabiologiaselvicolturaagricoltura e zootecnia.
Un quartiere dell'Olanda, zona parzialmente pubblica, nel quale sono stati applicati i principi della permaculturaOrigine del termine e riadattamento italiano successivoIl termine "permacoltura" è una contrazione di permanent agriculture ("agricoltura permanente"). Nel primo testo di permacoltura ed anche il primo arrivato in Italia (Permacoltura, un'agricoltura perenne per gli insediamenti umani, 1992)(prima edizione 1978)possiamo leggere: "Permacoltura è una parola che abbiamo coniato per denominare un sistema integrato e in evoluzione costituito da piante perenni o che si autoperpetuano e da specie animali utili all'uomo. Si tratta in sostanza di un ecosistema agricolo completo."Esclusivamente in Italia il nuovo gruppo che ha curato l'edizione italiana del libro "Introduzione alla permacultura" ha scelto di propria iniziativa di modificare il termine "permacoltura" in "permacultura" per enfatizzare il concetto di "cultura", quindi sottolineare un approccio unificato a tutti gli aspetti che riguardano la società umana e le sue connessioni con la natura, come descritto nella prefazione all'edizione italiana. Bill Mollison sosteneva che "una cultura non può sopravvivere a lungo senza una base agricola sostenibile e un'etica dell'uso della terra" inoltre nello stesso testo per la prima volta asserisce che il termine da lui coniato di "permaculture" nasce non solo dalla contrazione di "permanent agriculture" ma anche di "permanent culture". Seppur il gioco di parole funzioni solo in inglese, l'apprezzamento dei lettori e degli editori ha fatto sì che da quel momento tutti i libri italiani sull'argomento "permaculture" ricorressero al neologismo "permacultura".StoriaInfluenzeIl concetto di Permanent Agriculture fu coniato nel 1911 da Franklin Hiram King nel suo libro Farmers of Forty Centuries: Or Permanent Agriculture in China, Korea and Japan. Qui Hiram lo definisce come un sistema agricolo che si può sostenere per un tempo illimitato.Altri fattori che influenzarono la stesura del primo modello teorico della permacultura furono i lavori di Stewart Brand sui sistemi, l'esperienza dell'agricoltore Sepp Holzer, che per primo mise in pratica un metodo di agricoltura ecologica per coltivare in Austria (130 km a sud di Salisburgo) ad alta quota (1000 - 1500 metri sul livello del mare) e l'esperienza del pioniere dei metodi di agricoltura naturale Masanobu Fukuoka e il suo libro La rivoluzione del filo di paglia.Mollison e Holmgren
Bill Mollison nel 2008A partire dal 1974 in Australia Bill Mollison e David Holmgren cominciarono a sviluppare un quadro di riferimento per un sistema agricolo sostenibile, incentrandolo su una policoltura a base di specie arboree perenni, arbusti, specie erbacee, funghi e sistemi radicali. Oltre a questo il metodo si poneva come obiettivo il progettare insediamenti umani in modo da ridurre il lavoro necessario per mantenerli, la produzione di scarti e l'inquinamento e contemporaneamente preservare o incrementare naturalmente la fertilità dei terreni e la biodiversità del sistema.L'opera di Mollison e Holmgren era basata sui seguenti assunti:La crisi ambientale è reale e le sue dimensioni sono tali che certamente trasformeranno la moderna società industriale in modo irriconoscibile. Questo processo metterà in serio pericolo il benessere e la stessa sopravvivenza della popolazione mondiale, in costante aumento.L'impatto globale - quello già presente e quello futuro - della società industriale e dell'enorme popolazione sulla meravigliosa biodiversità della terra sarà sicuramente molto più vasto degli enormi cambiamenti registrati negli ultimi secoli.L'uomo, anche se creatura abbastanza insolita nel contesto del mondo naturale, è soggetto alle stesse leggi scientifiche che governano l'universo materiale e l'evoluzione delle forme di vita, in primo luogo quelle relative al bilancio energetico.Lo sfruttamento dei combustibili fossili durante l'era industriale è la causa primaria della spettacolare esplosione della popolazione umana, delle conquiste tecnologiche e di ogni altra caratteristica della società moderna.Sebbene sia quanto meno difficile prevedere quali saranno gli sviluppi della società umana successivi all'esaurimento delle risorse energetiche di tipo fossile, è indubbio che i prossimi decenni vedranno il ritorno ai modelli osservabili in natura e nelle società preindustriali e cioè a modelli sociali dipendenti da energie e risorse rinnovabili.Il lavoro culminò nel 1978 con la pubblicazione di Permaculture One. Nel 1979 Mollison pubblicò Permaculture Two, con il quale ampliava ulteriormente il metodo comprendendo la progettazione di intere comunità.Quello che infatti contraddistingueva il lavoro di Mollison e Holmgren dalle altre proposte di metodi agricoli alternativi era l'enfasi sull'integrazione con tutti componenti di un insediamento umano: costruzione di edifici, pianificazione del sito, gestione delle acque e dell'energia e gestione della comunità si fondevano con la coltivazione di piante per cibo o altre materie prime.