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La montagna incantata di Thomas Mann


La montagna incantata di Thomas MannDa Wikipedia, l'enciclopedia libera.Mann iniziò a lavorare a La montagnaincantata nel 1912, concependo inizialmenteil progetto come un racconto breve in cuisviluppare in chiave ironica alcuni dei temigià presenti in La morte a Venezia. L'ideacentrale riflette le esperienze ed impressionirelative al soggiorno della moglie, KatiaPringsheim, a quel tempo sofferente di unamalattia polmonare, nel sanatorio del dottorFriedrich Jessen aDavos, in Svizzera, duratodiversi mesi. Mann le fece visita nel maggio egiugno del1912, facendo la conoscenza delpersonale e dei degenti di questo centromedico cosmopolita. Secondo quanto affermatodallo stesso scrittore in un'appendice più tardiaggiunta al volume, l'esperienza fornì il materialeper il primo capitolo (L'arrivo) del romanzo.Lo scoppio della prima guerra mondiale Interruppe il lavoro sul libro. Il conflitto e ledifficili condizioni del dopoguerra indusserol'autore a un sostanziale riesame della societàborghese europea che tenesse conto delleperverse tendenze distruttive mostrate dauna gran parte dell'umanità cosiddetta "civilizzata".Si trovò inoltre a considerare con rinnovataattenzione l'atteggiamento dell'individuo neiconfronti di questioni quali la malattia, la morte,la sessualità. Ne conseguì una sostanzialerevisione del testo che venne notevolmenteampliato e finalmente completato nel 1924.Der Zauberberg fu pubblicato in due volumi,nel novembre dello stesso anno, dall'editoreS. Fischer Verlag a Berlino.La storia è ambientata negli anni precedentila prima guerra mondiale. Il protagonista è il giovane ingegnere di Amburgo Hans Castorp,agli inizi della carriera nell'industria navale.La narrazione inizia con la visita di Castorp,programmata per tre settimane, al cugino,militare di carriera, Joachim Ziemssen pressoil sanatorio Berghof a Davos, sulle Alpisvizzere, qui ricoverato a causa della tubercolosi.Poco prima del previsto ritorno, Castorpsi sottopone a una visita a causa di unaleggera infezione bronchiale e viene persuasoa rinviare la partenza in attesa di unmiglioramento delle sue condizioni di salute.La prima metà del romanzo descrive i primi mesidel soggiorno durante i quali il protagonista fala conoscenza di una serie di personaggi checostituiscono un microcosmo della societàeuropea del tempo. Particolare impressionefa su Castorp il massone,umanista edenciclopedista italiano Lodovico Settembrini,allievo di Giosuè Carducci, che ne diventa unasorta di mentore. Un'altra rilevante figura ècostituita da Madame Chauchat, moglie di unfunzionario russo, di cui Castorp si innamorafin dai primi giorni, ma con cui avrà modo diparlare solo assai più tardi, poco primadella partenza di questa per un lungo soggiornoin Spagna e in altre località europee.La malattia si rivela in realtà tubercolosi etratterrà il protagonista lontano dalla vitaattiva per sette anni. La narrazione seguela percezione del tempo degli stessi malatiper cui esso trascorre quasi inavvertitamente:mentre la prima parte del romanzo descrive ilprimo anno di soggiorno di Castorp, la secondatratta dei restanti sei. All'umanista Settembrinisi affianca intanto il gesuita Leo Naphta, la cuifilosofia a tratti cinica e radicale fa da contraltarealle posizioni moderate dell'italiano, mettendonein luce i limiti senza però fornire una visioneorganica del mondo che possa essereaccettata dall'animo essenzialmente borghesedi Castorp. Alle accanite discussioni tra i dueintellettuali il protagonista assiste rendendosivia via sempre più partecipe, mentre il cuginoJoachim, che spesso lo accompagna, mantienesempre un marcato riserbo. Quest'ultimo,insofferente all'inattività a cui le condizioni disalute lo costringono, decide all'improvviso erisolutamente di far ritorno al "piano" e allacarriera militare nonostante l'opinione contrariadei medici, i quali invece dichiarano "guarito"Castorp che si rifiuta però di lasciare la clinica.Diversi mesi più tardi, a causa di un aggravarsidella malattia, Joachim fa ritorno a Davos incompagnia della madre e, poco tempo dopo, muore.Negli ultimi capitoli del romanzo, fa la suacomparsa, accompagnato dalla signora Chauchat,il magnate Pieter Peeperkorn, ultima figura adesercitare una forte influenza sul protagonista.Nonostante questi goda dei