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ALCUNI STUDI MODERNI SUI NEANDERTHAL.....


 FONTE: CITAZIONI RIPORTATEINTEGRALMENTE DALLE SCIENZEL'analisi comparativa di 17 crani risalential medio Pleisticene rinvenuti nel sito diSima de los Huesos, nella Sierra di Atapuerca,in Spagna, rivelano che il quadro delleprime popolazioni europee era moltocomplesso. Queste popolazioni si sarebberoinfatti evolute secondo un modello "ramificato"(cladogenesi), in cui da una popolazione inizialepiù primitiva avrebbero avuto origine varigruppi che si sono poi evoluti indipendentemente."Ciò che rende unico il sito di Sima de los Huesosè l'accumulo straordinario e senza precedenti difossili di ominidi; niente di paragonabile è maistato scoperto per qualsiasi specie estinta diominidi", ha detto Juan-Luis Arsuaga dell'UniversidadComplutense di Madrid, primo autore dell'articolopubblicato su "Science" in cui è illustrata la ricerca.Dal 1984, da questo sito sono stati infatti estrattiquasi 7000 fossili umani corrispondenti a tuttele parti dello scheletro di almeno 28 individui.La straordinaria collezione comprende 17 crani,molti quasi completi, sei dei quali sono statidescritti per la prima volta nel corso di questostudio.Il complesso mosaico dei primi europeiI ricercatori al lavoro nella Sima de los Huesos,la "buca delle ossa" nella Sierra di Atapuerca.(© Javier Trueba / Madrid Scientific Films)Questi crani eccezionalmente conservati - cheappartengono tutti a un'unica popolazione,vissuta circa 430.000 anni fa - mostrano alcunecaratteristiche tipiche dei Neanderthal , mentrealtre sono associate a ominidi più primitivi."Il Medio Pleistocene fu un periodo lungo circamezzo milione di anni durante il quale l'evoluzionedegli ominidi non seguì un lento processo di cambiamento,con un solo tipo di ominide che si è evoluto tranquillamenteverso il Neanderthal classico", ha detto Arsuaga.Il processo che ha portato ai Neanderthal classici- che avrebbero dominato l'Europa fino all'arrivodell'uomo anatomicamente moderno - sarebbestato cioè "a mosaico", con modificazioni dellevarie strutture anatomiche (come l'apparatomandibolare e la teca cranica) in momenti successiviben distinti e in misura diversa a seconda dei gruppi.E' questo il quadro che emerge dal confrontofra i reperti di Sima de los Huesos e quelli rinvenutiin altri siti. In particolare, mentre la teca cranicasembrerebbe avvicinare gli ominidi di Simaall'Homo heidelbergensis, specie in cui sono inclusifossili con una morfologia più primitiva rispettoai Neanderthal della fine medio e tardo Pleistocene,le caratteristiche decisamente neanderthalianedi tutto l'apparato masticatorio, portano inun'altra direzione, dato che nessun fossiledi H. heidelbergensis dei diversi siti in cui sonostati rinvenuti presenta nulla di simile.Il complesso mosaico dei primi europeiA rendere più complesso lo scenario, l'analisidel DNA mitocondriale recentemente recuperatoda uno dei fossili di Sima, mostra differenzegenetiche da quello neanderthaliano classico,avvicinandolo piuttosto all'uomo di Denisova,un gruppo arcaico che si è distinto dal lignaggiodei Neanderthal dopo la separazione daigruppi africani e che ha popolato parte delleregioni euroasiatiche.Secondo gli autori, questi risultati induconoa pensare che quella di Sima de los Huesossia stata una popolazione vissuta in unmomento molto prossimo alla scissione diqueste due linee eurasiatiche.Più in generale, sembrano indicare che ifossili di Sima non siano necessariamentealcuni dei "primissimi Neanderthal": pur essendosicuramente molto vicini a essi, potrebberoessere uno degli svariati gruppi che, isolati edispersi, si sono diversificati a partire dagliominidi più antichi, per rimanere poi vittimedi numerosi "incidenti" demografici probabilmentelegati alle crisi climatiche che hanno caratterizzatoil medio Pleistocene europeo.