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DINO BUZZATI


DA WIKIPEDIANel 1933 esce il suo primo romanzo, Bàrnabo delle montagne, al qualesegue dopo due anni Il segreto del Bosco Vecchio. Da entrambe le operesaranno tratti film a opera di registiitaliani: il primo girato da Mario Brenta nel 1994, il secondo da Ermanno Olmi nel 1993. Alla fine degli anni trentaBuzzati inizia a pubblicare racconti fantasticie surreali sul Corriere e su altre testategiornalistiche. Il 9 giugno 1940 Buzzatipubblica il suo più grande successo, Il deserto dei Tartari, scritto l'annoprecedente (il titolo originale dovevaessere La fortezza, poi cambiato susuggerimento di Leo Longanesi, che lopubblica da Rizzoli), dal quale nel 1976Valerio Zurlini trarrà il film omonimo.Nel 1949 il romanzo esce in Franciae riscuote un lusinghiero successo.Nel 1942 Buzzati pubblica I sette messaggeri,volume che raccoglie i suoi migliori racconti,usciti negli anni precedenti su varie riviste egiornali. Negli anni seguenti lo scrittorepubblicherà prevalentemente raccolte diracconti fantastici: del 1949 èPaura alla Scala e del 1954 Il crollo della Baliverna.Da queste prime tre raccolte Buzzati estrarrài racconti più rappresentativi e, insiemead altri testi, li pubblicherà nel volume Sessanta racconti (1958), che vincerà il Premio Strega.Sempre nel 1958 pubblica Esperimento di magia.18 racconti. Non mancano in questo periodopubblicazioni di altro genere: un romanzo perbambini illustrato dallo stesso autore(La famosa invasione degli orsi in Sicilia, 1945),una raccolta di racconti e riflessioni brevissime(In quel preciso momento, 1950), un libro divalutazioni satiriche (Egregio signore, siamospiacenti di..., 1960, con illustrazioni di Siné).A cavallo tra gli anni quaranta e cinquanta inoltre Buzzati inizia a scrivere per il teatro, ideando drammicommediefarse emonologhi:del 1953 è il suo unico vero successo in questocampo, Un caso clinico, commedia tratta dalracconto Sette piani e riproposta qualche annodopo anche al pubblico parigino nella traduzionedi Albert Camus. Le opere successive nonriscuoteranno un effettivo successo dipubblico ma risultano degli ottimi testi, ingrado di mostrarci le varie sfumature dellapoetica dell'autore, in questo casoprevalentemente satirica: Drammatica finedi un noto musicista (1955), Sola in casa(1958), Un verme al Ministero (1960), I suggeritori (1960), La colonna infame (1962) e altri.Nel 1960 Buzzati torna alla forma del romanzoe pubblica Il grande ritratto, che riscuotemolto successo dal punto di vista tematico,meno da quello letterario: viene affrontatoil tema della femminilità, novità rispetto alletematiche affrontate fino ad allora dall'autore.Esso anticipa il più famoso Un amore (1963),incentrato su una tormentata storiasentimentale, nella quale si riconosconoalcune vicende autobiografiche dello scrittore.Dal romanzo verrà tratto l'omonimo film (1965)di Gianni Vernuccio.Nel 1965 il narratore pubblica le sue unicheopere poetiche: Il capitano Pic e altre poesie, Scusi, da che parte per Piazza del Duomo? e Tre colpi alla porta. Le ultime due sarannoraccolte due anni dopo in Due poemetti di NeriPozza editore, l'intera produzione poetica nel 1982. Questi componimenti dimostrano l'estremaversatilità letteraria di Buzzati, che trova nella poesia e nel verso libero un mezzo per esprimerele sue consuete tematiche in maniera del tutto originale.Nel 1966, dopo otto anni, esce una nuovaraccolta di racconti, Il colombre e altri cinquanta racconti,seguita due anni dopo da La boutique del mistero,che raccoglie 31 storie estrapolate da tutte leprecedenti raccolte: è chiara l'intenzione diBuzzati di raccogliere il meglio della suaproduzione novellistica.Le ultime opere dello scrittore bellunesesono il discusso e celebre Poema a fumetti (1969), a seguito del quale gli è conferito ilprestigioso premio Amelia 1970, opera a metàtra un romanzo e un fumetto, che rielaborail mito di Orfeo edEuridice in chiave popLe notti difficili (1971), una raccolta di raccontied elzeviri incentrati sulla morte, e I miracoli di Val Morel (1971), una raccolta didipinti e brevi commenti imperniati su dei finti miracoli, che nell'invenzione dell'autoresarebbero stati attribuiti a santa Rita dallatradizione popolare e ispirati alla localitàdi Valmorel di Limana.Numerose sono le opere postume, cheraccolgono per lo più racconti mai pubblicatiin volume durante la vita dell'autore edestratti dalle copie originali del Corriere e dialtre testate, tra cui Il reggimento parte all'alba (1985), Lo strano Natale di Mr. Scrooge e altre storie (1990), Bestiario (1991), Le cronache fantastiche di Dino Buzzati (2003), Il panettone non bastò(2004), I fuorileggedella montagna (2010) e Il «Bestiario» diDino Buzzati (2015). Sono stati editi inoltredei libri che assemblano opere già pubblicateda Buzzati durante la sua vita: Romanzi e racconti (1975), 180 racconti (1982),Le poesie(1982), Teatro (1985, accresciutonel 2006), Il meglio dei racconti (1990), Opere scelte (1998), I capolavori di Dino Buzzati.Tra le principali opere biografiche e critichededicate alla vita, alle opere e alla poeticadi Buzzati Dino Buzzati (1967) diFausto Gianfranceschi, prima monografia dedicataall'autore, Dino Buzzati: un autoritratto (1973),un libro-intervista prodotto da Yves Panafieusulla base di alcuni incontri con lo scrittorepoco prima della sua morte, Guida alla letturadi Buzzati (1987) di C. Toscani, Il pianetaBuzzati (1992) a cura di N. Giannetto, Dioche non esisti ti prego. Dino Buzzati, la faticadi credere (2006) di L. Bellaspiga e AlbumBuzzati (2006), un'opera biografica a cura diLorenzo Viganò, ricca di fotografie in parte inedite.Vi sono poi le introduzioni e i commenti alleopere di Buzzati, firmati perlopiù da LorenzoViganò, maggiore studioso dell'opera delloscrittore bellunese, ma anche da Indro Montanelli,amico stretto dello scrittore, Guido Davico Bonino,Giulio Carnazzi, Carmen Covito, Oreste del BuonoFranco Di Bella, Fausto Gianfranceschi, GiulianoGramigna, Domenico Manzella, Ettore Mazzali, Claudio MarabiniGiulio NascimbeniGuido PioveneDomenico Porzio, FedericoRoncoroni, Alberico Sala, Claudio Toscani eMaurizio Vitta.Un dipinto di Buzzati: La stanza(1968, olio su tela, 70x45).Il quadro è suddiviso in vari riquadri checorrispondono ai vari momenti della narrazione.