favori della maidimenticata dama russa e ne sia dunque rivalein amore, Castorp rimane conturbato dallaforte personalità del ricco edonista olandese.Poco dopo però questi, quasi inspiegabilmente,si uccide.Nella parte finale del romanzo inizia a serpeggiarenel sanatorio una forte insofferenza einquietudine; simbolo probabilmente della finedella Belle époque, ma anche delle futurecontraddizioni della Repubblica di Weimar.Persino le discussioni tra Naphta e Settembrinisi fanno più veementi e il primo sfida l'altro aduello. Al rifiuto di Settembrini di sparareall'amico però Naphta si spara in testa uccidendosi.Verso la conclusione, la prima guerra mondialeha inizio e Castorp scende al "piano" per arruolarsinell'esercito.Un giovane uomo poco più che ventenne.Secondo lo stesso autore il protagonistadel romanzo è un cavaliere indagatore,come il "puro folle" alla ricerca del SantoGraal nella tradizione mitico-letteraria delParzival; tuttavia, egli rimane come ad unostato embrionale ed abortito, pallido emediocre in quanto perfetta rappresentazionedella borghesia tedesca. Fortemente divisotra influenze contrastanti, capace dei piùalti ideali umanistici, ma allo stesso temposoggetto anche a pesante filisteismo edapparente radicalismo ideologico.Come è suo solito, Mann scegli il nome delsuo protagonista con accurata attenzione:Hans è un nome tedesco assai generico,quasi anonimo, ma che si riferisce anchealla figura presente nella fiaba "La fortunadi Hans" (Hans im Glück) deiFratelli Grimme all'apostolo Giovanni evangelista, ildiscepolo prediletto di Gesù che ha avutola visione dell'Apocalisse. Castorp è inveceil cognome di un eminente personalitàstorica medioevale della città natale diThomas Mann, Lubecca, ilsindaco e riccomercante del XV secolo Hinrich Castorp.In un certo senso Hans Castorp può esserinteso come la personificazione dellagiovane repubblica di Weimar: da unaparte 'umanesimo, dall'altra il radicalismopiù estremo - rappresentati rispettivamenteda Settembrini e Naphta - cercano di attrarloa sé ottenendo il suo favore, ma Castorpnon pare in grado di poter fare una sceltacompiuta e decisa. Il leggero ma costantestato febbrile che lo accompagna è sottilemetafora della propria mancanza dichiarezza interiore: l'alterazione di temperaturacorporea (37,6°) è un punto intermedio tral'esser sano e l'esser malato. Infine latemperatura esterna dell'ambiente in cui siritrova improvvisamente a vivere è spessofuori equilibrio; o è troppo caldo o troppofreddo e tende quindi agli estremi (ad esempiol'episodio della nevicata in pieno agosto), nonavendo mai una sua stabilità.SettembriniIl massone Settembrini viene bena rappresentare l'ideale attivo e positivodell'illuminismo, dell'umanesimo, dellademocrazia,della tolleranza e dei diritti umani. Spessoegli trova Castorp letteralmente immerso nel buio,tanto che prima di iniziare le loro quasiquotidiane conversazioni vi è la necessità diaccendere la luce. Egli si paragona volentierialla figura della mitologia greca Prometeo,colui che ha portato nel mondo umano il donodel fuoco e quindi di conseguenza anchedell'illuminazione. Il suo mentore è GiosuèCarducci, il poeta italiano che ha anchescritto tra l'altro un inno dedicato aLucifero,"la forza vindice della ragione."I suoi principi etici sono quelli dei valoriborghesi e del lavoro; cerca di contrastareil fascino morboso che Castorp pareintrattenere con la morte e la malattia,mettendolo in guardia contro la "compagnadi malattia" Madame Chauchat, cercando didare prova di una visione positiva della vita:il suo antagonista Naphta lo descrive come"Zivilisationsliterat". Mann originariamenteha costruito Settembrini come una caricaturadel romanziere liberal-democratico, rappresentatoper esempio dal fratello Heinrich Mann. Tuttavia,mentre il romanzo era in corso d'opera, Mannstesso è diventato un sostenitore dichiaratodella repubblica di Weimar, il che può spiegarecome mai accada che Settembrini, soprattuttonei capitoli successivi a quelli immediatamenteiniziali, diventi la voce dell'autore.Nelle caratteristiche fisiche Settembriniricorda il compositore italiano RuggeroLeoncavallo, mentre il nome è preso da quellodel patriota italiano del XIX secolo Luigi Settembrini.NaphtaL'antagonista principale di Settembrini, LeoNaphta, è un membro della compagnia di Gesù,divenuto hegeliano-marxista ma nato Ebreo;una parodia