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UN CAMBISMENTO NELLA STORIA DI POMPEI..


La moneta che cambia la storia di PompeiIl denario di Tito sposterebbe in autunno la data dell'eruzione del Vesuvio attestata storicamente al 24 agosto del 79 d.C.
A Pompei è stata ritrovata una monetache potrebbe cambiare la storia.Un denario di Tito, rinvenuto pressola Casa del Bracciale d'Oro, apre scenariinediti e sorprendenti sulla data dellamorte della città, sepolta da ceneri elapilli durante una delle più devastanti eruzioni del Vesuvio. Forse quella tragedianon avvenne il 24 agosto del 79 dopoCristo, data da sempre associataall'immane catastrofe, ma qualche mese dopo.È una teoria sulla quale archeologi estorici si arrovellano da lungo tempo eche si fonda su alcune prove derivantidalla numismatica, lo studio scientificodelle monete. L'analisi della valuta ritrovatain un tesoretto di un pompeiano in fuga di175 monete d'argento e 40 d'oro evidenziaun dettaglio sorprendente: accanto al voltodell'imperatore Tito, che regnò dal 79 all'81dopo Cristo sull'impero Romano, è possibilescorgere la scritta "Imp XV" che indica laquindicesima acclamazione imperiale del"princeps". Un rinnovo che, secondo ledocumentazioni, avvenne dopo l'8 settembredel 79 d.C, diverse settimane dopo la canonicadata del 24 agosto che è sempre stataassociata all'eruzione del Vesuvio, data dasempre accettata come attendibile e derivantedalle testimonianze di Plinio il Giovane.In una lettera inviata a Tacito (nella variantepiù attendibile del manoscritto) Plinio dichiarache l'eruzione è avvenuta nonum kal.Septembres, cioè nove giorni prima delleCalende di Settembre, ovvero il 24 agosto.Ma i dubbi sull'attendibilità di questatestimonianza sono ormai troppi. Non c'èsolo il ritrovamento della moneta a destareincertezze ma anche altre incongruenze,come il ritrovamento di frutta seccacarbonizzata,di bracieri per riscaldarsi e di mosto già in fasedi invecchiamento ritrovato all'interno deicontenitori. Oggetti e sostanze cheraccontano di atmosfere tutt'altro che estive,semmai molto più autunnali.La moneta che potrebbe riscrivere i libri di storia,per anni relegata nei depositi della soprintendenzadel Museo Archeologico di Napoli, è una deireperti protagonisti della mostra "Tesori sotto ilapilli", visitabile fino al 31 maggio a Pompei.La mostra espone i reperti provenienti dall'Insulaoccidentalis, luogo di villeggiatura dei ricchi signoriche si recavano a Pompei in cerca di relax. Sono inmostra anfore, ampolle, gioielli e altri oggetti d'usoquotidiani, belli e raffinati che restituiscono unarecisa fotografia delle abitudini degli antichivilleggianti strappati alla vita da una delle catastrofipiù terrificanti della storia.