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IL DESERTO DEI TARTARI, ROMANZO


Il deserto dei Tartari (romanzo)Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.Il deserto dei TartariAutoreDino Buzzati1ª ed. originale1940GenereromanzoLingua originaleitalianoAmbientazioneFortezza BastianiIl deserto dei Tartari è un romanzodi Dino Buzzati. Pubblicato nel 1940,segnò la consacrazione di Buzzati tra igrandi scrittori del Novecento italiano.Lo scrittore bellunese in un'intervistaaffermò che lo spunto per il romanzo,era nato:«dalla monotona routine redazionalenotturna che facevo a quei tempi.Molto spesso avevo l'idea che queltran tran dovesse andare avanti senzatermine e che mi avrebbe consumatocosì inutilmente la vita. È un sentimentocomune, io penso, alla maggioranza degliuomini, soprattutto se incasellati nell'esistenzaad orario delle città. La trasposizione diquesta idea in un mondo militare fantasticoè stata per me quasi istintiva.»Il tema centrale del romanzo è dunquequello della "fuga del tempo".TramaIl romanzo è ambientato in un immaginariopaese. La trama segue la vita del sottotenenteGiovanni Drogo dal momento in cui, divenutoufficiale, viene assegnato come prima nominaalla Fortezza Bastiani, molto distante dalla città.La Fortezza, ultimo avamposto ai confinisettentrionali del Regno, domina la desolatapianura chiamata "deserto dei Tartari", un tempoteatro di rovinose incursioni da parte dei nemici.Tuttavia, da innumerevoli anni nessuna minacciaè più apparsa su quel fronte; la Fortezza, svuotataormai della sua importanza strategica, è rimastasolo una costruzione arroccata su una solitariamontagna, di cui molti ignorano persino l'esistenza.Dopo un viaggio a cavallo di più giorni, Drogoha una cattiva impressione della fortezza.Confida all'aiutante maggiore Matti di volerchiedere l'avvicinamento alla città e questigli consiglia di attendere quattro mesi finoalla visita medica periodica, dopo la qualepotrà farlo trasferire per motivi sanitari.Drogo si pente subito di avere acconsentito,ma in questo periodo subisce inconsciamenteil fascino degli immensi spazi desertici che siaprono a settentrione. La vita alla FortezzaBastiani si svolge secondo le norme ferreeche regolano la disciplina militare ed esercitasui soldati una sorta di malia che impedisceloro di lasciarla. I militari sono sorretti daun'unica speranza: vedere apparire all'orizzonte,contro le aspettative di tutti, il Nemico.Fronteggiare i Tartari, combatterli, diventareeroi: sarebbe l'unica via per restituire allaFortezza la sua importanza, per dimostrareil proprio valore e, in ultima analisi, per dareun senso agli anni buttati via in quel luogodi confine.Il giorno della visita medica che dovrebbesancire la sua inabilità per il servizio allaFortezza, Drogo la vede improvvisamentetrasformata; davanti ai suoi occhi si espandea dismisura con camminamenti, spalti e murache mai ha visto. Il selvaggio paesaggio delnord gli appare bellissimo. Rinuncia altrasferimento e si lascia affascinare dallerassicuranti e ripetitive abitudini che scandisconoil tempo alla Fortezza, dalla speranza,condivisa da altri compagni, di una futuragloria.Un giorno un soldato uscito per recuperareun cavallo sbandato rientra senza conoscerela parola d'ordine e viene abbattuto dallasentinella che pure lo ha riconosciuto: leregole del servizio lo impongono. Qualchetempo dopo sembra che ciò che tutti attendonostia per accadere: lunghe colonne di uominiarmati si avvicinano da settentrioneattraverso la pianura deserta. La Fortezzaè in fermento, i soldati sognano battagliae gloria, ma si scopre che non sono tartari,bensì soldati del Regno confinante chevengono a definire la linea di frontiera.Dopo quattro anni Drogo torna a casa inlicenza, ma non si ritrova più nei ritmi dellacittà: prova un senso di estraneità esmarrimento nel ritornare al suo vecchiomondo, a una casa che non può più diresua, ad affetti a cui scopre di non saperpiù parlare. Maria, sorella del suo amico,gli sembra indifferente, eppure basterebbeuna sola parola di Drogo perché lei rinuncia un viaggio in Olanda e rimanga con lui.Si reca da un generale per ottenere iltrasferimento, come sarebbe prassi dopoquattro anni in Fortezza, ma il superioregli dice che l'organico della piazzafortesarà drasticamente ridotto e molti suoicolleghi hanno presentato