del filosofo ungherese György Lukács,come informa Mann in una lettera del 1949.Madame ChauchatClaudia Chauchat rappresenta la tentazionedata dall'erotismo, la lussuria e l'amore, il tuttoin una forma degenerata ed ampiamentemorbosa, dominata da "passività asiatica".Lei si trova ad essere proprio uno dei motiviprincipali per il soggiorno prolungato di Castorpsulla montagna magica. La promessa femminiledel piacere sessuale come ostacolo alla gioiamaschile per l'azione nel mondo imita i temidel mito riguardante Circe ma presente anchenelle ninfe delle "montagne di Venere"nell'opera lirica Tannhäuser (opera) di Richard Wagner.Caratteristiche feline che contraddistinguonola donna sono fatte notare abbastanzaspesso; il suo cognome poi deriva dalfrancese "chaud chat" (gatto caldo),mentre il suo primo nome include ancheun accenno all'inglese claw-artiglio.(Il suo nome può anche essere un riferimentoalla mitragliatrice Chauchat in dotazioneall'esercito francese durante la primaguerra mondiale. Claudia Chauchat lasciail Berghof per qualche tempo, ma perritornare in seguito con un altro compagnoimpressionante, Mynheer Peeperkorn,che soffre di una malattia tropicale.PeeperkornMynheer-Pieter Peeperkorn, nuovo amantedi Claudia Chauchat, entra nel paesaggiodel Berghof piuttosto tardi; ma è certamenteuna delle persone maggiormente predominantidel romanzo: rappresenta il principio e lospirito dionisiaco. Il suo forte comportamentoe l'accentuata personalità, con la sua auradi importanza che lo attraversa, incombinazione con un imbarazzo evidentee la strana incapacità di completarenemmeno una volta una qualche dichiarazioneod affermazione, ricorda alcune figure delleprecedenti novelle dell'autore (per esempio,Herr Klöterjahn in Tristano (racconto));personaggi che sono da un lato fontedi ammirazione per la loro prorompenteenergia vitale ma anche, dall'altro,condannati a causa della loro estremaingenuità.In conclusione, questa persona rappresentala forma più grottesca di un carattere dionisiaco;il dio greco Dioniso è importante anche nellafilosofia di Friedrich Nietzsche e La nascitadella tragedia è la fonte del titolo"La montagna incantata". Estremismo diPeepercorn si ripercuote anche nell'atto finaledel suicidio da lui compiuto, eseguito anchein modo alquanto strano. Con MynheerPeeperkorn l'autore del romanzo personalizzacontemporaneamente il suo rivale, l'influentepoeta tedesco Gerhart Hauptmann, ma anchealcune proprietà di Goethe (con il quale spessoè stato confrontato Hauptmann).InterpretazioniLa montagna incantata è caratterizzata dauna narrativa densa di erudizione e spessoambigua che ha determinato una certavarietà di giudizi critici. A fianco di unoscrupoloso realismo nella descrizione dipersonaggi e situazioni, si ritrova unmarcato simbolismo, nei toni con cui vienedescritto, ad esempio, il fluire del tempoo le impressioni e meditazioni del protagonista.I personaggi stessi, rappresentano, più omeno apertamente, le diverse tendenzefilosofiche del tempo con cui Castorp viene,in questo modo, successivamente in contatto.Il rapporto tra l'ordine e l'equilibrio della moraleborghese e il vitalismo estetico, già analizzatoin un contesto di malattia e morte in La mortea Venezia, è qui interpretato con sottile ironiae presentato in relazione al più ampiopanorama del pensiero europeo del primoNovecento.Il romanzo si rifà apertamente alla tradizioneeuropea, e in particolare tedesca, delromanzo di formazione o Bildungsroman,benché, come dichiarato dallo stesso autore,ne sia anche la parodia. Nei capitoli iniziali,il protagonista mostra una spiccata curiositàsia nei confronti delle scienze naturali chedelle discipline umanistiche, spesso incontrasto con l'atteggiamento chiuso eriservato del cugino Joachim.Col passare del tempo impara però amantenere una certa distanza dalleposizioni pur affascinanti ma estremedel gesuita Naphta, così come sviluppaanche un certo scetticismo rispettoagli slanci retorici dell'umanista Settembrini.A differenza del tipico impianto del romanzodi formazione, è stato sottolineato come lamaturità acquisita da Castorp non sembraavere come scopo un futuro vissuto nellapienezza dello spirito finalmente raggiunta.Pare invece, a causa della prospettata eprobabile morte nel conflitto mondiale, quasifine a sé stessa o comunque inutile einconsistente di fronte all'irrazionalità dellaguerra.