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IL DESERTO DEI TARTARI


FONTE: WIKIPEDIABuzzati, "Il Deserto dei Tartari": riassuntoCon la pubblicazione del romanzo intitolato Il deserto dei Tartari nel 1940, Dino Buzzati ottiene quel successodi critica e di pubblico che ne hanno fattounodei principali scrittori del Novecento italiano.  L'ispirazione per le vicende del libro arrivaa Buzzati dall'esperienza giornalistica perconto del "Corriere della Sera" in Etiopianel 1939, e dallo scoppio del conflittomondiale, cui l'Italia decide di partecipare(10 giugno 1940) proprio in concomitanzacon la pubblicazione del romanzo.Il protagonista delle pagine del Deserto dei Tartari è allora Giovanni Drogo, untenente mandato in servizio presso unnon meglio identificato distaccamentomilitare ai confini del mondo, la "Fortezza Bastiani", relegata in cima ad un'imperviamontagna. Questo scenario - che in partericorda quello del Bàrnabo delle montagne,e che costituisce una delle costanti dell'autore- ci appare da subito come sospeso trail sogno e la veglia; la Bastiani è unavamposto ormai abbandonato e pressochédimenticato, ma che vincola a sé tutti i militaridel battaglione non solo attraverso unaferrea disciplina ma per il senso di perenne attesa di un nemico che giungerà dallafrontiera e che rappresenta il sogno diuna gloria da conquistare e di un destinosu cui riporre la propria fiducia. QuandoDrogo giunge alla Fortezza, è un giovanetenente fiero e saldo, che dispone di sestesso e della sua esistenza in pienalibertà, convinto di trascorrere in quelluogo desolato solo qualche mese, perpoi tornare alla vita normale.Dopo poco però, la pacata e monotonavita della Fortezza Bastiani, scanditadalla disciplina militare, dagli oraridell'esistenza comunitaria e dallaconvinzione che di lì a poco il nemicoarriverà, fa presa anche sul nostroprotagonista che, senza renderseneconto, trascorre in quel luogo remototutti gli anni della sua esistenza.Per Drogo, così come per i commilitoni,la speranza di veder comparire unnemico all'orizzonte si trasforma apoco a poco in un'ossessione metafisica,in cui al desiderio di mostrare il proprio eroismo si sovrappone - con fortesimbolismo - la ricerca di una verità definitiva sulla propria esistenza.Mentre trascorrono i decenni (e mentrei compagni alla Fortezza tornano allavita civile o muoiono, come il tenenteAngustina), Drogo rimane fatalmenteincatenato a questa condizione irrisolta tra speranza edisillusione;quando, per una breve licenza, potràrientrare nel mondo reale, percepiràtutto il senso del proprio sradicamento rispetto alla gente comune. L'attesadel nemico, unico moto vitale perDrogo e i per suoi compagni di sventura,si rivela infine un fallimento: quandofinalmente i Tartari, a lungo attesi, avanzanoverso la Fortezza, Drogo è costretto in unletto, condannato da un male incurabile.Proprio nell'occasione sperata da una vita,Drogo, frustrato e sconfitto, viene congedatodalla Bastiani, e trascorre la sua ultima nottein un'anonima locanda, sulla via del ritorno.Il momento della morte diventa quindi quellodella rivelazione per il protagonista: dopoun'esistenza spesa e sfumata nell'attesa diun evento che dia un senso alla propria vita,Drogo sceglie di affrontare con serena dignità una morte solitaria ed ignota a tutti.