domandaprima di lui, senza dirgli nulla.Drogo ritorna alla Fortezza e ai suoi ritmiimmutabili. Ora la guarnigione è appenasufficiente. Il collega tenente Simeoni crededi avvistare del movimento in fondo allapianura settentrionale, il comandante èil primo a disilluderlo. In realtà con il temposi scopre che il Regno del Nord staprobabilmente costruendo una stradadiretta verso le montagne di confine,ma occorreranno quindici anni di lavoriattraverso il vasto deserto per arrivarenei paraggi della Fortezza. Nel frattempotutti si sono abituati a considerarlo unlavoro di ingegneria civile.Nell'attesa della "grande occasione" si consumala vita dei soldati di guarnigione; su di lorotrascorrono, inavvertiti, i mesi, poi gli anni.Drogo vedrà alcuni dei suoi compagni morire,altri lasciare la fortezza ancora giovani o ormaivecchi. Dopo trent'anni di servizio è diventatomaggiore e vicecomandante della Fortezza.Una malattia al fegato lo corrode fino acostringerlo a letto, quando improvvisamenteaccade ciò che giustificherebbe tutta la vitatrascorsa in questo avamposto: la guerracontro il regno del Nord, che fa affluire truppee artiglierie lungo la strada.Ma mentre arrivano due reggimenti di rinforzoalla Fortezza Bastiani, il comandante e suo excollega Simeoni fa evacuare Drogo malato perfar alloggiare nella sua stanza i nuovi ufficiali.La morte lo coglierà solo, in un'anonima stanzadi una sperduta locanda, ma senza piùsentimenti di rabbia e delusione. Drogo,infatti, riflettendo su tutta la sua vita,capisce nei suoi ultimi istanti quale fossein realtà la sua personale missione, l'occasioneper provare il suo valore che aveva atteso pertutta la vita: affrontare la Morte con dignità,"mangiato dal male, esiliato tra ignota gente".Drogo non ha quindi centrato l'obiettivo dellasua esistenza ma ha sconfitto il nemico piùgrande: non la morte ma la paura di morire.Con la consapevolezza di aver combattutoquesta battaglia decisiva, Drogo muore davero soldato, rappacificato con la sua storia,della quale ha finalmente trovato un sensoche supera la sua individualità.I TartariI Tartari erano una popolazione nomadedell'Asia centrale, federata nel Medioevocon i Mongoli; il loro nome veniva storpiatoin Tartari per l'assonanza con uno dei nomidell'inferno, il Tartaro appunto. Essi,tuttavia, in realtà non hanno nulla a chevedere con il romanzo. Lo scrittore sfruttail nome dei Tartari per evocare l'idea diuna minaccia militare, di un'invasione daparte di un popolo crudele, guerriero esconosciuto, sulla scia di un immaginariomedievale che ha la sua origine ne Il Milione,il primo grande libro di viaggi, in cui lostupore per il favoloso e il meraviglioso èsempre confuso alla tendenza catalogatricedi Marco Polo.Riferimenti nella cultura di massaCinemaNel 1976 si traspose il romanzo inun film omonimo diretto da Valerio Zurlini(nel cast Vittorio Gassman, Jacques Perrin,Philippe Noiret, Max Von Sydow eGiuliano Gemma).Il film italiano Fortezza Bastiani del 2002,diretto da Michele Mellara, fa riferimentoall'ambientazione del romanzo.Nella pellicola, viene chiamato FortezzaBastiani l'appartamento in cui vivono icinque studenti protagonisti.La serie animata giapponese Sora noWoto, trasmessa a partire dal 2010,presenta una trama per certi aspettimolto simile al romanzo di Buzzati.Protagoniste sono cinque soldatessele quali occupano una fortezza sul confine.Esse trascorrono i giorni simulando missionidi guerra e addestrandosi alle armi,nonostante non vi sia alcun nemico daaffrontare.LetteraturaLo scrittore sudafricano J.M. Coetzee, premioNobel per la letteratura nel 2003, s'ispiròalla trama de Il deserto dei Tartari perscrivere il romanzo Waiting for theBarbarians, pubblicato nel 1980.In omaggio all'opera di Dino Buzzati, lo scrittore Dario Pontuale nel romanzoL'irreversibilità dell'uovo sodo anagrammail cognome di Giovanni Drogo per adattarloal proprio protagonista, l'impacciatoinvestigatore privato Gabriele Grodo.MusicaIl cantante Franco Battiato, nel branoomonimo tratto dall'album Dieci stratagemmidel 2004, paragona la sua esistenza allaFortezza Bastiani sentendosi come il TenenteDrogo in cerca della sua personale missionetra le mura della Fortezza.Il brano Prima guardia, contenuto nell'albumTerremoto della rock band italiana Litfiba del1993, è stato ispirato dalle vicende del romanzo.