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IL GENOMA PRIMITIVO...


FONTE: INTERNETTre geni fondamentali per l'immunitàinnata, la prima linea di difesa del nostroorganismo contro i patogeni, hanno unachiara derivazione dal genoma di specieumane arcaiche come l'uomo di Neanderthale l'uomo di Denisova. Gli stessi geni,scoperti da due studi indipendenti, sonoresponsabili della reattività del sistemaimmunitario e quindi anche dei fenomenid'ipersensibilità che sono alla base delle allergie.I geni che consentono al nostro organismodi difendersi da microbi e patogeni con cuientriamo in contatto sono stati ereditati daspecie umane arcaiche, come l'uomo diNeanderthal e l'uomo di Denisova.Questi stessi geni sono però gli stessiall'origine dei fenomeni di ipersensibilitàimmunitaria che sono alla base delle comuniallergie.Il risultato, emerso da due studi indipendentiapparsi sulla rivista '"American Journal of HumanGenetics", sottolinea l'importanza dei contattie degli incroci tra le specie nel plasmare L'evoluzione umana e in particolare inquella dell'immunità innata.L'eredità dei Neanderthal nel nostrosistema immunitario.Rappresentazione grafica delladistribuzione mondiale dei geni Toll-likedi derivazione neanderthaliana emersadagli studi (Dannemann et al./AmericanJournal of Human Genetics 2016)Quest'ultima rappresenta la primarisposta immunitaria dell'organismonei confronti dell'invasione di microbipotenzialmente patogeni.A differenza dell'immunità adattativa,l'immunità innata ha una specificitàlimitata, dal momento che è strutturataper riconoscere solo alcune dellemolecole espresse dagli agentipatogeni. Elementi fondamentali diquesto meccanismo sono i recettoriche riconoscono profili molecolari(Pattern Recognition Receptor, PRR)e tra questi, in particolare, i recettoridi tipo Toll (Toll-like Receptor, TLR).Quintana-Murci e colleghi, autori delprimo articolo, studiano da anni l'evoluzionedel sistema innato, basandosi sulla grandequantità di dati genetici resi disponibili dal1000 Genomes Project e sul confronto conle sequenze genomiche ricavate dai restidi ominidi.Il gruppo si è concentrato in particolaresu un insieme di 1500 geni che rivestonoun ruolo fondamentale nel sistemaimmunitario innato, esaminando gli schemidi variabilità genica di questi geni e la loroevoluzione nel tempo, in confronto con ilresto del genoma, a partire dagli incrocidi Homo sapiens con l'uomo di Neanderthal.studio ha rivelato che nel corso del tempoi cambiamenti a carico dei geni coinvoltinell'immunità innata sono stati limitati.Alcuni geni tuttavia hanno subito unanotevole pressione selettiva, probabilmenteper effetto di un cambiamento ambientaleo di una epidemia: la maggior parte dellemodificazioni nei geni codificanti per proteineè avvenuta negli ultimi 6000-13.000 anni,cioè nel periodo in cui le popolazioni umanesono passate dall'economia di caccia eraccolta all'agricoltura.Questa pressione selettiva ha favoritoalcune varianti, diventate a un certopunto molto più frequenti. Con grandesorpresa, Quintana-Murci e colleghihanno scoperto che tre specifici geniche codificano per i recettori di tipo Toll,denominati TLR1, TLR6 e TLR10, sono traquelli che presentano le maggiori influenzeneanderthaliane, sia nei genomi europeisia in quelli asiatici.Nel secondo studio, Kelso e colleghisono arrivati alla stessa conclusionenell'ambito di una ricerca sull'importanzafunzionale dei geni ereditati da specieumane arcaiche. Sono partiti da unoscreening del genoma umano attualecercando estese regioni con un'elevatasomiglianza con i genomi dell'uomo diNenaderhal e dell'uomo di Denisova, ehanno poi esaminato la prevalenza di questeregioni in soggetti di tutto il mondo, scoprendogli stessi geni TLR individuati da Quintana-Murcie colleghi. Due di queste varianti genichesono di chiara derivazione neanderthaliana,mentre la terza è riconducibile al genomadi Denisovan.Dallo studio sono emerse prove del fatto chequesti geni offrono un vantaggio selettivo:le varianti arcaiche sono associate a unincremento dell'attività dei geni TLR e auna maggiore reattività nei confronti deipatogeni. Questa maggiore sensibilità puòoffrire una maggiore protezione dalle infezioni,ma espone al un maggior rischio di allergie.